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Meglio lasciarsi in buoni rapporti che finire in cause come con Ronaldo

di Andrea Losapio

"La nostra posizione è molto chiara. Paul è stato un grande giocatore, ma è fermo da molto tempo. Nel frattempo siamo stati costretti a fare altre mosse e ora la squadra è al completo". Le parole di Cristiano Giuntoli di qualche settimana fa, prima della partita contro la Lazio, erano state chiare. Al limite del cristallino. Pogba non avrebbe più giocato con la maglia della Juventus, anche perché sono arrivati tre giocatori a completare il reparto: Douglas Luiz, Khephren Thuram e Teun Koopmeiners, che vanno ad aggiungersi agli altri già presenti. Meglio quindi non toccare gli equilibri che già ci sono, anche se Pogba potrebbe anche essere un rimpianto, se dovesse tornare quello di otto anni fa.

Ecco, appunto, otto stagioni. Piene di infortuni, di stop, di squalifiche per doping. C'è troppo in ballo, nella scommessa che la Juventus dovrebbe sostenere per averlo in rosa. Meglio, come marito e moglie che si sono tanto amati, lasciarsi un giorno e poi ricordare solo le cose belle che sono state create dall'unione. Pogba ha dato tantissimo alla Juventus, ma nella sua esperienza ha più preso: 8 milioni di euro netti all'anno, per una stagione e spiccioli, con dodici presenze. Davvero troppo poco  per un giocatore del suo calibro.

Non avrà buonuscita, ma la risoluzione consensuale è un accordo per mantenere i rapporti di buon vicinato.  Perché Pogba potrebbe intentare cause - che probabilmente non vincerebbe, ma gli strascichi legali corrodono le vecchie istantanee e nessuno sa come vanno a finire (leggasi lodo Ronaldo) pure quando hai la certezza di vincere. Poi, appunto, la Juve da par suo potrebbe chiedere i danni. Meglio lasciarsi e ricordare le cose belle.


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Giovedì 26 dicembre
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