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ESCLUSIVA TJ - L'ex coordinatore giovanili del Boca: "Bentancur il migliore avuto, vi racconto un aneddoto. E' un po' Pirlo e un po' Zidane. Juve? Tra dieci anni sarà ancora lì, ma un giorno tornerà al Boca"

di Mirko Di Natale
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex coordinatore e supervisore delle giovanili del Boca Juniors che ha conosciuto Rodrigo Bentancur sin da quando ha iniziato a muovere i suoi primi passi negli xeneizes, Jorge Raffo, per parlare approfonditamente di lui e non solo:

Se le dico in mente Rodrigo Bentancur, che cosa mi dice?

"Al primo impatto, Rodrigo è stato il miglior giocatore che abbia mai avuto la fortuna di allenare in tutta la mia carriera di direttore del settore giovanile. Mi viene in mente la sua qualità tecnica, ma anche la sua incredibile capacità di prendere decisioni e il suo carattere forte e deciso in grado per superare le battute d'arresto in cui ti puoi imbattere praticando questa professione. Per questo è diverso da tutti gli altri".

Come si può definire Rodrigo?

"Io lo definisco un giocatore universale, in grado di giocare in diversi ruoli con prestazioni di qualità del calciatore d'élite. D'altra parte, è un essere umano incredibile con una grande educazione da parte della famiglia e questo lo rende senz'altro un giocatore diverso da tutti gli altri".

Avrebbe mai pensato che, dopo cinque anni dal suo debutto con il Boca, sarebbe diventato un perno inamovibile in uno dei più grandi club europei?

"Non avevo dubbi su ciò che avrebbe potuto ottenere,secondo me continuerà a crescere senza un limite e dopo averlo allenato come giocatore mi riempie d'orgoglio vederlo dove è ora. E' una delle più importanti soddisfazioni delle soddisfazioni che ho come direttore del settore giovanile".

Si è mai pentito il Boca di aver ceduto Bentancur ad un prezzo piuttosto basso?

"Rodrigo è sempre stato molto performante sia nelle giovanili che in prima squadra, ma l'Argentina è un paese di vendita: per compensare i suoi conti, ha bisogno di cedere dei giocatori per poter compensare le risorse. E Rodrigo ha dovuto lasciare in gran parte per quel motivo. Sicuramente non è stato facile sostituirlo e successivamente il tempo ha dimostrato che sarebbe dovuto rimanere ma era l'unico giocatore con un profilo europeo e il club aveva già degli impegni acquisiti che hanno affrettato l'operazione. Si sente la mancanza di un calciatore di quelle qualità".

Anche perché non era completamente esploso con la maglia del Boca.

"Esatto, più che altro perché tutti abbiamo avuto la sensazione che non avesse raggiunto ancora il massimale delle sue potenzialità. E sapevamo, dunque, che Rodrigo poteva ancora dare tanto al Boca Juniors. Però sono convinto che un giorno tornerà a vestire questa maglia".

Negli impegni già presi, chiaramente, sottintende l'affare Tevez che portò ai bianconeri la facoltà di scegliere ad un prezzo di favore dei giovani di talento del Boca: il già citato Bentancur, Cubas e Cristaldo. A suo parere, la Juve ha fatto bene a scegliere Rodrigo che in quel periodo era cercato anche da Real Madrid e Milan?

"Non penso debba essere io a rispondere a questa domanda, anche perché per farlo sarebbe necessario conoscere a fondo tutte le condizioni in cui l'accordo è stato chiuso. Ma guardando indietro e analizzando tutto ciò che è accaduto, penso che sia stato un grande successo economico e sportivo per la Juventus".

Può raccontare un aneddoto sul Rodrigo che ha conosciuto?

"C'è un aneddoto interessante che lo riguarda, mostra l'umiltà del ragazzo che è riuscito ad essere il migliore della classe ed è stato il portabandiera della scuola. Quando già giocava nella prima squadra del Boca, ha pagato di tasca sua un taxi e ha attraversato tutta la città per vedere i suoi compagni di squadra giocare nel settore giovanile. E' un ottimo esempio per qualsiasi settore giovanile, i valori della vita lo rendono un giocatore ancora migliore".

La sua crescita non ha limiti, ma come può ancora migliorare?

"Non sarebbe rispettoso da parte mia dirgli in che cosa può ancora migliorare, ma posso affermare che quelli di noi che lo conoscono da quando è giovane sanno che cerca sempre di migliorare e crescere. Più giocherà, maggiori sono le possibilità di essere nell'élite mondiale circondato da giocatori incredibili che gli permetterà di acquisire esperienza tattica. Ha solo 22 anni e già possiede alle spalle una lunga carriera sportiva con eccellenti prestazioni in campo, ma secondo me il meglio deve ancora venire. Ad oggi merita il successo che ha ottenuto".

Lo si può paragonare ad un centrocampista del passato?

"Lo vedo in grado di prendere un sacco di decisioni e di gestire il reparto come sapeva fare Pirlo, in più quando propende ad attaccare ha lampi di qualità superlativa come Zidane. Non dovrà mai fermarsi, soltanto così potrà dimostrare ad essere il bel giocatore che è".

Tra dieci anni, dove vedere Rodrigo? Che carriera avrà?

"Per me giocherà ancora nella Juventus e nell'élite del calcio mondiale. Spero che a livello mondiale possa portare in alto il suo Uruguay mentre continuerà a lasciare il suo marchio di qualità in Europa. Esattamente come hanno fatto in passato i grandi calciatori che hanno indossato la gloriosa maglia bianconera".

Si ringrazia Jorge Raffo per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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