ESCLUSIVA TJ - LA PREMIER RUBA IL 60% DEI TOP, IN ITALIA...
Il calcio italiano è in crisi? Sembrerebbe proprio di si, o meglio non attira più i campioni come una volta.
Abbiamo analizzato i 25 acquisti più costosi di questa sessione di mercato e si scopre che su 25 trasferimenti solo 2 giocatori sono finiti in Italia, pari all’8% e si tratta delle due squadre che sono arrivate prime e seconde nella scorsa stagione, Juventus e Roma con Morata e Iturbe.
ACQUISIZIONE CAMPIONI – Il campionato principe è la Premier con il 60% (15 totali) dei trasferimenti tra i 25 top per valore, segue la Spagna con 6 trasferimenti pari al 24%, l’Italia 8% e La Ligue 1 e la Bundesliga con un solo trasferimento top ciascuna (4%).
CESSIONI DI GIOCATORI TOP VALUE – Il campionato che ha visto la cessione del maggior numero di giocatori tra i 25 top value è la Liga con 9 trasferimenti, seguita dall’Inghilterra con 8 (molti giocatori però sono passati da una squadra all’altra della Premier), Serie A con 3 (ma solo Balotelli e Benatia hanno lasciato il campionato), Bundesliga con 2 (Kroos e Mandzukic e infine due per la Premiera Liga portoghese, uno a testa per Benfica e Porto.
Nella classifica dei giocatori, il più costoso è stato Luis Suarez
Top 5:
Luis Suárez 81 milioni
James Rodríguez 80 milioni
Ángel di María 74,95 milioni
David Luiz 49,5 milioni
Eliaquim Mangala 40 milioni
SQUADRE PIU’ ATTIVE – Dei primi 25, la squadra più attiva negli acquisti è stato il Liverpool con 4 che ha reinvestito la cessione di Suarez, seguito dall’United con 3 insieme a Chelsea ed Arsenal, Atletico Madrid, Barcellona e Real Madrid con 2, Roma, Juventus, Psg, Everton, Bayern, City con 1.
LE SQUADRE CHE HANNO CEDUTO MEGLIO – Tra coloro che hanno ceduto più "top value", numericamente parlando il Southampton con ben 4 cessioni, Real Madrid, Barcellona, Bayern, Atletico Madrid, Chelsea con 2, infine ad uno una lista infinita tra cui spicca il Verona e comprende Valencia CF, Real Sociedad, Monaco, Man Utd, Liverpool, FC Porto, Benfica, Athletic Club, AS Roma, AC Milan.
Un semplice ragionamento, quindi. In Italia non ci sono soldi, ormai il campionato italiano non solo non trova più campioni da acquistare, ma anche quelli da vendere hanno un valore non tra i top. La situazione non induce all’ottimismo, si spera che possa in futuro migliorare grazie al lavoro nei vivai e in nuovi progetti manageriali capaci di aumentare le risorse.