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MICHEL PLATINI E QUEL SOGNO SULLA JUVENTUS...

di Thomas Bertacchini

Conquistata la settima vittoria consecutiva in quel di Cesena alla Juventus adesso ne mancano soltanto tre per laurearsi campione d'Italia. Utilizzando lo stesso linguaggio caro ad Antonio Conte si potrebbe dire "per coronare quel sogno che ad inizio anno sembrava roba da pazzi".

La bellezza del calcio risiede anche nell'imprevedibilità che spesso lo contraddistingue da molti altri sport: a questo proposito, limitatamente alla serie A, basterebbe citare i nomi di Amauri e Borriello per averne due esempi immediati.

Il centravanti italo-brasiliano, in forza alla Fiorentina ed attualmente infortunato, ha vissuto per diversi mesi a Torino da "separato in casa", tanto da maturare un risentimento nei confronti di Madama che lo indusse a promettere un giro di corsa dello stadio "Artemio Franchi" da compiere nel momento stesso in cui l'avrebbe punita con un goal. L'appuntamento era fissato per il 17 marzo: quella sera, però, di reti ne arrivarono cinque, e finirono tutte nella porta dei viola.

In un testa a testa come quello che vede protagoniste Juventus e Milan una semplice disattenzione da parte delle contendenti potrebbe risultare fatale per le loro ambizioni: curiosamente proprio un goal di Amauri nel successo esterno conseguito dalla Fiorentina a "San Siro" (7 aprile) ha finito con lo spianare la strada ai bianconeri per il sorpasso in vetta alla classifica.

Il recente arrivo sotto la Mole di Borriello, invece, sembrava non aver portato alcun beneficio al reparto offensivo della Vecchia Signora, laddove le cifre in termini di realizzazioni erano impietose. A maggior ragione, oltretutto, se messe al confronto con le marcature messe a segno in questo campionato dal solo Ibrahimovic.

Poi accade che l'attaccante di origine napoletana si sblocchi proprio nel momento in cui la Juventus ha un bisogno disperato di una rete per mantenere inalterato il vantaggio accumulato sul Milan, ed ecco che a Cesena Madama scopre di avere una freccia in più nel proprio arco.

Nei mesi scorsi alla formazione guidata da Massimiliano Allegri è stata imputata più volte la colpa di comportarsi da "grande" soltanto contro le cosiddette "piccole", mentre - viceversa - a quella di Conte capitava l'esatto opposto. La Vecchia Signora, infatti, pur mantenendo fede alla propria imbattibilità pareggiava spesso incontri che avrebbe meritato di vincere.

Considerando i recuperi e le gare già decise dal calendario, prima del match allo stadio "Dino Manuzzi" la Juventus aveva disputato ben sette partite di campionato in mezzo alla settimana: il bilancio era stato di due sole vittorie (Fiorentina e Lazio in casa) e cinque pareggi (Bologna a Torino e Napoli, Udinese, Parma e ancora Bologna in trasferta).

Con la progressiva riduzione del numero degli incontri, e non appena il traguardo finale è comparso all'orizzonte, la squadra di Antonio Conte ha incominciato a pigiare sull’acceleratore, mietendo successi contro ogni tipo di avversario ed indipendentemente dal giorno della settimana nel quale era prevista la partita. Nella quart’ultima tappa della serie A la Juventus sarà impegnata sul campo di Novara, con Michel Platini graditissimo ospite sugli spalti del "Silvio Piola".

Intervistato nel settembre del 2009 dal giornalista Roberto Beccantini per il quotidiano "La Stampa" in merito alla Champions League, la massima competizione europea, alla domanda "Sogna sempre di consegnare la coppa alla Juventus?" lo stesso Platini rispose: "Non ci casco più. Nel senso che dormo poco e ho smesso di sognare...".
A distanza di poco più di due anni (giugno 2011) sullo stesso tema affermò di aver "prolungato di quattro anni il contratto dell'Uefa per avere la possibilità di non premiare solo Milan e Inter, ma anche la Juve...".

Domenica prossima, comunque sia, avrà modo di osservare una squadra che sta cercando di trasformare un sogno in realtà.


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