ESCLUSIVA TJ - Belén Sivori: "Juventus amore del mio cuore. Quanto affetto per mio nonno, vi racconto chi era. Su Buffon e gli argentini..."
La Juventus è la passione che riesce ad accomunare due passioni differenti come lo sport e la fotografia. Può sembrarvi strano quanto appena letto, ma è tutto vero. Lo può testimoniare benissimo chi di professione fa la fotografa, ha venticinque anni e si è laureata a Buenos Aires dove successivamente ha poi svolto la specializzazione a Madrid. Il suo percorso l'ha portata ora a Torino, nella stessa città che era stata testimone anni prima delle imprese sportive compiute da suo nonno Omar. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, la nipote Belén Sivori che a TuttoJuve racconta del rapporto che aveva con "El Cabezón" e non solo:
Buongiorno Belén, vorrei cominciare con una curiosità: la tua passione per la fotografia nasce perchè volevi immortalare i calciatori?
"No, in realtà nasce da un viaggio che avevo fatto. Un giorno chiesi a mia sorella, che studiava fotografia, di prestarmi la sua
Immagino che il tuo amore per la Juventus cominci da tuo nonno. Ma cosa ti ha colpito della Vecchia Signora?
"Mi colpisce tutto della Juventus: i tifosi, lo stadio quando ci entro ogni volta, il percorso del club. E' una delle squadre più grandi che ha vinto tutto, è molto forte".
Hai avuto modo di conoscere la famiglia Agnelli?
"Sì, ma molto poco in realtà perchè ho lavorato più come fotografa. Li conosco ma non tanto, mio nonno mi raccontava che era molto legato ad Umberto. Calciatori? Sempre molto poco, ho fatto due chiacchiere con Dybala ed Higuain ma perchè parliamo sempre la stessa lingua. Non potevo chiacchierare con loro, ero li per lavorare (ride ndr)".
"Io credo che nella Juventus ci sono tanti calciatori argentini che hanno fatto tanto, come Tevez, Dybala, Higuain. Hanno fatto tanto per la squadra".
In una vecchia intervista, dicevi che non ti aspettavi il calore della gente nei confronti di tuo nonno. Cosa ci puoi dire in più?
"Io ho fatto dei viaggi con lui quando avevo undici anni, ero andata a Torino e anche a Roma. Mi ricordo che non si poteva camminare per strada perchè lo fermavano tutti. Io all'inizio non capivo e infatti chiedevo spiegazioni ai miei genitori, poi ho capito che gli chiedevano autografi e foto. Ho visto persone piangere perchè avevano conosciuto mio nonno. Non mi rendevo conto di quel che facesse, lui diceva che giocava a calcio ma non si esponeva più di tanto. Parlava, però, della forte passione che aveva per la Juventus; due anni fa ho potuto ammirare come il ricordo sia ancora vivo allo stadio. La gente lo ricorda ancora dopo tanti anni: l'altro giorno, in posta, una signora ha riconosciuto il mio cognome e mi ha detto che assomiglio davvero tanto a lui (ride ndr). E' stato particolare. Mio padre gli assomiglia molto fisicamente, lo riconoscono abbastanza facilmente".
Che insegnamento ti ha lasciato tuo nonno?
"Era grandissimo, lui parlava poco ma quando lo faceva ridevi tantissimo perchè aveva la battuta pronta. Mi ha lasciato
Una Juventus che ora si appresta a cercare nuovamente di vincere l'agognata Champions, sfuggita ancora una volta a Cardiff. Quanto ti piacerebbe se i bianconeri acquistassero Di Maria, tuo connazionale, in questo mercato estivo?
"Sì lo conosco, non seguo tantissimo il calcio ma è un grandissimo calciatore. Continuerebbe la tradizione argentina con il suo sangue latino (ride ndr). Sogno nel cassetto? Sì, magari quello di fotografare dal vivo Buffon mentre alza la Champions a Kiev".
Si ringrazia Belén Sivori per la gentliezza e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.