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Juve, tutti gli errori di Ferrara

di Redazione TuttoJuve
Fonte: Di Sergio Stanco

Pareggiare dopo 12 vittorie di fila non può e non deve essere un dramma, anche se lo stop arriva contro la Spal, per altro squadra in un buon momento di forma, e se il vantaggio si assottiglia a soli due punti. Ovvio, era una partita da vincere in ottica Juve, ma può essere un grande insegnamento per il futuro: la squadra di Allegri ha sempre dimostrato di saper imparare dai propri errori. Perché di errori ne sono stati commessi diversi...

APPROCCIO BLANDO

Nessuno lo ammetterà nemmeno sotto tortura, ma la sensazione è proprio che i ragazzi di Allegri abbiamo sottovalutato l'impegno. Tra la consapevolezza delle proprie forze e la presunzione di essere più forte, a volte il passo è breve. Il fatto di essere riusciti a vincere le ultime partite anche con prestazioni tutt'altro che eccelse, potrebbe aver indotto i bianconeri ad autoconvincersi che qualcosa prima o poi sarebbe successo, che un gol sarebbe arrivato e che poi sarebbe stato altrettanto facile blindare la partita. "Umano", l'aggettivo usato da Allegri. E lo è - intendiamoci - però è costato caro.

NERVI TESI

La pressione asfissiante della Spal, la cattiveria agonistica messa in campo dai ragazzi di Semplici, finanche la loro tranquillità nel giro palla a irretire il pressing avversario, ha fatto alzare la tensione tra alcuni bianconeri. Alcune decisioni di Massa e l'approccio non ottimale di cui parlavamo in precedenza, hanno fatto il resto. E così qualcuno ha finito per perdere più tempo e risorse a protestare, lamentarsi e sbracciarsi, piuttosto che concentrarsi sulla partita. In primis Higuain, che sabato sera è stato costantemente anticipato dall'avversario di turno, mancando in zona conclusione, ma soprattutto in quel lavoro di raccordo che era stato fondamentale per la Juve nelle ultime uscite. Anche il Pipita si è preso una pausa, diciamo così. Umano anche questo, ma letale per i bianconeri.

CAOS TATTICO

Anche nelle difficoltà recenti, la Juve era sempre riuscita a tenere un equilibrio è una quadratura, cosa che invece a Ferrara è mancata. Col passare dei minuti la squadra ha cominciato a disunirsi e le azioni personali hanno preso il sopravvento sulla manovra collettiva. Douglas Costa e Dybala hanno cominciato a vagare per il campo nel tentativo di togliersi dalla marcatura e non dare punti di riferimento, ma questo ha spesso aumentato la confusione in campo, creando ingorghi in mezzo, più che aumentare le soluzioni di passaggio. Higuain si è intestardito nei tentativi di sfondamento centrali uno contro tutti e ha perso tutti i duelli rusticani che ha ingaggiato. Pjanic ha provato a mettere un po' d'ordine, ma la difesa della Spal non ha mai concesso né la profondità né il filtrante, costringendolo ad un palleggio spesso sterile e innocuo. Ad un certo Allegri ha rivissuto incubi del passato, con Rugani centravanti e Chiellini in inferiorità numerica sulle ripartenza avversarie. A volte anche tra la grande voglia di vincere e l'anarchia tattica la differenza è sottile...

TANGO DIPENDENTI

I campioni si acquistano per diventarne dipendenti, altrimenti quale sarebbe il vantaggio di averli? Delle recenti vittorie della Juve, e dei contemporanei stop del Napoli, si era detto che solo i bianconeri hanno al loro arco frecce in grado di decidere la partita. Il punto è che poi si finisce per riporre eccessiva fiducia e convinzione nei propri fuoriclasse e non si riesce a cambiare tema tattico in corsa. Detto che qualche occasione la Juve l'ha avuta, è anche vero la la squadra non è mai riuscita a variare ritmo e a sorprendere l'avversario: troppo lenta e prevedibile la manovra per impensierire la difesa spallina. A questo aggiungiamoci la serata no di Higuain, ma anche di Dybala, Alex Sandro e anche Mandzukic (entrato quanto meno "sulle punte" rispetto al suo solito) e il quadro si fa completo.

ONORE AL MERITO

Va anche detto, però, che in campo scendono anche gli avversari e quelli di sabato hanno fatto una grandissima partita. E sarebbe sbagliato anche definirla ottima dal punto di vista esclusivamente difensivo, perché la Spal si è difesa attaccando ed è stato soprattutto questo che ha infastidito i ragazzi di Allegri, poco abituati a queste situazioni. Nella prima frazione il pressing ultraoffensivo di Paloschi, Antenucci ma anche di Kurtic e addirittura Costa, ha mandato fuori giri il centrocampo bianconero. Schiattarella in versione marcatore su Pjanic e piovra su tutti i palloni a metà ha contribuito al recupero palla, al rilancio dell'azione ma anche a tener lontano il pericolo dalle parti di Meret. Era inevitabile che i ragazzi di Semplici non potessero mantenere certi ritmi per tutta la partita, ma anche quando si è accesa la spia della riserva, hanno comunque avuto la lucidità di abbassare il baricentro, chiudere tutti gli spazi centrali e spazzare tutto ciò che avesse forma sferica e che passasse dalle parti dell'area di rigore. Quella lucidità mancata invece ai bianconeri, che si intestardivano a prendere d'assalto la porta avversaria da posizione centrale mentre dalla panchina Allegri si sbracciava per chiedere di allargare il gioco...


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