Delneri: "Se giochiamo come a Manchester, non ci porremo limiti. Siamo tutti Krasic!"
Luigi Delneri, all'indomani del pareggio di Manchester, ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport 24, dove ha parlato della situazione della sua squadra, anche in vista della sfida di domenica a San Siro contro l'Inter: "È stato un periodo di grandi cambiamenti - dice - di grande lavoro, un cantiere sempre aperto, però migliorato molto sotto il punto di vista dell'atteggiamento e della voglia di fare sul campo risultati importanti. Con qualche attenzione in più si potrebbe essere piu sereni, ma il lavoro sta dando i suoi frutti. Cambiamenti radicali non hanno mai portato risultati immediati, ma risultati a tempo, noi ora stiamo ottenendo buoni risultati e siamo fiduciosi per il futuro. Ho trovato grande disponibilità da parte dei rigazzi, voglia di lavorare, dare il massimo c'è sempre, ho visto grande applicazione anche su un cambiamento di mentalità e di gioco dal punto di vista tattico. La Juve trarrà grandi vantaggi da questa annata". Delneri è un veterano della panchina ma, nonostante questo, con l'entusiasmo che mette nel suo lavoro la passione è rimasta intatta: "L'entusiasmo. Alleno con lo stesso entusiasmo dei primi anni, la passione è rimasta, poi l'evoluziione nella tattica, nei campionati c'è stata, ma quello che mi è rimasto è la passione. Penso di essere arrivato per gradi a questo stadio della mia vita calcistica e di aver passato questi 24 anni con positività. Mi ispiro al Milan degli anni '80". Al mister bianconero viene criticata la "fissazione" sul modulo, il suo 4-4-2, ma il tecnico di Aquileia fa notare come il suo non sia un modulo così statico: "Sono rispettoso di tutti i modelli, più che di modulo parlerei di organizzazione di gioco, non c'è un modulo vincente ma un modello di organizzazione di gioco e ogni allenatore ne ha uno. Tutti sono rispettabilissimi. Il mio è il 4-4-2 che poi non è sempre 4-4-2, perché alla fine chi gioca con due ali gioca col 4-2-4, l'importante è che ci sia un'idea di continuità e io non cambio". In campo il tecnico ordina l'attenzione, sia in fase difensiva che offensiva, anche se in questo inizio di stagione la squadra ha subito un pò troppe reti: "13 gol subiti e 21 fatti la dicono lunga sulla potenzialità di questa squadra in attacco, se fossimo perfetti saremmo primi in classifica. Dobbiamo trovare gli equilibri. Speriamo di diminuire i gol presi aumentando quelli fatti. Mi piace capire se i giocatori capiscono dove sbagliano perché vuol dire che siamo a una svolta di mentalità, mi piace discutere con i miei giocatori. Si può migliorare sempre capendo che bisogna passare sopra gli errori". Per la Juve è subito tempo di pensare alla sfida contro l'Inter, ma Delneri non ha paura della corazzata nerazzurra: "Ci sono state tante partite importanti, soprattutto quando ho iniziato ad allenare. È una sfida che interessa a tutta Italia. La Juve è una squadra amata da tutta Italia, siamo consapevoli della nostra voglia di dare il massimo. questa è una sfida importantissima, ma ne ho affrontate altre molto più importanti e difficili per me. La affronto in maniera serena perché devo dare serenità al gruppo, se un allenatore si spaventa per una gara meglio che cambi mestiere". Il tecnico bianconero ha poi analizzato la situazione di alcuni suoi giocatori, come Amauri, Krasic e Del Piero: "Vediamo se Amauri ce la farà, siamo tornati stamattina da Manchester, vediamo come recuperiamo. Nella Juve sappiamo che non c'è nessun titolare. Milos ha ancora molti margini di miglioramento, ne sono certo, un ragazzo generoso con qualità importanti, uno che piace per forza perché è generoso, propositivo. Noi pensiamo di essere tutti Krasic, il gruppo ha questa mentalità. Quello che non voglio si ribalti mai è questa voglia di far bene di approcciarsi in campo con questa intensità, la voglia di non mollare mai. Poi a volte giochi meglio a volte peggio". Parole di grande stima sul capitano bianconero, sempre pericoloso ed in grado di mettere in difficoltà ogni difensore, anche se nessuno nella Juve è indispensabile: "Parlo di Del Piero come tutti gli altri, facciamo parte della Juve, non c'è nessuna titolarità, niente è dovuto. Si è dimostrato un grande professionista finora e ha sempre dato un grande apporto quando ha giocato, in sintonia con quello che ci siamo detti a inizio stagione. Questo è l'anno zero dove dobbiamo essere tutti utili e nessuno indispensabile". L'assenza di Mourinho, secondo Delneri, non cambierà la gara tra Juve ed Inter. Anche perchè all'Inter è arrivato un grande allenatore come Rafa Benitez: "Ho battuto anche l'Inter senza Mourinho. Non sono dipendente dal portoghese. Affrontiamo i campioni d'Europa e d'Italia, è cambiato poco, le qualità non si discutono ma noi vogliamo andare lì, fare la nostra partita a viso aperto. Benitez è un ottimo allenatore ,ha dato serenità all'ambiente, un'ottima risorsa per il calcio italiano, sta portando metodologia diversa. Ho visto che regge bene l'urto, ha giocatori che rendono molto anche cambiandoli di ruolo". Poi una battuta su Andrea Agnelli, neopresidente bianconero, che ha preso la squadra bianconera dopo la disastrosa stagione passata: "Il presidente è una persona fondamentale per noi, ha dato una sterzata di entusiasmo e di forza psicologica perché porta un nome importante che ha dato molto alla Juve. È sempre vicino al nostro gruppo, ho sempre detto che una squadra raggiunge obiettivi se ha una solidità che può reggere nel comando. Noi non intendiamo prendere la nostra linea ma quella del presidente". Il tecnico conclude l'intervista con uno slogan per la sua Juve: "Senza limiti, il che vuol dire interpretazioni diverse: Se la Juve si comporta come a Manchester il no limits può spostarsi più su".