DELNERI, conferenza integrale: "A Cesena per vincere. E' la prima di 10 finali"
Alla vigilia della trasferta di Cesena, l'allenatore della Juventus, Gigi Delneri, si è presentato al Media Center di Vinovo per rispondere alle tante domande dei giornalisti. Ecco la conferenza stampa integrale, a cura della redazione di TuttoJuve.com:
Partiamo subito dal Cesena, che arriva da questa serie di risultati buoni e ha dimostrato contro la Sampdoria di sapersi chiudere e ripartire. In questo senso, che tipo di partita deve fare la Juventus?
"La Juventus deve andare a Cesena per cercare di cambiare questo trend negativo delle ultime domeniche, con la mentalità di andare a ricercare la vittoria che sarebbe fondamentale per noi, per un prosieguo in questo campionato. Si tratta della prima di dieci partite che in pratica sono tutte finali come concetto di approccio. Quindi una partita molto dinamica sicuramente, perchè il Cesena è una squadra molto dinamica, molto aggressiva. Ha trovato questi due risultati, col Chievo su rigore, e domenica a Genova, dove al di là del risultato di 3-2 ha fatto una partita molto importante. Quindi affrontiamo una squadra in salute e noi dobbiamo essere consapevoli che da adesso in poi è vietato sbagliare chiaramente. Quindi spero di avere una Juventus con la mentalità giusta e con la voglia giusta di poter cambiare il trend di queste ultime partite".
Serve una mentalità giusta, ma anche un po' di inventiva. Quante possibilità ci sono di vedere Del Piero in campo?
"C'è bisogno di qualità. Cercheremo di avere...(pausa, ndr)...C'è anche qualcuno che non sta bene. Quindi è chiaro che magari Melo non ci sarà, che Toni non ci sarà, quindi abbiamo delle situazioni da dover verificare, però cercheremo di mettere in campo una squadra che sia giusta, aggressiva e veloce, cosa che magari ultimamente abbiamo visto meno".
Alla luce di questo momento, indipendentemente da quello che succederà domani, nelle responsabilità che ognuno si è preso in queste settimane, in questo periodo negativo, lei si rimproverà qualcosa oppure no?
"Come tutti. Perchè quando si lotta per degli obiettivi, quando si raggiungono è merito di tutti, quando non si raggiungono qualcosa non è andata, ma non penso che ci sia uno che possa avere una concausa totale. Quindi io vado avanti per la strada che ritengo più giusta, quella di avere idee giuste, di far giocare giocatori che in questo momento hanno recuperato energie. E spero che la Juve torni ad essere quella squadra spensierata, che non vuol dire non attenta; spero che giochi al calcio per poter vincere le partite, senza pressioni. Deve giocare al calcio in maniera giusta, per ottenere il massimo dei risultati. Col Milan abbiamo giocato abbastanza aggressivi, abbiamo giocato diversamente rispetto a Lecce. Sia una partita aggressiva, una partita giusta, che possa darci un risultato finale importante. E sarà - torno a ripetere - la prima di dieci finali che andiamo ad affrontare".
Leggere e sentir nominare traghettatori e successori per giugno, la infastidisce oppure la società le ha confermato, a prescindere da tutto, fiducia illimitata?
"Fa parte del gioco questo tipo di atteggiamento. Con la società, col presidente eravamo a tavola anche ieri, quindi mi sembra che non siamo distanti da quello che abbiamo sempre detto in precedenza. Cerchiamo di fare il nostro lavoro per bene, con grande convinzione, con grande realtà e cerchiamo di ottenere il massimo. Poi torno a ripetere, è chiaro che quando le cose vanno meno bene magari c'è un trend di questo tipo, mentre quando vanno meglio ci sarà un trend opposto. Ma il calcio, da che lo conosco io, mi sembra sia sempre stato così".
Questa settimana lei ha cambiato qualcosa nel metodo di allenamento per cercare di far sì che questa squadra, che manca di fiducia, abbia più fiducia e meno timore? Sembra che i giocatori abbiano quasi paura...
"Abbiamo cercato di recuperare giocatori, di poter lavorare col massimo dei giocatori a disposizione, che è importante. La fiducia arriva dai risultati. E' la voglia, la psicologia. Chiaro che un risultato importante dà grande credibilità, ma noi abbiamo lavorato benissimo, in serenità, concentrati soprattutto, perchè vogliamo chiaramente cambiare il trend. Abbiamo lavorato seriamente, perchè mi sembra che i ragazzi anche questa settimana abbiano lavorato con buon piglio e con molta serietà, che comunque li ha sempre contraddistinti nel loro lavoro, da quello che posso vedere io".
Gigi, hai abbastanza esperienza per capire tante situazioni. In questo momento tu senti di avere ancora delle chance per stare sulla panchina della Juve anche l'anno prossimo, o senti attorno a te un clima un po' diverso?
