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NAPOLI: PRESENTE O ASSENTE?

di Arcangelo Tangorra

Il primo di ottobre è alle porte; tra tutte le ultime notizie che si stanno inseguendo (l'ultima il crollo di uno dei punti cardine delle tesi dell'accusa sull'arbitro Paparesta), si comincia a fare l'appello sui presenti e sugli assenti. Presente Abete, salvo imprevisti dell'ultimo minuto. Ad Abete va riconosciuto il piccolo cambio di rotta dell'ultimo periodo, fermo restando quelli che sono gli evidenti limiti nella gestione delle "cose di calcio". Collina ancora assente; dalle ultime notizie si attende la sua deposizione al 12 di ottobre. E poi, in elenco, Moratti, Tavaroli, Cipriani, Tronchetti Provera, Franco Baldini, Stefano Antonelli, di cui non si hanno notizie certe sulla data di comparizione. Non si hanno notizie certe perché qualcuno non ha ancora né confermato né smentito la presenza in aula.
Chiaro, è difficile che ci sia una così ricca sfilata, tutti insieme appassionatamente, il primo di ottobre, anche solo per una questione di tempistiche (e di pazienza del Giudice Casoria...che ha già dato prova di essere persona di polso, vedi deposizione Nucini), però ci viene da pensare che, soprattutto un personaggio tra questi, non veda l'ora di presentarsi a deporre.
Stiamo parlando di Massimo Moratti, ovvero il presidente del club più danneggiato dalla famigerata cupola di Moggi.
Al posto suo, noi non vedremmo l'ora di presentarci e di far valere le nostre "oneste" ragioni, dimostrando, dati alla mano, che mai ci siamo permessi di alzare il telefono e chiamare -non già i designatori arbitrali- bensì un arbitro in attività, poiché se la prima delle due cose era fortemente consigliata dalla FIGC, la seconda era del tutto illecita e vietata. Ci batteremmo per dimostrare che Facchetti non è mai andato negli spogliatoi dell'arbitro tra il primo e il secondo tempo "...con quel modo di fare di SEMPRE...", che mai ci si è occupati di griglie ("...metti Collina in prima fascia..."), e che tutto il castello di "nuove intercettazioni" è senza dubbio stato minuziosamente ricostruito in maniera tecnologica e che, sì, siamo assolutamente "onesti" rispetto a Moggi. Ci batteremmo per far trionfare la "giustizia", quella che ci ha appiccicato al petto un tricolore mai vinto sul campo, la stessa che ha penalizzato altre dirette concorrenti al titolo permettendoci di vincere anche il secondo "scudetto di fila", e tutto questo nel nome della nostra "trasparenza di gestione" e "pulizia morale" nel rapporto con i designatori e con gli arbitri.
Non sarà così; e prevediamo quello che verrà detto.
Verrà detto che certi "metodi" erano stati adottati per contrastare "la cupola" di Moggi, per arginare lo "strapotere mafioso" che debordava, in quegli anni, nella sede della Juventus...e questa tesi verrà smentita dai fatti. I fatti -difatti- dicono altro; dicono, per esempio, che negli anni della "Mafia Torinese" furono quattro le squadre a fregiarsi del titolo di Campione d'Italia: Lazio, Roma (ehm...ricordate Nakatà?), Milan e Juventus, mentre, negli ultimi quattro anni (più un cartonato) solo l'Inter ha vinto.
E ora, davanti ai fatti, cosa dovremmo pensare noi? ...ah, sì, scusate... Dobbiamo pensare che l'Inter abbia vinto cinque titoli di fila perché è stata la squadra più forte, mentre nell'era della Cupola Moggiana la Juve, quando vinceva, lo faceva rubando... Però, dai, onestamente, no?
In fondo, solo due Scudetti su cinque a disposizione.


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