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ESCLUSIVA TJ - Mauro Zironelli: "Che rivincita l'U23, è fresca come l'Ajax di de Ligt. Toure come Matuidi, Fagioli predestinato. Su Pecchia e Zanimacchia..."

di Mirko Di Natale

"In questi play-off conta più la forma fisica che l'esperienza, con il Padova è prevalsa la freschezza atletica. Questo significa che la Juventus ha davvero lavorato davvero molto bene. Complimenti ai ragazzi e a tutto lo staff, non era affatto facile vincere in 10". Pensieri e parole di Mauro Zironelli, ex allenatore della squadra U23 bianconera, che ai microfoni di TuttoJuve.com analizza il quarto di finale che si giocherà domani sera contro la Carrarese e non solo:

In grande spolvero lo è stato sicuramente Luca Zanimacchia, che già ai nostri microfoni aveva detto di credere nel sogno Serie B (leggi qui l'intervista integrale). E' un ragazzo, poi, che conosci molto bene.

"Sì, quando allenavo l'Altovicentino lo avevo consigliato a Milanetto. Ci avevo giocato contro in un match con il Legnago, proprio per questo ero stato uno dei pochi a visionarlo dal vivo. Rispetto ad allora, Luca è un giocatore più costante e maturo. E non potrebbe essere altrimenti, sicuramente hanno influito tanto le oltre cinquanta partite fatte in Serie C. Ha fatto un grande lavoro su di sé, è uno di quei tanti ragazzi che ormai sono pronti".

Hai visto tanti di quei ragazzi dal vivo, si può tranquillamente dire che li hai svezzati.

"Ho visto le difficoltà che ci devono essere quando affronti le sconfitte e i primi momenti no. Con l'aiuto di Nocchi, Alcibiade, Brunori e Marchi, ora hanno acquisito quell'esperienza che permette di essere completi per affrontare un campionato di categoria come questo. Pecchia, come già accadeva a me, non ha la stessa quotidianità che hai altrove, ma la Juve U23 attuale è davvero tanta roba. Così come il lavoro di Cherubini e di tutto lo staff".

In che senso, mister?

"Nel senso che molto spesso vanno ad allenarsi in prima squadra. Ed è un bene per loro: meglio vedere Ronaldo che Zironelli (sorride ndr). La crescita è davvero esponenziale".

Si percepisce contentezza nelle tue parole.

"Sono contento perché giocatori come Mavididi e Muratore giocheranno nel calcio dei grandi. I ragazzi U23 hanno preso molti schiaffi, l'opinione pubblica non è mai stata del tutto tenera con loro ma si sono presi davvero una bella rivincita con la Coppa Italia. E non è che prendi questo trofeo per grazia ricevuta, la dirigenza è sempre andata contro tutto e tutti per affermare questo progetto. Speriamo che la Juve riesca ad andare avanti".

Per gioventù e forma fisica, questa Juve può essere accostata all'Ajax terribile di de Ligt e de Jong?

"Per me il paragone ci può stare, specialmente perché il giovane recupera più velocemente del vecchietto. Però in queste gare non conta solo questo, saranno i dettagli a far la differenza. E non ci sarà nemmeno il fattore pubblico che poteva esser determinante, perché giocare in piazze calde come Bari o Terni poteva esser più difficile".

La Carrarese è una autentica bestia nera per i bianconeri, sempre usciti sconfitti nei tre scontri diretti disputati. Che partita ti aspetti?

"E' sempre stata una squadra protagonista con Baldini negli scorsi campionati, lo scorso anno ci aveva battuti due volte. La Juve, però, ha dimostrato che nulla è impossibile. Un'ipotetica semifinale col Bari sarebbe spettacolare, ma bisogna pensare prima a questo match. Non me la sento di far pronostici o previsioni a riguardo".

Che cosa pensi di Fabio Pecchia? Quale è la tua opinione su di lui?

"L'ho conosciuto personalmente lo scorso periodo natalizio, quando ho fatto visita alla società per i consueti auguri. E' stata una chiacchierata molto utile, abbiamo parlato della discontinuità di non avere mai una settimana uguale all'altra. In questa squadra devi esser bravo ad allenare più il singolo che il collettivo, devi lavorare tanto sulla loro tecnica. A tal proposito il mio secondo, Stefano Sottoriva, ha fatto un grandissimo lavoro su Coccolo e sono felicissimo che ora forma con Alcibiade una coppia collaudata e forte. E' un ragazzo che aveva bisogno di sicurezza, noi gliel'abbiamo fornita".

Coccolo che, attualmente, è anche nel giro della prima squadra.

"E' sicuramente una grande soddisfazione per il ragazzo, ma poi i dirigenti sono talmente bravi che sbagliano poco. Bisogna avere la pazienza di commettere qualche errore, perché poi sarà il tempo a dire se sei sulla strada giusta. E questa Juventus lo è".

Gli addetti ai lavori hanno sempre parlato molto bene di Toure, riesci a descriverlo?

"A livello fisico ha delle doti allucinanti, credo non ci sia nessuno atleticamente ad avere i suoi stessi lavori. Idrissa doveva imparare a livello tattico, aveva bisogno di sicurezze e con me ha sempre giocato come mezz'ala. Ora gioca nel ruolo di mediano, è bravo a recuperare palloni e qualche volta è in grado anche di proporsi in fase offensiva. E' il classico Matuidi, è stata questa la presentazione che mi avevano fatto i dirigenti".

Chi invece dispone di più talento è sicuramente Fagioli.

"Fagioli è un predestinato, possiede delle doti impressionanti ed è ancora giovane. Perché stiamo parlando di un diciottenne con ampi margini di miglioramento. Un altro ragazzo molto forte è Nicolussi Caviglia, mi aveva convinto fin da subito. Abbiamo cercato di centellinarlo sin da subito, aveva già esordito con Allegri e quest'anno sta facendo bene in Serie B".

Quali sono, in conclusione, i tuoi ricordi più belli alla guida della Juventus?

"E' un'esperienza da fare che consiglio a tutti, l'orgoglio è di esser stato il primo. Avevo firmato per un anno, ma sentivo un po' la mancanza della settimana tipo. Sono stato scelto da Cherubini e lo ringrazierò per sempre. Esser poi sempre a contatto con la prima squadra ti rende consapevole di cosa vuol dire programmare e far bene le cose. E' stata dura perché siamo stati i primi, ma è stato bello metter le basi per un qualcosa di importante: ora la JuveU23 è una squadra che si sta togliendo anche qualche soddisfazione. Sono contento di questo, faccio sempre i complimenti ai dirigenti, a Pecchia e ai ragazzi che stanno portando avanti con caparbietà un progetto di nuovo che in Italia non si vede. E come sempre stanno avendo ragione".

Si ringrazia Mauro Zironelli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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