DI GREGORIO, TORNA LA TRADIZIONE
C’era una volta Dino Zoff,campione incredibile, esempio per limpidezza e per capacità di essere determinante nelle partite che giocava con la Juventus. Ha vinto tutto quello che c’era da vincere ad eccezione della Champions League che allora si chiamava Coppa dei Campioni, ha perso alcune finali ma è stato un elemento incredibile per tutta la storia del calcio bianconero e italiano, infatti ha vinto anche un mondiale nell’82.
Dopo di Zoff è arrivato Stefano Tacconi, come si può non parlare di Stefano Tacconi come un campione assoluto, non solo per la forza che sta dimostrando anche adesso nelle vicende personali ma per tutto quello che ha vinto da giocatore, ha vinto tutto,ha vinto la coppa intercontinentale, la prima Coppa Campioni, insomma è stato un personaggio in tutti i sensi ed è un’icona per il suo stile di essere bianconero.
Dopo Tacconi è arrivato Angelo Peruzzi l’eroe della notte di Roma per proseguire con l’italianità, preso dalla Juventus dopo ilmomento difficile quello della squalifica e riportato alla luce dal buio di quel momento per illuminare in modo magico la storia con la vittoria che è più bella, perchè nessuno lo può negare di aver pianto quella notte.
Dopo un piccolo intermezzo straniero la Juventus ha ritrovato quello che era l’elemento dell'italianità e l’ha ritrovato con Gigi Buffon. Parlare di un fenomeno come Buffon è riduttivo, anche lui campione del mondo 2006 e anche lui vincitore di un numero incredibile di scudetti di fila e soprattutto eroe della Juventus colpita ma non affondata con la serie B.
Dopo Buffon c'è stata la pausa con Szczęsny e adesso un nuovo portiere italiano Michele Di Gregorio. A dir la verità la Juventus ha sempre mantennuto un secondo italiano, ma solo con Di Gregorio si tornerà all'antico.
Un antico che ci piace a dire la verità ma che per Di Gregorio è una bella e complicata sfida, da vincere, dopo essere stato eletto miglior portiere della serie A e perchè no? Provare a prendersi un posto anche in nazionale.