LIVE TJ - ALLEGRI: "Juve, Inter, Milan e Roma favorite per lo Scudetto. Mou? Meglio parlare del campionato. Mandzukic ha fastidio. Padoin regista. Su Llorente e Isla..."
Con l'inizio del campionato, torna anche l'appuntamento classico con la conferenza della vigilia. Alle 12:00, al Media Center di Vinovo, Massimiliano Allegri incontra i giornalisti per presentare la sfida di domani pomeriggio contro l'Udinese. Tuttojuve.com sta riportando integralmente e in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero.
Volevo chiederti di scegliere un'avversaria, la principale. Poi due parole su Oscar e Ramires, dopo quello che ha detto Mourinho ieri.
"Innanzitutto partiamo dalla seconda domanda, quindi parliamo del campionato e di quello che dobbiamo fare domani. Inizia la stagione, abbiamo tante partite da fare, ne abbiamo 38 di campionato, 6 di Champions, al momento 1 di Coppa Italia. Quindi credo che la cosa più importante sia parlare di questo. Poi per quanto riguarda l'avversaria da scegliere, è domani, è l'Udinese alle 6, è la prima partita, quindi credo sia una cosa normale. Mentre per quanto riguarda il campionato, direi che l'Inter, il Milan, la Roma, sono le squadre che hanno fatto un ottimo mercato, si sono rinforzate molto e credo che insieme alla Juventus siano le favorite per lo Scudetto, non scordandoci del Napoli: l'allenatore nuovo ha portato nuovi stimoli. Hanno mantenuto l'intera rosa, mettendoci dentro qualche acquisto. La Fiorentina che sta facendo bene. Credo sia un campionato molto più equilibrato di quello dell'anno scorso e quindi bisogna essere bravi a mantenere l'equilibrio durante tutta la stagione, fare un passettino alla volta e arrivare al 16 maggio in testa al campionato".
E Mourinho?
"L'ho detto, domani inizia il campionato, quindi sia meglio parlare del campionato".
E' la prima volta che la Juve si presenta incompleta all'inizio del campionato. E' una situazione che ti crea disagio e difficoltà?
"Disagio e difficoltà no, credo sia normale che la Juventus sia ancora in fase di costruzione perchè sono stati cambiati molti giocatori, sono arrivati giocatori nuovi e mancano ancora dei giocatori per completare la rosa. La società sta lavorando molto bene, siamo in totale sintonia. Credo abbia fatto un ottimo lavoro e quindi dobbiamo affrontare soprattutto queste due partite, tra la partita di domani e quella con la Roma, ancora in fase di costruzione, ma sono totalmente sereno perchè la squadra ha lavorato bene. Dispiace per questi infortuni che ci sono capitati, soprattutto per quello di Khedira, che è quello più lungo, poi Morata da martedì è di nuovo con la squadra, Chiellini è rientrato, Mandzukic oggi valuteremo se potrà essere a disposizione per domani, visto che domani ha lavorato di nuovo in differenziato, perchè ha questo colpo che ha ricevuto sulla coscia nella partitella di mercoledì e gli crea del fastidio. E preferisco magari, se non sta bene, non rischiarlo, anche perchè con Llorente, Zaza, Dyabala e Coman siamo coperti".
Padoin è la soluzione più idonea per il ruolo di regista? Chiellini sta bene? Questo campionato per lei è più stimolante visto che sono arrivati tanti giovani e sono partiti tanti big?
"Domani gioca Padoin davanti alla difesa. Ci ha giocato l'anno scorso. Tra l'altro è un ragazzo che sa giocare in tutti i ruoli, quindi credo che per me sia un vantaggio. Chiellini domani è a completa disposizione, ha lavorato anche abbastanza e troppo, credo abbia bisogno un po' di giocare le partite. Tutti i campionati, tutte le stagioni sono stimolanti, altrimenti non sarei qui a fare l'allenatore, mi prenderei un po' di tempo per stare fermo. Con la società abbiamo condiviso questo cambiamento, oltretutto Tevez, i tre che sono partiti, ma non solo i tre, lo stesso Storari, lo stesso Pepe, erano tutti ragazzi che facevano parte di un gruppo che per quattro anni ha vinto 4 campionati, è arrivato in finale di Champions, ha vinto tre Supercoppe, una Coppa Italia, quindi credo che abbiano fatto dei numeri importanti, però poi a un certo punto parli, decidi, perchè poi Tevez voleva ritornare in Argentina, Vidal ha avuto questa richiesta dal Bayern ed è voluto andare e Andrea ha fatto una scelta diversa e personale. Condividendo con la società quelli che potevano essere i programmi futuri, soprattutto per dare un futuro alla Juventus, è normale cambiare. La società ha cambiato portando a casa dei giovani italiani e non, di grande qualità, ci vuole un po' di pazienza perchè quando si cambiano tanti giocatori non è tanto le qualità dei giocatori singoli, ma quanto il fatto di conoscenza tra di loro di quando vanno in campo. Al momento fortunatamente siamo riuciti a portare a casa la Supercoppa e domani inizia il campionato, che sono 38 partite, dove ci vorrà molto equilibrio, perchè quest'anno, come ho detto già mercoledì, serviranno meno punti dell'anno scorso per poterlo vincere".
