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John, sei diventato juventino?

di Davide Terruzzi

Sette maggio 2006. Lo scandalo Calciopoli è appena agli inizi ma ha già manifestato tutta la sua forza. John Elkann interviene per la prima volta sulle vicende di casa bianconera e scarica in pochi secondi una storia decennale piena di successi e trionfi. Addio alla Triade, spazio al pupillo Jean Claude Blanc e Cobolli Gigi, rinuncia a combattere in sede giudiziaria. Si riparte dalla B, John e Lapo si presentano allo stadio con un polsino tricolore. La Juventus è nelle loro mani, ma presto nessuno è contento. I tifosi imputano ai due eredi di casa Agnelli un disinteresse per le vicende bianconere e i risultati danno ragione ai contestatori che invocano il cugino Andrea. Il figlio di Umberto ritorna in società e diventa il Presidente, ma la stagione è ancora fallimentare. Via Elkann, via la Fiat, spazio a un nuovo proprietario che spenda per la Juventus e non si interessi al cricket e alla Formula 1. I soldi ci sono, perché John non investe? La domanda che si facevano tutti i tifosi bianconeri, ma poi sono arrivate le dichiarazioni di ieri: la proprietà è pronto a investire, la Juventus deve ritornare grande. Perché questo cambiamento? John è diventato improvvisamente un tifosissimo bianconero? Più facile ipotizzare che Elkann abbia compreso che una società di calcio dà grande vetrina a chi è proprietario. Perdere tifosi e popolarità, questo era il destino della Juventus e di John senza interventi. Ora i tifosi aspettano il prossimo mercato: vincere a Torino è sempre stata l’unica cosa che conta.


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