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La luna di miele è ufficialmente finita. Occhio al quarto posto

di Andrea Losapio

Thiago Motta non perde praticamente mai, fra campionato e Champions. È successo solamente una volta ed è il motivo per cui è durato fino a dicembre con critiche e lamentele davvero ridotte. Nelle ultime settimane sono incominciati i mugugni, più per il gioco (e i mancati gol) che non per i risultati. Anche perché il quarto posto è a un passo (ancora) mentre c'è la possibilità di arrivare agli ottavi di finale di Coppa senza passare dagli eventuali playoff.

Quindi il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? La risposta è certamente la seconda. Motta è molto dietro nei confronti dell'ultimo Massimiliano Allegri, ha avuto una rivoluzione estiva da gestire e c'è anche un po' di sfortuna. Cabal e Bremer fermi per mesi e mesi, Koopmeiners che non ha ancora ingranato la marcia - e sembra in folle - mentre Vlahovic è schiacciato dalla responsabilità di un ingaggio da 23 milioni lordi, perché segnare non basta. Servirebbe trascinare, ma quello che è capitato con il Lecce deve dare esempio.

Perché il gol di Cambiaso è stato fortunoso. Non nel modo, perché deviato, bensì perché sortita episodica, didascalica. Casuale, appunto, perché sembrava che la Juve non potesse segnare se non così. Senza Vlahovic non c'è un punto di riferimento e questo è abbastanza evidente. E i punti per arrivare in Chamipons si fanno con i gol, che lo si voglia o meno.


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