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Dalle luci di Lipsia alla necessità della cessione. Perché scaricare Fagioli?

di Andrea Losapio

“La mia miglior partita? Probabilmente sì, ma questo è solo l’inizio. Ho avuto un periodo difficile, solo per colpa mia. Sto dando tutto per questa maglia e cercherò di farlo sempre al meglio”. Sic transit gloria mundi, verrebbe da dire. Perché Nicolò Fagioli, a inizio ottobre contro il Lipsia, era stato magnificato da chiunque per una gara giocata al massimo, con straordinaria precisione. Era stato poi convocato dalla Nazionale e sembrava oramai lanciato verso una maglia da titolare con i bianconeri, in maniera insistente. Invece l'ultima partita da titolare è stata contro l'Inter, poco più di un'ora, poi sei minuti con il Parma, dieci con il Milan, quattro contro l'Aston Villa, tre altre panchine.

Cos'è cambiato? Eppure Douglas Luiz è rimasto fermo ai box per lungo tempo, mentre Koopmeiners, pur intoccabile, non sta mostrando le migliori qualità. Eppure non c'è nessuna possibilità per Fagioli di iniziare, tanto più che è finito sul mercato in maniera insistente. Sarebbe una plusvalenza secca, quindi utile anche per il calciomercato in entrata. Ma può bastare per giustificare quello che sta succedendo?

La Juve sembra avere scaricato Nicolò Fagioli, poco dopo le sue migliori prestazioni. Ci sono interessamenti da diversi club, come l'Olympique Marsiglia appunto, oppure dall'Italia. Certo è che la tempistica, soprattutto a metà stagione, è delle più singolari.


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