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Kalimuendo è il jolly che serve? È diverso da tutti gli attaccanti di Thiago

di Andrea Losapio

Kalimuendo per anni è stato nel mirino di squadre italiane. L'Inter lo aveva messo nel mirino come possibile vice Lautaro nel 2021 salvo poi virare su Joaquin Correa. Alcune discussioni c'erano state anche a Parigi in occasione della finale di Champions League 2022, ma poi lo stesso argentino era rimasto, pur dopo una stagione non straordinaria. Stessa estate, l'Atalanta ci aveva provato per dare un altro interprete offensivo a Gian Piero Gasperini che potesse sia essere una seconda punta alla Muriel che un esterno offensivo. Anche qui il Paris Saint Germain aveva chiesto fra i 20 e i 25 milioni di euro. Al Lens è diventato grande, arrivando in Champions e guadagnandosi un investimento da 20 milioni.

Di fatto la sua valutazione non è cresciuta perché i rossoneri non sono riusciti a qualificarsi in Champions League nella scorsa stagione. Però in questa è partito alla grande, con tre gol in sei partite, uno ogni 134 minuti. Ed è stato segnalato come acquisto (molto) gradito da Thiago Motta per l'attacco perché jolly in tutte le posizioni del 4-2-3-1.

Kalimuendo è diverso da Vlahovic e Milik per fisicità, da Nico Gonzalez per progressione, da Nico Gonzalez perché può giocare anche da unica punta. Il più vicino è Yildiz, che è forse più tecnico ma meno rapido. Kalimuendo assomiglia molto a Lautaro e sarebbe un'aggiunta straordinaria a un reparto che ha bisogno di un'aggiunta per essere ai massimi livelli.


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