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DEL NERI E LA JUVE "DA CORSA"

di Thomas Bertacchini

La Juventus che camminava al ritmo di un pareggio a partita ora ha ripreso a correre, vincendo e convincendo su uno dei campi più difficili di tutta la serie A.
Con la prolungata assenza di Krasic negli ultimi tempi era venuto a mancarle quel giocatore in grado di cambiare il volto ad una gara con un colpo di classe improvviso, un’accelerazione, una percussione devastante nel cuore delle aree avversarie.
Il suo rientro ha permesso ai bianconeri di avere nuovamente quell’arma in più che si era già dimostrata letale per le formazioni rivali in altre occasioni.

La prestazione del talento serbo si è inserita nel contesto di una partita giocata dalla Juventus con il piglio della grande squadra. Ritrovato il centrocampo titolare, plasmato da Del Neri in funzione degli uomini a disposizione senza limitarsi ad un’applicazione rigida del suo fidato 4-4-2, Madama ha aggredito subito il Genoa senza però sbilanciarsi in avanti, evitando di lasciare spazi per eventuali contrattacchi da parte dei liguri. Quella bianconera è una linea mediana che abbina la quantità alla qualità, in grado di "leggere" i diversi momenti che caratterizzano ogni incontro e di interpretarli nella maniera corretta.

Oltretutto, e questo rappresenta l’aspetto più importante, in maniera "attiva" e non "passiva". Lo si può dedurre anche dalle dichiarazioni rilasciate dal tecnico juventino nell’immediato dopo gara: "Nel primo tempo abbiamo avuto un atteggiamento qualitativo, nel secondo più attenzione". Tradotto: gli attacchi del Genoa nella seconda frazione di gara sono stati "controllati", non "subiti".

Se ne continua a discutere un giorno sì e l’altro pure: alla Vecchia Signora, attualmente, manca una punta di peso (fisico e specifico) in grado di realizzare un numero elevato di reti e di scardinare le difese avversarie con il proprio movimento. Nella gara di ieri, cercando di vedere anche il bicchiere mezzo vuoto, è in quel reparto che si sono viste lacune evidenti da colmare. Ciononostante (ed ancora in mancanza di correttivi) la Juventus continua ad avere il miglior attacco della serie A (25 goals segnati), il numero delle reti al passivo si è fermato a 13 (la media è di 1 gara, "macchiata" dalle 3 subite in entrambi gli incontri con Sampdoria e Palermo), per una differenza - in positivo - che rappresenta la migliore tra quelle di tutti i club in questo momento del campionato: +12.

Completato il turno infrasettimanale valido per l'undicesima giornata di serie A (10-11 novembre), la forbice dei punti che separava la prima in classifica dalla sesta era di soli 5 punti. Dopo le partite disputate lo scorso fine settimana - con i tre scontri diretti previsti in calendario - erano diventati 7.
Adesso sono 9, con il Palermo vittorioso a Cesena che ha raggiunto un’Inter che lentamente sta perdendo posizioni. Il distacco - quindi - è aumentato: chi vuole vincere "corre", non resta ad aspettare gli altri.

Smaltita la delusione per la sconfitta patita contro la Juventus, il Milan ha ottenuto quattro successi in altrettante gare. Il protagonista assoluto di questa rinascita, ovviamente, è Zlatan Ibrahimovic. Dietro di lui c’è una squadra più "robusta" rispetto ad inizio stagione: Allegri ha capito in fretta che rinunciando ad un pò di fantasia per privilegiare i polmoni e la corsa di qualche mediano avrebbe ottenuto un maggior equilibrio sul campo da parte della sua squadra. Al resto, poi, pensa lo svedese. Se la formula risulterà vincente a fine anno, questo lo potranno dire soltanto il tempo e gli incontri ancora da disputare.

Nel prossimo turno di campionato rossoneri e bianconeri saranno i protagonisti delle partite in programma sabato 27 novembre: al pomeriggio sarà il Milan, stavolta, ad andare a Genova per giocare contro la Sampdoria; la Juventus - in serata - ospiterà la Fiorentina. Nel giro di poche ore la classifica mostrerà subito il suo nuovo volto nella zona più nobile.

Luigi Del Neri, sempre al termine della gara disputata a Genova: "Inseguiamo la Champions. Prima non sapevamo per cosa avremmo lottato, adesso abbiamo quest’obiettivo, poi vediamo cosa succederà".
L’ultimo passo da compiere, per tornare ad essere la Juventus in tutti i sensi, sarà quello di riprendere a vincere un trofeo.
Correndo così come ha fatto al "Luigi Ferraris", ci si arriva più in fretta.
 


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