Finalmente Juventus-Bayern Monaco
Nel big match di sabato sera, in una partita maschia, litigiosa e muscolare, il goal-gioiello di Marchisio ha nobilitato lo scontro tra le acerrime rivali del campionato di serie A. Il Milan che ha strapazzato la Sampdoria (involontaria sparring partner delle migliori partite, ad oggi, della Juventus, del Genoa e degli stessi rossoneri) si propone come alternativa ad un duello, quello tra i nerazzurri e i bianconeri, che sembra essere in grado di vivacizzare i prossimi mesi calcistici della nostra penisola pallonara. Nella speranza che non ci si ritrovi, in casa Juventus, tra qualche domenica, a dover vivere una situazione simile a quella della scorsa settimana (-8 dall’Inter).
Saccani, come predetto da molti (tranne Collina), si è dimostrato il migliore tra i peggiori arbitri cui era possibile affidare un incontro tanto delicato, sia per le implicazioni che la partita offriva da tre anni (e non solo) a questa parte, che per i suoi trascorsi poco fortunati allorquando dirige i bianconeri. Non è mancato quasi nulla, nel match di sabato sera. Il "quasi" è legato alla qualità del gioco di entrambe le squadre: latitava prima, latita ancora. Se la Juventus aveva, dalla sua, la giustificante di una situazione (sportivamente parlando) drammatica dalla quale dover uscire fuori, dall’Inter di Mourinho tutti (a cominciare da Moratti) si aspettavano di più. La partita è stata persa proprio nelle motivazioni: enormi quelle dei bianconeri, minori quelle dei nerazzurri. La convinzione "di essere comunque primi dopo la gara" espressa dal tecnico portoghese, si è rivelata un boomerang: senza il coltello tra i denti, incontri come questi si perdono. A meno che un colpo di classe di un campione non aiuti a uscire fuori dall’empasse. E’ stato così per il goal di Marchisio: il fatto che si tratti di un giocatore col bianconero nel cuore, nato e cresciuto calcisticamente nella casa madre, ha dato un tocco di poeticità al verdetto finale. Ci sono stati progressi (ottimo Caceres) e regressi (Julio Cesar un po’ insicuro: periodo negativo o stesso percorso di Dida?) da una parte e dall’altra. Centrocampo a "rombo" o a "trapezio"? Di tutto, di più. Si inizia col rombo, per passare - durante l’incontro - al trapezio (con l’ingresso di Camoranesi) e terminare col 4-4-2 (ingresso di Poulsen). Questo, mentre Mourinho (ottima padronanza dei nervi) aggiungeva attaccanti su attaccanti, per concludere con un 4-2-4 dopo l’intermezzo del 4-3-3.
Adesso arriva, finalmente, l’incontro con il Bayern Monaco: col pareggio o - naturalmente - la vittoria, si passa agli ottavi. Affrontando la partita con una mentalità attendista, dovuta - eventualmente - alla consapevolezza di avere a disposizione due risultati su tre, il rischio di perdere è molto alto (e di questo Ferrara ne è consapevole). Ultime notizie: non sarà della partita Chiellini; giocherà Legrottaglie al fianco di uno spento (negli ultimi incontri) Cannavaro; Ribery escluso dall’undici iniziale per i tedeschi.
Da sabato (col Bari) inizierà a mancare anche Buffon (a meno che non si fermi già domani per i noti problemi), oltre allo squalificato Felipe Melo (espulsione con i nerazzurri). Partita fondamentale per il prosieguo del campionato, e per l’acquisizione di un’autostima generale che ancora manca. L’impegno e la determinazione mostrati sabato sera non devono essere fini a se stessi: d’ora in poi dovrà essere sempre così. La politica dell’importante sono solo i 3 punti, non può reggere all’infinito: bisogna trovare un gioco a questa squadra, rendendo più partecipe alla manovra Diego (che dovrà metterci del suo), non lasciando isolate le punte e creando un equilibrio generale che possa non essere stravolto anche in assenza di qualche elemento cardine. Con la contemporanea presenza di Marchisio e Sissoko, la nuova (bella) scoperta di Caceres e l’entusiasmo di qualche risultato positivo, la speranza è che, poco alla volta, si inizino a raggiungere risultati anche in tal senso.
La rissa finale che si è scatenata sabato sera, con la testata non vista di Chivu a Sissoko e l’incontro ravvicinato (per malumori lontani nel tempo) tra Buffon e Thiago Motta, hanno rappresentato alcuni dei diversi episodi di un fine settimana di ordinaria follìa calcistica. Le liti tra Panucci e Preziosi, Panucci e Gasperini, Preziosi e Ghirardi; il fair play di Ascoli inviso ai suoi stessi tifosi; i petardi del derby romano, gli ululati razzisti a Juan (Roma) e Diakite (Lazio)… Nel minestrone c’è di tutto. Come condimento finale, un’ultima considerazione: dopo che De Laurentiis aveva pubblicamente "annusato" aria di una nuova Calciopoli, nel Bari che ha giocato al San Paolo contro il Napoli sono stati espulsi (forse un po’ fiscalmente?) due giocatori (Parisi e Ranocchia). I biancorossi, sabato sera affronteranno la Juventus, senza - ovviamente - i due difensori: ancora colpa di Moggi?