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ESCLUSIVA TJ - Portaluppi, ex tecnico di Arthur: "Non mi priverei mai di lui, Juve all'altezza del Barça. Il suo stile si adatterebbe anche alla Serie A"

di Mirko Di Natale

L'11 dicembre 2016 è il giorno in cui l'Arena do Grêmio fa la conoscenza di Arthur Henrique Ramos de Oliveira Melo. E al giovanissimo talento di casa, bastano poche giocate per far capire di che pasta è fatto. Lo sa bene Renato "Gaucho" Portaluppi, allenatore degli "Imortal Tricolor", che da quel momento in poi lo farà diventare titolarissimo nella formazione campione del Sudamerica nel 2017. La nostra redazione lo ha contattato, in esclusiva, per conoscere meglio il classe 1996 in orbita Juventus negli ultimi giorni e non solo:

Se le nomino Arthur, chi le viene in mente?

"Un ragazzo speciale e un giocatore di grande talento. Possiede alle spalle una grande famiglia che lo supporta, questo è molto importante. Sul campo è un giocatore sopra la media. tatticamente non è mai indisciplinato e si distingue per intelligenza e qualità. Non per niente è arrivato il Barcellona, mica una squadra qualunque, a prenderselo dal Grêmio".

E continui rumors lo accostano con insistenza alla Juventus. Che cosa ne pensa? 

"Penso che Barcellona e Juventus siano due grandi squadre del panorama mondiale, rappresentano il top nelle proprie nazioni e sono sempre in lotta per conquistare lo scettro del migliore. Gli consigli Torino? Torino è una città meravigliosa, così come lo è Barcellona. In Spagna vive molto bene e non avrebbe problemi a farlo in Italia".

Entrambe sono grandi squadre, ma andare alla Juventus sarebbe un passo in avanti per la sua carriera?

"Come dicevo poc'anzi sono due grandi squadre, della stessa grandezza e caratura. Sono sullo stesso livello".

Alla fine degli anni '80, hai militato in Italia. Credi che il campionato italiano sarebbe perfetto per Arthur?

"Lo stile di gioco di Arthur si adatta a qualsiasi lega nazionale. La grande verità è che è il tipo di atleta che fa giocare la squadra in qualsiasi modo. E' un ragazzo a cui voglio tanto bene".

Perché il Barcellona vorrebbe venderlo?

"Questo lo devi chiedere a loro (ride ndr). Se potessi contare su un giocatore come Arthur, non vorrei mai che venisse ceduto. Naturalmente stiamo parlando di due realtà molto simili dal punto di vista finanziario. Il Grêmio è stato costretto a venderlo, l'offerta era irrinunciabile. Anche perché da quel punto di vista, la nostra realtà è completamente diversa".

Ciò che salta all'occhio è che nei due anni del Barcellona, Arthur non è mai stato schierato nella stessa posizione in cui lo faevi giocare te. A tuo parere, dove Sarri potrebbe utilizzarlo?

"Arthur è un giocatore tattico. Molto intelligente. Una delle sue qualità più grandi è quella di poter giocar bene in qualsiasi parte del campo in cui viene messo dal proprio allenatore, poi quando ha palla al piede ti puoi sempre aspettare una grande giocata da lui. Ha una grande visione di gioco, mi sento di affermare che è uno dei migliori del suo ruolo".

A quale giocatore del passato assomiglia Arthur? C'è qualcuno in particolare che lo ricorda?

"Non mi piace fare questi confronti, perché ritengo che ogni giocatore possieda caratteristiche uniche. Inoltre, potrebbe essere ingiusto confrontare gli atleti che hanno giocato in momenti e in un calcio differente".

Si ringrazia Renato Portaluppi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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