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La Juventus non dovrà mai 19,6 milioni a Ronaldo. Ecco perché ha impugnato la sentenza

di Andrea Losapio

La Juventus non dovrà mai 19,6 milioni di euro a Cristiano Ronaldo. Perché dopo il lodo che era stato pubblicato a metà aprile, quando i bianconeri sono stati condannati al pagamento di 9,8 milioni al portoghese per un "concorso di colpa", non c'è la possibilità che la cifra torni a essere quella pretesa inizialmente, ma solo da 9,8 in giù. Certo, ci saranno eventualmente degli interessi - anche discreti - da corrispondere in caso la corte di pronunci ancora in maniera favorevole rispetto alle richieste a Cristiano Ronaldo. Ma è un rischio calcolato per chi, già ad aprile, era convinto di non dovere alcunché al suo ex tesserato, cosa che poi è andata in maniera differente rispetto alle attese.

Questo è stato il dispositivo del Collegio Arbitrale. "In accoglimento della domanda formulata “in estremo subordine” da Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro, accerta la responsabilità precontrattuale della convenuta per i motivi esposti in narrativa e, per l’effetto, considerato il concorso di colpa attribuibile all’attore, condanna Juventus F.C. S.p.A. a pagare a Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro la somma di Euro 9.774.166,66, con la rivalutazione dal dì del dovuto e gli interessi legali dalla richiesta al saldo sulla somma annualmente rivalutata".

Quindi era normale e quasi scontato l'impugnamento del dispositivo. Perché la Juve continua a essere convinta di non dovere niente a Cristiano Ronaldo. Infatti anche secondo fonti vicine all'entourage del calciatore sembrava che si potesse andare verso l'assoluzione della Juve già in primo grado. Invece così non è stato, costringendo la Juve all'appello il 26 settembre scorso, dopo più o meno sei mesi dal provvedimento.


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