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ESCLUSIVA TJ - L'opinione di Alessio: "Motta riuscirà a trovare il piano B, ma la sua Juve deve ancora crescere. Gestione Luiz fa riflettere, su Danilo e Vlahovic..."

di Mirko Di Natale

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore e allenatore bianconero, Angelo Alessio, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

Al di là dei 9 punti raccolti nelle prime uscite in campionato, quali sono stati i maggiori cambiamenti notati rispetto allo scorso anno?

"La squadra gioca un calcio diverso rispetto allo scorso anno, questo è evidente, ma sta emergendo la difficoltà di fare gol in campionato. C'è un'idea, dei principi, degli scambi di posizione; Motta ha portato una nuova filosofia e già si vede la sua impronta. Ci vorrà un po' di tempo prima che i nuovi e anche i vecchi riescano ad integrarsi perfettamente negli schemi dell'allenatore, però in questo periodo la Juve dovrà provare a far più punti possibili".

Immagino da parte tua ci fosse una grande curiosità nel rivedere Conte allo Stadium. Dal punto di vista del gioco, per caso, ha deluso le tue aspettative?

"Pensavo di assistere ad una partita spettacolare, invece non lo è stata per niente. C'è da dire che il Napoli ha avuto più tempo per prepararla e di scegliere un sistema di gioco differente, mentre la Juventus non ha avuto tempo. Questo è da mettere sul piatto della bilancia, poiché gli impegni di Champions tolgono energie e c'è stato solo un giorno per preparare la partita. Gli azzurri sono stati più avvantaggiati in tal senso, però la contesa è stata equilibrata e il risultato alla fine è stato corretto. E, alla fine, non lascia molti spunti per poterne parlare".

C'è uno spunto di discussione: la Juventus ha dimostrato di non aver ancora un piano B per fronteggiare squadre che l'affrontano chiudendo gli spazi. E questa è un po' una analogia della Juve 2011/12, quella in cui c'eri te, che collezionò ben 15 pareggi in 38 partite.

"Si potrà risolvere tutto questo solo attraverso il lavoro, ma c'è qualche differenza con la mia Juve: non avevamo, ad esempio, impegni infrasettimanali, poi cambiammo più sistemi di gioco nel corso della stagione. Il grosso dipende dai nuovi giocatori, ci vorrà del tempo - come dicevo - prima che riescano ad assimilare i concetti tattici del nuovo allenatore. E diventerà fondamentale avere delle alternative ai titolari, manca un vice Vlahovic e Motta tra Napoli e Roma ha schierato due giocatori diversi in quel ruolo. In Italia ci sono dei tecnici molto preparati dal punto di vista tattico, per cui la Juventus incontrerà sempre degli avversari che proveranno ad ostacolarla dal punto di vista tattico".

Quindi la Juve, col tempo, riuscirà a trovare il piano B?

"Sì per me sì, ma dipenderà però da come riusciranno ad integrarsi i nuovi giocatori nel nuovo sistema di gioco. C'è qualche calciatore come Douglas Luiz che non abbiamo ancora visto molto bene, è strano che non giochi un giocatore del suo livello e tra i più costosi della campagna acquisti estiva. Questa è una cosa che fa abbastanza riflettere".

Anche vedere Danilo, fino all'anno scorso il capitano bianconero, in panchina fa abbastanza riflettere. Non trovi?

"Prima di tutto c'è il bene della squadra, l'allenatore la vede in questo modo e bisogna anche supportare questo nuovo modo di pensare. Il reparto difensivo è al top, i numeri ci stanno raccontando questo. Però siamo solo agli inizi, la Juve deve cercare di vincere e non allontanarsi troppo dalle prime posizioni. L'importante sarà trovare un equilibrio in ogni zona di campo, compresa la gestione dei giocatori. Toccherà a Danilo convincere Motta che è all'altezza di essere schierato titolare".

Si può già parlare di caso Vlahovic visto il rendimento delle ultime partite?

"Ma no, nessun caso. E' un momento, poi dipende da quante occasioni riesce ad avere nel corso della partita e come riesce ad esser servito dai compagni. Con l'Empoli ne ha avuta una importante, ma c'è stato anche il merito del portiere ad avergli negato la gioia del gol. Buttargli la croce addosso è ingeneroso, perché ha dimostrato di saper fare gol e anche importanti. Più che del singolo, è la squadra che deve ritrovarsi nel costruire opportunità da gol e col Napoli, così come nelle precedenti due in campionato, ne sono arrivate davvero poche. La Juve deve crescere anche in questo, ovvero migliorare concretamente sotto porta".

Può essere Koopmeiners l'aiuto che serve in tal senso?

"Può esserlo, ma non basta. A me piace tanto, ha poi dimostrato di essere un giocatore importante poiché è in possesso di geometrie e conclusioni da fuori area. Ci puoi fare sicuramente affidamento, anche perché inizia a già vedersi il suo gioco nella Juve di oggi. Però ripeto: non è il singolo, ma è il collettivo che deve iniziare a girare meglio in fase offensiva".

E provare ad utilizzarlo come punta, un po' con lo stesso movimento che faceva all'Atalanta, nei momenti in cui la partita richiede una certa fisicità, potrebbe essere pura utopia?

"Qui stiamo andando oltre, non è che si può far tutto per caso. Per affinare determinati movimenti ci vogliono molti allenamenti settimanali, questo vale anche per un giocatore estremamente bravo come Koopmeiners. Poi non dimentichiamoci che rientrerà Milik tra poche settimane. Gennaio? Ci vorrebbe un attaccante che possa andar bene per i principi di gioco di Motta, non un vice Vlahovic".

Nella corsa scudetto, dove la vedi la Juventus?

"Non c'è ancora una squadra che ha preso il largo, basti pensare a Torino e Udinese che sono lì. Il campionato ci sta dicendo che è un passo indietro, però anche l'Inter - che è la mia favorita - non è partita bene e ha delle difficoltà. A mio avviso, la Juve è in quel gruppetto ristretto di 3/4 squadre e deve ancora crescere. Ne parleremo sicuramente più avanti".

Si ringrazia Angelo Alessio per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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