DA ZERO A DIECI - ZERO AL FINALE, DIECI ALL'IMPEGNO DELLA JUVE
Un pareggio, una vittoria buttata, i bianconeri si mettono alle spalle il primo atto della Coppa Italia, che assomiglia molto a come erano finite le due gare dello scorso anno tra la finale di Supercoppa e la finale di Roma, un gol incassato nel finale al termine di una gara equilibrata che si poteva concludere anche con una vittoria bianconera.
ZERO - al finale di partita. La rissa da saloon finale non è per niente educativa, una pessima immagine per tutti e per il sistema. Pessimo comportamento da parte di tutti.
UNO - un solo gol segnato, ma anche una grande ingenuità finale della Juventus che porta a casa un pari pericoloso in ottica della sfida di ritorno.
DUE - come le grandi occasioni bianconere nel finale a parte il gol di Cuadrado, si poteva gestire tutto molto meglio.
TRE - al fallo di Lukaku su Gatti, meritava sicuramente qualcosa di più del cartellino giallo e ha evidenziato un nervosismo che presente nel giocatore da prima che arrivassero gli ululati.
QUATTRO - come i gatti che hanno ululato a Lukaku, speriamo di non vederli più in tribuna.
CINQUE - a Cuadrado. Partita da sette, reazione da tre, media cinque. Un peccato non averlo per le prossime gare di Coppa.
SEI - a Fagioli, non una prestazione eccezionale, ma nemmeno così negativa, diciamo sufficiente, tutti si aspettavano qualcosa in più dopo Milano.
SETTE - alla difesa, una prova compatta e sicuramente di squadra, peccato per l'ingenuità finale che ha regalato il rigore all'Inter.
OTTO - a Federico Gatti, altra gara molto convincente, si porta a casa Dzeko e si conferma ormai in crescita, la prova sabato contro il forte attacco biancazzurro.
NOVE - come il numero che è mancato ieri, nel senso di attaccanti, tutti mancanti. Vlahovic, assente, Di Maria pure, Milik evanescente, Chiesa poco presente, Dzeko pure, Lautaro mai visto, unico che si è fatto notare Lukaku, per il rigore e tutto il resto, mica per la prestazione...
DIECI - all'impegno della Juventus contro il razzismo, la società zebrata è in prima fila contro questa piaga della società. Da condannare sempre coloro che portano violenza allo stadio, quando questa dovrebbe rimanere fuori.