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ESCLUSIVA TJ - Giovanni Cobolli Gigli: "Arrivabene depotenzia Agnelli. Spero che Cherubini abbia imparato più da Marotta che da Paratici. Su CR7..."

di Luca Cavallero

Riguardo al nuovo management bianconero, la redazione di TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus.

Che tipo di segnale ha voluto lanciare la Juve attraverso un simile cambio di management ?

"Beh cambiamento... Non so quanto possa essere il termine corretto!".

Per quali ragioni?

"Ricordiamoci che è stato confermato Nedved, che è stato uno dei due che ha spinto di più per l'esonero di Allegri non più tardi di due anni fa".

Come giudica la nomina di Maurizio Arrivabene a Ad?

"Un gesto molto importante. Godrà sicuramente di ampi poteri e potrà incidere con il suo lavoro. Io non lo conosco di persona, ma il suo curriculum parla chiaro".

Ritiene che la sua figura possa gradualmente "far ombra" al presidente Agnelli?

"Gode sicuramente di deleghe importanti. E' leggibile come una modalità elegante da parte della proprietà per appurare che, di fatto, il presidente Agnelli non gode più degli stessi poteri di prima. Mi ha colpito inoltre un altro fatto":

Quale?

"Il messaggio che si è voluto lanciare attraverso il considerevole aumento di capitale di 400 milioni. Se sommiamo questo atto alla nomina di Arrivabene ne deduciamo infatti che l'attuale modello di gestione della società non era più di gradimento di proprietà e azionisti. Sicuramente dopo questi 400 milioni non prevedo ulteriori aumenti di capitale in futuro con l'attuale presidenza".

Altra promozione è quella di Federico Cherubini: vi sono analogie con il "suo" Alessio Secco? Del resto Cherubini è cresciuto "sotto" Marotta e Paratici, proprio come fu per Secco con Moggi...

"Mi auguro che Cherubini abbia imparato più da Marotta che da Paratici: la sua politica di acquisti a parametro zero e plusvalenze non si è rivelata redditizia: non a caso è stato allontanato. Non conosco Cherubini: mi auguro possa lavorare bene. Quanto a Secco, con me e Blanc fece un ottimo lavoro".

Qual è la sua chiave di lettura rispetto al futuro di CR7?

"Io ero perplesso persino sul suo acquisto. Io gli augurerei di trovarsi un'altra squadra, come peraltro sembra essere interessato a fare. Tuttavia credo rimarrà: il prezzo del cartellino e del suo ingaggio sono fuori portata per qualsiasi club. Inevitabilmente il tutto porta ad un condizionamento globale, tanto della società, quanto del gruppo squadra".

E su Dybala?

"Con lui il discorso è differente. Punterei su Dybala come apri-pista di un nuovo ciclo di valorizzazione di giocatori più giovani e talentuosi".

Si ringrazia Giovanni Cobolli Gigli per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.


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