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CHIESA: "L'infortunio ha rallentato la mia carriera, ma mi ha insegnato tanto. Sto tornando sui miei livelli"

di Alessandra Stefanelli

L'attaccante della Juventus e della Nazionale azzurra Federico Chiesa ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di France Football: "Sono cresciuto con il pallone, guardando mio padre giocare e indossando le maglie che collezionava. Quanto giocava a Parma, Buffon è venuto a casa nostra e mi ha spaventato. Era un ragazzone massiccio, con quello sguardo e i capelli ritti. Non lo conoscevo, avevo paura di lui e mi sono messo a piangere. Non mi hai mai pesato essere un figlio d'arte, il nome non è mai stato un fardello per me. Io avevo il sogno di arrivare in Serie A e ci sono arrivato anche ai giusti e preziosi consigli di un papà calciatore".

I compagni più forti con cui ho giocato?
"Mi piace molto giocare con Vlahovic, è un giocatore eccezionale ed è un grande amico. Mi è piaciuto giocare con Ronaldo, Dybala, Muriel, Saponara e Ilicic. E poi Franck Ribery: mamma mia che giocatore. E poi è anche un grande uomo spogliatoio, sempre felice e sorridente, con un'enorme forza mentale. Era a fine carriera alla Fiorentina, ma mi ha davvero impressionato. Tecnicamente, nel dribbling, lui e Paulo Dybala sono i più forti che abbia mai visto con i miei occhi".

L'infortunio?
"L'infortunio ha rallentato la mia carriera, ma mi ha insegnato tanto. Prima probabilmente ero un giocatore più istintivo, più impulsivo, e forse il mio gioco è cambiato un po’, ma non la mia velocità. Adesso sono tornato molto vicino al livello in cui ero prima dell'infortunio".


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