MAROTTA A SKY - "Vogliamo un difensore e un esterno sinistro. Ottimo lavoro di Conte, si intravedono già i risultati"
Fermato all'uscita della sede delle Lega, il direttore sportivo della Juventus, Giuseppe Marotta ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport. Ecco l'intervista integrale, trascritta da TuttoJuve.com:
Come si è arrivato a questa decisione di non parlare oggi dell'accordo collettivo?
"Si è arrivati per una definizione di buonsenso da parte dell'assemblea, nel senso che chiaramente il tema del contratto collettivo è un tema che affrontiamo già da parecchio tempo e quindi da questo punto di vista c'è grande disponibilità, ma nel frattempo anche grande fermezza per definire quelli che sono i diritti delle società calcistiche. Si è deciso di inserire questo punto per rafforzare un concetto che mi sembra anche qua di buonsenso, perchè il contributo di solidarietà è un fatto straordinario, paragonabile a una tantum, quindi è evidente che non ha nulla a che fare con i discorsi di aliquota Irpef, e di conseguenza mi pare che sia ad appannaggio dei giocatori. Ma questo mi pare che anche la stessa categoria lo abbia di recente evidenziato. Sarebbe abbastanza anacronistico vedere un datore di lavoro che paga quello che dovrebbe competere al dipendente e poi il dipendente chiede la detrazione. Questo mi pare abbastanza anomalo".
Poi per quanto riguarda il possibile sciopero si gioca molto sull'articolo 7 e su quello dei fuori rosa. Qui mi sembra siano più distanti le posizioni della Lega e quella dell'Assocalciatori. Nessuno vuole cambiare idea. Come si arriva ad una soluzione?
"Si arriva anche qua con buonsenso, perchè le società di calcio non vogliono sicuramente impostare un rapporto di mobbing con i propri calciatori, che sono - lo sottolineo - un patrimonio delle singole società e quindi come tali vanno tutelati. Cosa diversa poter mettere nelle condizioni i rispettivi allenatori di poter svolgere il loro lavoro in un terreno di gioco che non può assolutamente essere occupato da 40-50 professionisti, perchè accanto al gruppo dei 30 giocatori della squadra ci sono anche i professionisti che sono tesserati sempre dalla società e che magari svolgono la loro attività nella Primavera, ma sono dei professionisti i quali hanno gli stessi diritti. Quindi si tratta di utilizzare buonsenso per capire che la società vuole rispettare la professionalità dei calciatori e vuole comunque lavorare con la massima tranquillità".
Le società sono pronte ad assorbire un altro eventuale sciopero?
"Sarebbe una grande sconfitta per tutti, al di là dei vincitori e degli sconfitti. Sarebbe una sconfitta per il sistema calcio Italia, per la nostra nazione. Mi auguro che questo non sia un punto di arrivo".
Se si giocherà voi giocherete a Udine la prima partita di campionato con due-tre giocatori nuovi, diceva stamattina...
"Ho detto che probabilmente per completare la rosa potrebbero arrivare due-tre giocatori. Questo è un dato di fatto normalissimo. Dipende anche da quelle che sono le possibilità che questo mercato nei rimanenti 10 giorni può offrire. Di sicuro c'è che il lavoro di Conte è un lavoro ottimo, dall'inizio della stagione a oggi. Già si intravedono i risultati. Noi società siamo molto contenti. Siamo anche contenti dell'applicazione che i calciatori hanno dimostrato in questo arco di tempo e quindi siamo ottimisti e fiduciosi per il futuro".
Qual è il ruolo prioritario in cui cercate? Perotti è il primo nome della lista fra questi due-tre giocatori che potrebbero arrivare?
"Ma io non faccio nomi perchè sarebbe riduttivo e poco corretto nei confronti dei diretti interessati. Chiaramente però cerchiamo un esterno e un difensore per rafforzare il sistema di difesa".
Ci dice come sta andando il suo lavoro per la riduzione della rosa? Perchè si fa fatica a trovare acquirenti per i giocatori?
"In realtà perchè il sistema calcio Italia è molto contratto rispetto al recente passato dal punto di vista economico. Ci sono molte difficoltà, c'è poco denaro circolante, poca movimentazione di atleti. E poi, soprattutto, purtroppo, quello che è l'aspetto del costo del lavoro condiziona spessissimo le trattative e quindi anche se c'è dall'altra parte la volontà di tesserare questo o quel giocatore poi l'empasse è costituito proprio da quello che è lo stipendio che questi giocatori in alcune circostanze si portano dietro e che impediscono la definizione dei rapporti".
In cima alla lista dei partenti c'è Amauri. Qual è la situazione...
"Amauri per una questione strategica è tra quei giocatori definiti trasferibili. Certo non intacca la sua professionalità e il suo valore, però sono delle scelte che abbiamo fatto noi. Devo dire che col Parma abbiamo discusso dell'argomento e anche qui le grandi difficoltà non sono tanto legate all'aspetto di definizione dei rapporti tra società, quanto all'instaurazione di un contratto che lega l'eventuale tesserato alla società. E' legittimo ed è rispettoso che poi le parti facciano i propri interessi, quindi nel caso specifico Amauri farà le sue scelte, ed è chiaro che io non entro nel merito perchè non sarebbe corretto. Però le difficoltà sono tante, quindi credo sia anche opportuno in alcune circostanze tener conto di quelle che sono le opportunità del momento".
Moratti ha risposto a Della Valle sulla questione Calciopoli...
"Il mio commento è semplicissimo. la Juventus ha intrapreso tutte le iniziative possibili a tutela dei propri diritti. Di recente il presidente Agnelli ha addirittura indetto una conferenza stampa, ha esplicitato quelle che sono le proprie posizioni, ha esplicitato quelle che sono le strategie che la Juventus vuole adottare e quindi credo che la Juventus in questo momento stia attuando ogni tentativo per rendere legittimo quello che in realtà gli è stato sottratto ingiustamente. Quindi non aggiungo altro perchè starei qui a ripetere tutto quello che il presidente Agnelli ha detto".
Quando vi vedere con i dirigenti dell'Inter, come ieri, fate finta di niente?
"Ma il bello del calcio è proprio questo, è uno sport, deve anche unire, è un momento di festa. Ieri è stata una giornata di festa davanti a 45 mila spettatori che veramente hanno preso parte come protagonisti della serata, al di là dei colori che il tifo poteva rappresentare. Poi i giocatori sono stati veramente degli esempi di correttezza e di lealtà e poco hanno a che fare con le questioni giuridiche. Essere in conflitto giuridico non significa poi andare in conflitto fisico; significa rispettare, farsi rispettare, portare avanti quelli che sono i propri concetti di rispetto, che poi significa anche rispettare i propri tifosi, coloro che hanno fede nei propri colori sociali. E quindi quello è il tentativo che la Juventus vuole fare attraverso un iter giuridico, nelle mani degli avvocati, dei professionisti, per grandissima volontà degli azionisti e per grandissima volontà del proprio presidente Andrea Agnelli".