"Dipende dai risultati. I risultati sono quelli che....(pausa, ndr). Dipende da tante cose. Nutro grande rispetto nella società, come penso loro lo nutrano verso di me. Poi del futuro, al di là del contratto come hai detto tu, non c'è certezza in nessun senso. Noi abbiamo la voglia e la forza di andare avanti. La volontà c'è. Penso che tutti noi, dal sottoscritto ai giocatori, a quelli che vogliono che la Juventus vada avanti per la strada giusta, vogliamo cambiare questo momento e andare avanti per ottenere buoni risultati. E andremo avanti fino a quando saremo tutti quanti assieme, poi del futuro non è che possa parlarne. Conoscendo la società, è molto vicina in questo senso e da questo punto di vista sono molto sereno. Dispiaciuto chiaramente che le cose non vadano bene in questo momento, ma molto sereno e determinato a portare avanti il mio lavoro".
Nella tua carriera ti è mai capitato di avere una squadra bloccata così dal punto di vista mentale e dell'atteggiamento? Questo è il periodo più complicato della tua carriera?
"Ci sono stati periodi molto più complicati. Le nostre carriere sono lunghe, adesso non mi ricordo, però non è pensabile che tu possa pensare che vada tutto bene; è una cosa abbastanza logica. La gara con l'Inter ha prodotto questo tipo di atteggiamento. Probabilmente contro l'Inter abbiamo speso molto a livello psicologico e l'abbiamo pagata duramente. E' chiaro che qui viviamo in un ambiente dove una vittoria è un fattore abbastanza normale e una sconfitta mi sembra sia anormale; due, poi, ancora peggio; tre, non ne parliamo. Speriamo finiscano lì. Se io analizzo la terza, quella col Milan, e la analizzo bene, il frutto di questo momento non è la gara col Milan sicuramente, ma sono le prime due. Quindi conto che la mia squadra mostri la forza espressa col Milan, come struttura emotiva, come tensione, come tendenza a lottare, e poi che abbia anche le qualità per poter dimostrare che quello che ha fatto in certe partite di questo campionato è il suo trend migliore".
Gigi, si è parlato in settimana della possibilità di cambiare modulo. Ma forse per gli uomini che hai a disposizione resterai al 4-4-2. Iaquinta come sta? Tu hai parlato di qualità ed è chiaro che si pensa a un Del Piero dall'inizio con Matri....
"Certo, ma adesso abbiamo tre giocatori di punta. Abbiamo Del Piero, iaquinta e Matri, perchè Toni non c'è. Quindi sceglieremo quello che secondo noi è...(pausa, ndr). Io ho già scelto e me lo tengo per me, questo è il concetto finale. Non solo davanti, anche dietro".
E' stata considerata l'ipotesi di una quarta sconfitta?
"Mi tocco qualcosa? (ride, ndr). Sei un po' negativo...Ci sta anche la vittoria o il pareggio a casa mia. Altrimenti, veramente, ragazzi...Vai avanti...".
Volevo sapere se la società ieri le ha dato comunque qualche garanzia....
"Torno a ripetere, l'ho già detto prima, non c'è nessun senso che faccia pensare l'inverso. Quindi...".
Barzagli come sta?
"Devo verificare adesso, devo ancora vedere il dottore".
Chiellini verrà confermato al centro nel caso non giochi Barzagli?
"Bonucci gioca, chi vuoi che giochi? Se Barzagli non sta bene chiaramente giocherà Bonucci. Che poi parliamo di un nazionale, non parliamo dell'ultimo arrivato".
In queste dieci finali, c'è ancora la speranza di Champions?
"Ci sono tanti scontri diretti in giro per il mondo durante queste ultime dieci finali....E dobbiamo essere noi a non sbagliarle. Questo è il mio punto di vista, poi degli altri non è che mi....(pausa, ndr). Se noi non sbagliamo e facciamo il nostro dovere, possiamo ancora avere possibilità. Chiaramente gli altri devono marciare in maniera diversa. Ma anche noi dobbiamo cambiare marcia per poter raggiungere l'obiettivo. Adesso dicono che non abbiamo più niente da perdere, ma noi abbiamo ancora obiettivi per andare a lottare domenicalmente per un risultato finale importante. Le nostre motivazioni sono queste adesso".
Non vorrei infierire, ma prima si è parlato di quarta sconfitta. Se dovesse succedere domani sera, lei pensa di andare avanti per la sua strada oppure le potrebbe balenare l'idea di dimettersi?
"Ed io le rispondo in modo altrettanto chiaro che non mi balena minimamente per la testa di dimettermi. Per essere chiari".
Visto che molte partite si decidono anche con i calci piazzati, contro il Milan ci sono state delle opportunità ma non c'era Aquilani che è uno degli specialisti e Del Piero era in panchina. Anche in questo senso, in una partita come quella di Cesena, può essere importante avere un giocatore come Del Piero in campo?
"Anche come Pepe, anche come Aquilani, lo hai detto adesso. Non lo dico se gioca! Questo è il problema. Me lo tengo per me. Sono cose che ho già deciso e loro sanno già come andremo in campo domenica".(redazione TuttoJuve.com)