Che gara si aspetta domani contro l'Udinese?
"Noi dovremo cercare di giocare una partita tecnicamente molto buona e valida. L'Udinese è una squadra che fa giocare molto male gli avversari, quindi bisognerà essere bravi a calarsi nella partita e a capire velocemente nella partita, come i ragazzi sono stati bravi in Cina ad adattarsi a quel campo non buono. L'importante per noi domani è vincere per cercare di portare a casa i primi tre punti del campionato, sapendo che andremo incontro ad una partita difficile, non credo che sarà una bellissima partita sul piano tecnico, quindi sapendo questo bisognerà cercare di sfruttare al meglio le occasioni che ci capiteranno e tutte le occasioni anche sui calci piazzati, che avremo la possibilità di sfruttare".
Vedendo il mercato, le altre hanno cambiato molto in attacco e anche voi, ma voi avete mantenuto la difesa. Può essere questo il segreto per rivincere ancora?
"Il calcio è fatto di numeri e per vincere il campionato la statistica più importante è che devi fare tra 75 e gli 80 gol e devi subirne da 20 a 25. Se riesci a fare questi due numeri, vinci il campionato".
Guardando il parco attaccanti, rispetto all'anno scorso, ci sono quattro potenziali titolari, o meglio gente abitata a giocare sempre: Dybala, Zaza, Morata e Mandzukic. E' più difficile la gestione del parco attaccanti? E' stato individuato il rigorista principe?
"La gestione in una grande squadre non è che è difficile, i giocatori devono sapere che quando sono alla Juventus bisogna tutti i giorni dimostrare e soprattutto farsi trovare pronti quando l'allenatore li chiama in causa. La Juventus deve avere giocatori di primo valore, di valore assoluto. Il parco attaccanti è composto da due giocatori esperti come sono Llorente e Mandzukic e da quattro giocatori più giovani. Non possiamo pensare che Zaza e Dybala che sono arrivati da un mese, possano conoscere alla perfezione quelli che sono i meccanismi e soprattutto la conoscenza degli altri compagni. Loro avranno tutto il tempo per poter crescere, come è successo l'anno scorso a Morata, lo stesso Coman. Credo che anche lì non bisogna mettergli fretta perchè giocare con tutto il rispetto in una squadra medio-piccola è un discorso e giocare in una squadra che gioca per vincere tutte le partite è un altro discorso. Stanno lavorando bene, si sono integrati bene e hanno tutte le qualità per fare bene e per poter diventare dei protagonisti alla Juventus. Il rigorista oggi lo sceglierò perchè ho un po' di assenti, vediamo un po': Morata è fuori, Marchisio è fuori, quindi uno a tirare i rigori - sperando che ce lo diano - ce lo mandiamo".
Questa Juve la senti più tua di quanto non fosse quella dell'anno scorso? E' vero quello che dicono a Milano? Che tu hai una specie di sindrome da secondo anno, cioè il secondo anno non sei così sul pezzo come sul primo. Se fossi così, hai cambiato qualcosa in te e nel tuo modo di lavorare?
"Per quanto riguarda se la Juve sia la mia, l'anno scorso sono arrivato, ho preso la squadra che aveva giocatori con certe caratteristiche e soprattutto aveva un'identità di gioco data dall'allenatore precedente, che poi è stata cambiata, ma non è questione di moduli o di sistemi di gioco, è questione di giocare in un modo o in un altro, a seconda delle caratteristiche dell'allenatore, sia a livello tecnico che caratteriale. Quest'anno sono andati via diversi giocatori, sono arrivati altri giocatori con caratteristiche diverse e non possiamo pensare di andare a sostituire quelli che sono andati via. Devo cercare di mettere in condizioni questi giocatori nuovi di rendere al meglio a seconda delle proprie caratteristiche, che si giochi 4-3-3, o 4-3-1-2, o 3-5-2 non importa, l'importante è che la squadra riesca ad andare in campo a cercare di giocare molto bene, soprattutto a cercare di comandare le partite. Per fare questo, con una squadra nuova, sicuramente ci vuole un pochino più di tempo. per quanto riguarda il secondo anno, credo che tutti gli anni siano diversi l'uno dall'altro, il secondo anno al Milan non è stato assolutamente da buttare, anzi, siamo arrivati in un quarto di finale di Champions, abbiamo lottato con la Juventus e abbiamo vinto la Supercoppa. Non sono assolutamente preoccupato, anzi, sono molto realista nel fatto che quest'anno a differenza dell'anno scorso ho una squadra nuova e soprattutto in questo momento mancano dei giocatori, come Khedira, Marchisio e Morata. E' arrivato il nuovo terzino che è un giocatore importante, la società ha fatto un ottimo acquisto. L'organico della Juventus credo sia un organico in grado di rivincere il campionato, è normale che mettere dentro tanti giocatori comporta il fatto che ci vogliamo un pochino più di tempo, un po' più di pazienza".
