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ESCLUSIVA TJ - Sunday Oliseh: "Solo la Juve può perdere il titolo, con CR7 tutto è possibile. Vi dico la mia su Pirlo, Arthur è fortissimo. E nel 2000 ho fatto bene ad andarmene da Torino..."

di Mirko Di Natale

E' stato uno dei tanti intrighi di mercato che hanno coinvolto Juventus e Roma, perché in ordine temporale non c'è soltanto Edin Dzeko. Ma anche, ad esempio, Sunday Oliseh, con i giallorossi convinti di averlo preso e i bianconeri invece che lo soffiarono all'ultimo. Il nigeriano, che già si era fatto vedere in Italia con la maglia della Reggiana ed aveva fatto molto bene all'Ajax, non sarà mai protagonista sotto la Mole e pochi mesi dopo terminerà la sua avventura venendo ricordato come una delle tante meteore. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare non solo dei suoi trascorsi alla Vecchia Signora ma anche per la sua opinione in merito alla stagione appena iniziata:

Per chi non sapesse che fine hai fatto, attualmente che cosa fai nella vita?

"Spesso parlo in tv di calcio, sono rimasto appassionato e seguo i più grandi campionati europei. Ho lavorato come allenatore fino ad un paio di anni fa quando ho allenato gli olandesi del Fortuna Sittard. E dedico molto tempo libero alla mia famiglia".

Che cosa pensi del campionato italiano?

"Ci sono stati dei momenti in cui non è andato bene, ma negli ultimi tre anni ho visto una buona ripresa. E anche il gioco è molto migliorato. A mio parere è in netta crescita, sono molto ottimista per il vostro campionato".

Hai giocato in Italia negli anni '90, quando dagli esperti era definito il migliore al mondo. Come potrà tornare a raggiungere quei livelli?

"Bisogna cambiare mentalità, il mondo è diverso e il calcio ne deve far parte. Spesso viene chiesto di far giocare i più giovani, ma non credo sia quello il problema. Prima gli italiani avevano molti soldi, era più semplice acquistare i migliori giocatori al mondo ed esser i più forti. Oggi non c'è più la possibilità di comprare Messi, solo gli inglesi lo possono fare. La soluzione è quella di costruirsi in casa i propri ragazzi, solo così puoi migliorare".

Hai avuto modo di vedere la nuova Juve di Pirlo?

"Sì, ho visto le due prime giornate di campionato. La verità è che bisogna lasciar lavorare in santa pace Pirlo, gli altri allenatori hanno più certezze sulle spalle. Sono ottimista per questo ragazzo".

E accanto a lui c'è un tuo ex compagno di squadra, Igor Tudor, che potrà dare i giusti consigli ed aiutarlo nei momenti più difficili.

"Personalmente non credo molto al discorso sull'esperienza, sono d'accordo che serve ma non è tutto. Bisogna essere realisti: o sei capace, oppure non lo sei. La Juventus è una squadra incredibile, avere un giocatore come Cristiano Ronaldo aiuta davvero tanto. Ho visto un po' Igor come allenatore, ma i club in cui ha allenato non sono al livello dei bianconeri. Lui è il numero due, ogni tanto dirà quel che pensa ma deve sempre esser subordinato alla decisione che prenderà Pirlo. Ad esser più importante, qui, è la filosofia del mister".

Come giudichi il centrocampo bianconero?

"Con Pirlo dovranno giocare tutti bene, lui è stato uno dei più grandi del ruolo e sicuramente darà maggior risalto a quella parte di campo. Ho giocato contro di lui, era un ragazzo intelligente che sapeva sempre quello che stava per fare. La Juventus ha dei giocatori forti in questo ruolo, a me piace particolarmente Arthur che ho osservato di persona in Dortmund-Barcellona. E' fortissimo, ha quasi lo stesso stile di gioco del suo allenatore. Mi auguro possa apprenderne ogni segreto, già nell'uomo contro uomo lo vedo alla grande". 

In Champions League, invece, come si comporterà la Juventus?

"La Juve ogni anno può vincere la Champions, l'unica cosa su cui non credo potrà esser possibile e farlo insieme allo scudetto. Ma quando c'è Cristiano Ronaldo, tutto è possibile".

Si preannuncia un campionato davvero combattuto, chi lo vincerà?

"Soltanto la Juventus può perdere questo campionato, non dipende mica dagli altri. E' chiaramente la favorita per aggiudicarsi il decimo di fila".

A proposito, domenica il big match sarà tra Juventus e Napoli. Che cosa ne pensi di questa sfida?

"Sorrido a questa domanda, perché domenica la guarderò con un mio caro amico italiano che è tifoso del Napoli. E mi dispiace un po' per lui (ride ndr). Sarà una partita interessante, più importante sicuramente per il Napoli. Ma vincerà la Juve".

E tra l'altro, c'è un giocatore nigeriano che proverà a dare tanto fastidio alla Juve in questo match.

"Sì, il suo nome è Victor Oshimen e per me è già un giocatore completo. Lui pensa sempre ad attaccare, non ha paura di nulla e sicuramente la difesa della Juve dovrà stare molto attenta. Ha rischiato di andare alla Juventus? Credo che andare oggi alla Juventus sia ancora troppo presto, Victor ha bisogno di vincere un po' di scudetti e di accumulare esperienza anche con la nazionale nigeriana".

C'è qualche giocatore nigeriano che vedresti bene giocare in Italia?

"Non posso parlare solo di un ragazzo, ma ci sono tanti giovani di talento che si stanno mettendo in luce. Chiaramente non sono ancora dei campioni, ma il fatto di giocare in Europa li aiuterà nel loro percorso di crescita. Sono molto ottimista a riguardo".

Come mai, a tuo avviso, l'esperienza alla Juve non è andata bene?

"Sicuramente poteva andar meglio, ma a ripensarci sono stato contento di aver indossato quella maglia. Ci sono state alcune cose che non dipendevano da me, quindi non si potevano cambiare. Ad esempio non è stata colpa mia il fatto di aver giocato poco, poteva esserlo se non stavo bene oppure avevo degli infortuni. Ero un calciatore, mica l'allenatore o il presidente (sorride ndr). Ho imparato molto dalla Juve, possiedo ancora dei ricordi positivi e uno su tutti è quello di aver giocato con Zizou. E' stato bellissimo".

Quindi se tu potessi tornare indietro, non cambieresti nulla di tutto quello che è accaduto?

"Non si può cambiare nulla, il passato è passato. Sono partito da un piccolo paesino in cui tiravo calci ad un pallone con il sogno di arrivare in alto, e ci sono riuscito. Sono arrivato in Europa, ho giocato in club importantissimi e in più sono stato uno dei migliori giocatori della Nigeria. Per me questo sarà sempre motivo di grande orgoglio, ma riconosco di avere avuto anche un gran fattore c (sorride ndr)".

Però tanti tuoi ex compagni di squadra, spesso, manifestano il fatto di essersi pentiti di aver lasciato la Juventus.

"Io invece non mi pento della scelta, ho fatto bene a lasciar la Juventus. Ammetto che già dopo i primi tre mesi volevo andarmene perché avevo capito tutto, ma Moggi non voleva lasciarmi partire. Alcuni mesi dopo è arrivata l'opportunità del Dortmund che ho subito accettato, con loro nel giro di un paio d'anni abbiamo vinto lo scudetto e giocato una finale europea. Comunque rimango legato alla Juve, così come negli altri posti in cui ho giocato. L'ho vista dal vivo ma non a Torino, la speranza è un giorno di poterci riuscire. Sarei molto felice di questo".

Si ringrazia Sunday Oliseh per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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