.

LE IMMOTIVAZIONI, DALL'ARTICOLO 4 IN POI...

di Massimo Pavan

Ci sono motivazioni che spiegano le sentenze e le condanne ma da quello che leggiamo, ci sentiamo di dire che più che motivazioni sono immotivazioni.

Non ci convince nulla, a partire dal fatto che alla Juventus viene contestato l'articolo 4 del codice di giustizia sportiva, che porta alla punizione più severa. L’articolo in questione è quello sui "doveri di lealtà, correttezza e probità" e si collega (al comma 2) all’articolo 8 (quello che definisce le sanzioni, compresa la pena afflittiva dei punti tolti nel campionato in corso). La Procura federale ha portato davanti alla Corte un’istanza di revocazione per ripetere il secondo grado di un procedimento con sentenza già passata in giudicato. L’accusa può modificare alla luce delle nuove prove raccolte (intercettazioni e documenti raccolti negli atti dell’inchiesta Prisma) le sanzioni, purché siano previste dagli stessi capi di incolpazione presentati all’inizio del processo stesso. In questo caso l'articolo 4 non era stato contestato, quindi non potresti essere punito per un articolo che non era previsto in fase iniziale.

Questa è una stranezza o comunque potrebbe essere considerata la base di un ricorso che ha mille motivi di esistere.

Va notato poi che l'articolo 4 non si può sommare ed applicare in presenza di una norma e la pena massima sarebbe un'ammenda. Oltre a questo, la reiterazione non esiste, qualora comettessi più volte un reato venendo poi punito con un'altra norma.

Parliamo invece della fattura che l'accusa e la procura evidenziano relativa allo scambio tra Akè e Tongya. Partiamo da un presupposto, che nessuno in Francia ha mai attenzionato questa operazione e quindi dalla Federazione Francese viene considerata lecita e da quella italiana no. Detto questo qualcuno ha parlato di compensazione, parliamo di un elemento importante, l'errore sta nel Marsiglia che esprime la formula di pagamento a compensazione, cosa che può capitare. A livello economico può capitare che si decida di fare uno scambio di bonifici dello stesso valore. Se due squadre decidono di dare lo stesso valore ad un calciatore, può succedere che un'amministrazione proponga un'operazione a compensazione. Cosa, che chiaramente la Juventus non accetta perchè non considera questa operazione come tale ma slegata.

L'errore di fatturazione è tutto del Marsiglia che tra l'altro sbaglia anche l'indirizzo. Evidentemente colpa della Juventus se a Marsiglia sbagliano a fare una fattura.

Va fatto notare che il grande tema dell'accusa sono poi delle intercettazioni dove si evince francamente ben poco e un libro nero di Paratici dove ci sono degli appunti con la nota plusvalenze artificiali, parola che vuol dire tutto ma anche niente, considerando che il beneficio nel breve non permette di compensare il problema nel lungo periodo. Se due squadre scommettono sul futuro di calciatori sperando che possano acquisire valore, non capiamo quale sia il problema e come sia possibile la colpa solo di una parte.

Immotivazioni che rendono le motivazioni alquanto strane e ricche di crepe che la difesa bianconera dovrà rendere dei veri e propri varchi su cui entrare.

Fa arrabbiare il fatto che le dichiarazioni degli interessati vengano travisate. Per esempio se io critico l'operazione Arthur perchè ritengo che la valutazione sia troppo alta, no vuol dire che sto facendo un illecito, ma semplicemente che non concordo su quella valutazione. Il libro nero di Paratici è poi una fake news, perchè un semplice giudizio, non è una prova e nemmeno un indizio ma viene usata come tale.

Clicca qui, segui Massimo Pavan su twitter per interagire con Massimo sulle ultime di mercato e sulla Juve 


Altre notizie
Martedì 26 novembre
PUBBLICITÀ