A Danzica avevi detto che c'era una brutta aria attorno alla Juve. Ti chiedo se la senti ancora o è andata via. Poi se questa squadra può essere più forte nei cambi rispetto all'anno scorso. Hai più cambi?
"Per quanto riguarda l'aria attorno alla Juventus. innanzitutto credo che la vittoria della Supercoppa ci abbia dato una spinta importante in autostima, perchè è normale: quando inizi la nuova stagione con tanti giocatori diversi, c'è sempre un punto interrogativo. Come domani si va in campo con un punto interrogativo. Si inizia un campionato e non sai mai come andrà la prima partita. Poi dopo, piano piano che giochi, durante la stagione, è normale che acquisti certezze, migliorano i singoli, migliora la squadra, ma questo fa parte del gioco del calcio e tutti gli anni è sempre così. Anche l'anno scorso quando per la prima volta mi sono seduto in panchina col Chievo e credo mancassero anche diversi giocatori. Poi le cose sono andate bene, la squadra aveva fatto una buona partita. I cambi sono stati determinandi anche l'anno scorso, anche con quelli che hanno giocato meno. mi viene da dire Pepe, che l'anno scorso ha giocato poco e niente, però in due-tre partite è risultato determinante. Nel calcio di oggi dico sempre che a volte sono più importanti i cambi di quelli che vanno in campo all'inizio. E quest'anno la rosa è sicuramente più lunga".
La situazione di Llorente qual è? In Spagna si è scritto tanto che il giocatore vuole andare via. Ha parlato con lui? E se rimane, che ruolo avrà con l'arrivo di Zaza e Dybala?
"Llorente è un giocatore della Juventus, non ho parlato con lui perchè non ho nessun motivo di parlare con lui del mercato. E' un giocatore importante, è stato importante nei due anni precedenti alla Juventus e sarà importante anche quest'anno. Tra l'altro sta molto bene, si è presentato bene, ha piena fiducia in me e finchè è un giocatore della Juventus verrà trattato da giocatore della Juventus. Lui è molto stimolato, ha molta voglia, poi il mercato chiude il 31 agosto, ma queste sono cose a cui pensa la società".
Quanti giocatori mancano e che tipo di ruoli?
"Alla vigilia di una partita, andare a parlare di nuovo di mercato non ha senso. Quanti giocatori mancano... domani ne mancano parecchi perchè abbiamo un po' di giocatore fuori. Poi gli altri che arriveranno vedremo. Parlare di altri giocatori non ha senso, io con la società siamo in completa condivisione sul fatto che questa squadra ha bisogno di essere completata e quindi la società ha dieci giorni per poterlo fare, come ha dimostrato quest'anno andando a cambiare e investendo. Lo dimostra l'ultimo acquisto che credo sia uno dei migliori terzini che c'è in circolazione in Europa".
Gioca domani?
"No, arriva oggi, farà il primo allenamento oggi, sicuramente sarà a disposizione e viene in panchina"
Tornando a Llorente, quindi non ti farai condizionare dal mercato nell'eventualità che Mandzukic non dovesse farcela?
"Assolutamente. Se domani Mandzukic non riesce a scendere in campo, Llorente è uno dei probabili titolari".
Se fossi l'allenatore di una delle altre squadre che ambiscono allo Scudetto, come giudicheresti una Juve così rinnovata? Penseresti che questo può essere l'anno giusto?
"Loro devono pensare che per loro può essere l'anno giusto, indipendentemente che la Juventus sia rinnovata o meno. Non so cosa pensano loro. Io invece penso che l'Inter si sia rinnovata molto, che il Milan lo stesso e che la Roma lo stesso, e che quest'anno debbano avere l'ambizione, come primo obiettivo, di poter vincere lo Scudetto insieme a noi. Quindi noi dovremo essere molto bravi, sapendo di queste difficoltà e sapendo che il campionato italiano è sempre molto difficile e quest'anno lo sarà ancora di più".
Un giudizio su Isla, in che ruolo lo vede e se rimarrà alla Juventus.
"Isla si è presentato molto bene, è un giocatore che ha molta qualità sull'esterno e ci può dare una mano. Al momento è alla Juventus e credo rimarrà alla Juventus".(redazione Tuttojuve.com)
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