COBOLLI vede due stelle nella notte: "Del Piero con Diego per stupire"
Fonte: Gazzetta dello Sport
Non è e non sarà mai un’amichevole. Neanche il 31 luglio, lontano dalla Champions dove normalmente Juventus e Real Madrid si affrontano. L’ultima volta, meno di un anno fa, è finita male per gli spagnoli, battuti sia a Torino che al Bernabeu e quello è stato «il momento più alto della nostra stagione», come ricorda con orgoglio Giovanni Cobolli Gigli. «Ho sempre negli occhi quel che ha fatto Del Piero nelle due partite. Ora sono curioso di vederlo con Diego e dico che non c’è due senza tre. Perché dalla sfida di Siviglia mi aspetto la conferma che siamo sulla strada giusta».
Non è un’amichevole per il Real, nonostante Pellegrini sostenga che «queste partite servono per fare esperimenti», e tantomeno per lui: per quanto ha fatto vedere finora con tutto quello che gli hanno messo a disposizione è già sotto esame. Ma non è un’amichevole soprattutto per la Juve. «Ferrara — dice il presidente — vuole che la squadra affronti tutte queste gare come se fossero vere: vuole vincere, vuole una Juve aggressiva e giocatori concreti. È l’approccio che mi piace. Il Real è una grandissima squadra, piena di stelle che mi auguro si abbaglino fra di loro. Ma noi ci siamo, e ci siamo con la mentalità giusta: giocatori di gran classe con testa da lavoratori. E si vede che il gruppo sta prendendo consapevolezza delle proprie capacità».
Non è una amichevole, anche se il Real quest’estate ha speso il quadruplo della Juventus, che pure non ha investito poco. Sono due società che non possono permettersi di stare troppo tempo senza vincere, eppure è dura compensare una simile differenza di disponibilità economica. «Certo, il Real sulla carta è più forte. La Juventus però è una squadra rotonda che non ha più bisogno di nulla per competere al più alto livello — sostiene Cobolli Gigli - . C’è un nuovo modulo da assimilare, ma mi stuzzica molto: mi sembra il modo di vedere un calcio ancora più bello e giocato. Credo che Felipe Melo ne sia un elemento cardine, e sono curioso di vederlo contro il Real. E se Diego, che ha già mostrato quel che sa fare, trova l’equilibrio giusto, non solo garantirà rifornimenti ai due davanti, ma può diventare lui stesso decisivo. E poi mi pare che ci si stiano trovando bene anche gli altri centrocampisti, Zanetti, Tiago, Marchisio e soprattutto Camoranesi, della cui classe abbiamo sempre un gran bisogno».