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ESCLUSIVA TJ - Il pensiero di Giannichedda: "Più che l'ossessione manca l'identità, gli infortuni stanno condizionando. Quarto posto obiettivo importante"

di Mirko Di Natale

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero dal 2005 al 2007, Giuliano Giannichedda, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

Che succede a questa Juve nell'ultimo periodo? Una sola vittoria a Monza, tanti pareggi e l'eliminazione da polli in semifinale in Supercoppa.

"Succede che la Juventus, nella maggior parte delle partite, non ha quasi mai tutti i giocatori a disposizione. C'è chi sta rientrando e chi no, ma Thiago Motta non riesce mai ad averli tutti al completo e al massimo della forma nei match importanti. Purtroppo poi paghi queste cose contro le grandi squadre, col Milan ad esempio non abbiamo visto una Juve super brillante ma non meritava la sconfitta. Il ko è arrivato per errori individuali, non per altro. Ora arriverà una parte di stagione determinante, bisognerà farsi trovare senz'altro pronti".

Un tuo ex collega e ora opinionista, Alessio Tacchinardi, ha rimarcato la mancanza dell'ossessione della vittoria. E' un qualcosa, questo, su cui potresti essere d'accordo?

"Sono d'accordo sul fatto che il Dna della Juve sia quello, perché è importante non subire gol nel momento in cui passi in vantaggio. Quest'anno, invece, succede spesso che vieni ripreso, è un po' il difetto di questo mix generazionale in cui c'è tanta gioventù. Quando inizi un ciclo e cambi moltissimo, tra panchina e campo, può succedere. E' vero che è iniziato un programma tutto nuovo, resta il fatto però che devi scendere in campo per vincere".

Uno dei migliori della sfida col Milan è stato Yildiz che ha fatto la differenza sulla fascia destra. Potrebbe essere una soluzione da adottare anche nelle prossime partite?

"Secondo me prima riesce Motta a capire quale l'undici titolare e a dare un'identita, più in fretta riusciranno tutti ad integrarsi bene. Prima parlavi di ossessione, ma a questa squadra manca più l'identità. Quale è ad esempio la formazione titolare di partenza della Juve? Non lo sappiamo, poiché gli infortuni stanno condizionando molto. E Yildiz è un calciatore forte in qualsiasi posizione, per cui il suo contributo riesce a darlo sempre". 

Chi è che sta mancando, tra gli infortunati, di più a questa squadra?

"Secondo me è Douglas Luiz che poteva dare quella scossa in più nel momento in cui c'è bisogno, visto che non lo abbiamo ancora visto. Nico Gonzalez sta tornando in forma, Koopmeiners che sembrava ripreso e poi anche lui è in difficoltà. Sono giocatori che più giocano e più entrano in condizione, sicuramente sapranno anche loro che possono dare di più e stanno lavorando per raggiungere il 100%".

Come può, a tuo parere, Koopmeiners a far di più?

"Ci sta lavorando, ma ogni volta c'è un cambio per via degli infortuni e quindi non puoi riuscire ad avere quella continuità che serve in questo momento. E così diventa difficile anche per lui trovare il meccanismo giusto per i suoi compagni. Koopmeiners deve capire anche lui come sfruttare lo spazio, perché in Italia sono molto bravi a studiarti e a prenderti le misure per non farti giocare bene. Lui deve trovare la posizione per rendere al meglio, poi l'apporto in termini di atteggiamento non è mai mancato. E' sempre tra i più propositivi, ma è chiaro che ci aspettiamo tutti qualcosa in più".

Come lo leggiamo il derby della Mole?

"Per il Torino, che è un po' in difficoltà nell'ultimo periodo, il derby rappresenta sempre una partita particolare e a se. Bisognerà pareggiare l'agonismo dei padroni di casa e dare quel qualcosa in più a livello tecnico. Prima, però, ci sarà da capire chi c'è: ho letto che Vlahović ha un problemino e Conceição potrebbe non esserci, qui a ritornare a tutti quei problemini fisici di cui parlavamo prima. La rosa della Juve è strutturata comunque per potercela fare, ma sarà difficile per l'entusiasmo che il Torino cerca e vuole per rilanciarsi".

Anche per la Juve, in effetti, visto che il quarto posto non è poi così distante.

"I risultati di Lazio e Fiorentina hanno dato una mano nello scorso week-end, per cui la Juve vincendo riprende i biancocelesti e poi ci sarebbe ancora la sfida da recuperare con l'Atalanta. La vera ossessione non è la vittoria, ma capire che si va in campo per vincere per gli obiettivi da raggiungere. Il quarto posto è molto importante, è quello che deve subentrare nella testa di quei calciatori che forse non sono abituati a lottare per traguardi importanti".

Siamo all'8 gennaio e la Juve non ha ancora chiuso per un difensore. Te lo aspettavi, visto che un giocatore in quel ruolo rappresenta la priorità per i bianconeri?

"Il problema è che il discorso priorità non lo conosce solo la Juve, ma lo sanno anche quelli che devono vendere. Se prima dell'infortunio di Bremer cercavi un giocatore e ti chiedevano 20, ora la richiesta sarà di 40 proprio per questo motivo. Bisognerà ponderare bene le scelte, non è poi così facile comprare un giocatore da Juve in un mercato in cui probabilmente nessuno si vorrà privare dei suoi pezzi pregiati. Tutti ne vorranno approfittare. Ho letto i nomi di Silva, Tomori, Hancko e Araujo che sono tutti bravi, ma il problema resta lo stesso".

Dunque è lo stesso discorso da fare anche per l'attaccante, no?

"Esattamente, poi dipende se stai cercando un vice Vlahović o un giocatore con cui possa giocarci insieme in attacco. Deve essere sempre un giocatore da Juve, ovvero abituato a vincere e a giocare per gli obiettivi importanti. I bianconeri non possono prendere il primo che capita, per intenderci".

Si ringrazia Giuliano Giannichedda per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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