MOGGI: " Quante fregature per la Signora. Sarebbero bastati 4 giocatori, non 12. Toni coetaneo di Trezeguet..."
Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"
Il nostro campionato, alla ripresa nel giorno della Befana, ha regalato carbone per la qualità del gioco e proposto riflessioni sullo svolgimento delle partite e sui modi comportamentali di alcuni dirigenti. Se il calcio fosse una scienza esatta la Roma non avrebbe battuto il Catania perché l’arbitro doveva annullare due gol ai romanisti, la partita sarebbe finita in parità evitando al presidente Pulvirenti le dichiarazioni che poi ha fatto. Allo stesso modo il Milan non avrebbe vinto a Cagliari perché doveva essere annullato il gol di Strasser e il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Se nel calcio gli interessi dell’immediato contassero meno della “bandiera” di appartenenza sotto altri gloriosi colori (quelli rossoneri) del recente passato, si sarebbe visto un Leonardo più pacato negli abbracci ai “nemici” di un tempo e più credibile nelle dichiarazioni. Se qualche opinionista fosse più cauto nei giudizi (e magari cercasse prima di capire) non verrebbero scritte cose banali. Non è stato il lavoro di Leonardo a ridare un’anima alla squadra, è bastata la sua presenza (come nuovo allenatore) a risvegliare i calciatori dal sonno in cui erano precipitati con Benitez: alcuni per mantenere il posto, altri per non essere ceduti.
Bastava un leader - Se la Juve, anziché comprare 12 giocatori, ne avesse presi soltanto 4, ma qualcuno in grado di prendere per mano la squadra nei momenti delicati... Non è piaciuto e non soddisfa l’ingaggio di Toni, lo dicono i sondaggi, e ciò che viene messo in evidenza (così Ju29ro) è che l’attaccante ex Genoa ha 33 anni, “gli stessi di Trezeguet di cui la Juve si è frettolosamente liberata in estate”. Le cose comunque vanno incastonate nel momento in cui avvengono. La Juve è in un momento drammatico per l’accumularsi di infortuni. Se dunque non si può dimenticare che le scelte forzose di oggi sono figlie anche degli errori del passato - e il riferimento a Trezeguet non è casuale - tuttavia Marotta è stato rapido nell’agire e c’è solo da augurarsi che la voglia di fare di Toni riesca a controbattere l’in - soddisfazione diffusa. La migliore medicina è sempre la vittoria, ed è ciò che si propone Delneri. E se è vero che la pazienza è l’arma (in più) dei forti, la Juve ne deve avere, tenuto conto che sta portando avanti un discreto campionato che va oltre la consistenza tecnica. Avrà di fronte un Napoli, ancora inebetito per gli schiaffi di San Siro e stavolta Mazzarri ha reagito bene, mettendo da parte proclami troppo pretenziosi e badando a chiamare i suoi a riprendere il cammino interrotto. Allarme anche al Milan. Allegri recupera Ibrahimovic in coppia con Pato, con Robinho alla spalle, ma con un centrocampo da inventare.
Memoria corta Ho simpatia per Leonardo ma gli vorrei consigliare di studiare meglio i campionati passati. Nonè vero che l’Inter vince da cinque anni, ma da quattro, il quinto è lo scudetto di cartone, e il primo dei quattro è viziato dall’assenza di concorrenti, conseguenza delle penalizzazioni. Poi nella foga di farsi adottare in blocco dall’ambiente interista, dopo tredici anni di verginità rossonera, ha idolatrato la squadra nerazzurra («tra 20 anni sarà ricordata come la più forte di sempre»). Tutto questo per una vittoria sul Napoli, che non mi è parsa né scintillante né super, come altri hanno pensato. Il tecnico, che in un amen ha cambiato la maglia e anche l’anima, ci prova oggi a Catania, imbufaliti gli etnei per lo scippo subito a Roma. I duello tra Lazio e Roma è ridotto ad un distacco di due punti. Reja sente il fiato dei cugini ma il confronto con il Lecce all’Olimpico gli dà fiducia per aumentare il vantaggio. Per i salentini, battuti in casa dal Bari, è sempre aria di ultima spiaggia. La Roma apre la giornata alle 12.30 sul campo della Samp, bastonatissima a Palermo. Con aria sorniona il Palermo è alle spalle delle grandi e Zamparini non ha dubbi, per migliorare deve convincere e vincere di più in trasferta, a cominciare da oggi col Chievo. Corre spedito invece il Parma, che, dopo l’exploit sulla Juve, ci riprova a Cagliari, di nuovo malconcio in classifica. Fiorentina alle prese con il Brescia, due sconfitte nelle ultime due gare. Il Cesena come all’ini - zio, sette punti in tre gare, ma il cammino è lungo e il Genoa un avversario scorbutico. Il Bari, miracolato da Okaka, si misura in casa con il Bologna, implacabile con Di Vaio.