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BRUTTO KO A BORDEAUX: 2-0. ORA SPAREGGIO COL BAYERN

di Thomas Bertacchini

Piove a dirotto allo stadio Chaban Delmas di Bordeaux. Si parte con Del Piero titolare (fuori Giovinco): molti allenamenti ma 44 minuti di "riserva" iniziale nelle gambe (38 accumulati nella gara con l’Udinese, 6 nella prima occasione con il Bologna). Legrottaglie si sistema al centro della difesa al posto di Cannavaro; Felipe Melo - che sembrava dovesse accasarsi in panchina al posto del più "fresco" Poulsen - va a formare la diga centrale davanti alla difesa con Sissoko. Nel reparto arretrato, oltre a Buffon, confermati Caceres, Chiellini e Grosso. Il trio dai "pieni fini" Diego, Camoranesi e Del Piero si sistema dietro l’unica punta Amauri. Nota a margine: vengono segnalati cori contro Balotelli da parte di alcuni dei tifosi bianconeri presenti allo stadio. Scorrendo gli almanacchi si può trovare una data nella quale ha avuto inizio Juventus-Inter: da quel momento in poi, non ci sono state più soste…

C’è Chamakh nell’undici del Bordeaux: si pensava non potesse essere tra i protagonisti dell’incontro, a differenza di Gourcuff è riuscito a recuperare. Carrasso in porta, davanti a lui la linea difensiva composta da Chalmè, Ciani, Planus e Tremulinas; Menegazzo e Diarra a centrocampo; il trio Plasil, Gouffran, Wendel davanti al già citato Chamakh A scorrere le classifiche dei vari gironcini di Champions League prima dell’inizio si capisce subito che tornare dalla trasferta francese con una vittoria avrebbe un duplice valore: qualificazione raggiunta con un turno di anticipo e prime degli altri gruppi evitati (Manchester United; Real Madrid, in coabitazione momentanea con il Milan; Chelsea, Barcellona, Siviglia e Arsenal, oltre alla Fiorentina).

Buffon inizia con i suoi 285 minuti di imbattibilità in Champions League in quella che è diventata la gara delle "maglie di riserva" (la terza, rossa con strisce bianche, per il Bordeaux; la seconda, "d’acciaio", per la Juventus). Partono subito forte i francesi: come nella gara d’andata tanto movimento con conseguente superiorità in ogni zona del campo. I bianconeri soffrono sulle fasce: Camoranesi e Legrottaglie rischiano subito l’ammonizione. Per l’italo-argentino arriverà più avanti (nel primo tempo): rischierà anche il rosso. Per il difensore, basta aspettare l’inizio del secondo tempo. Diego appare frastornato, Del Piero cerca di tenere la posizione, Camoranesi è l’unico a dare segni di presenza (anche troppi). Amauri rimane isolato e senza rifornimenti. Solo con un colpo di testa su punizione di Chiellini e una bella azione iniziata da Felipe Melo e conclusa dal brasiliano Diego la Juventus giustifica un primo tempo assolutamente anonimo. Ma è poco, troppo poco: tanto è macchinoso, lento e inefficace il gioco bianconero, quanto è fluido e veloce quello dei francesi, che collezionano punizioni e calci d’angolo. Bravissimi, al solito, Chiellini e Buffon (miracoloso su Chamakh).

Nel secondo tempo, dopo 10 minuti, arriva il meritato vantaggio del Bordeaux con Menegazzo, che spizzica la palla di testa su punizione quel tanto che basta per battere il portiere bianconero. Solo in quel momento la Juventus dà segni di risveglio (tiri di Felipe Melo e goal incredibilmente sbagliato da Diego su bella iniziativa di Del Piero). Immobile fa il suo ingresso in campo al posto del Capitano, Giovinco entra poco dopo al posto di Amauri (zoppicante): viene così a mancare la classica "boa" in avanti. Si intravede una reazione, ma latita - e non poco - il gioco. Entra anche Marchisio a tre minuti dalla fine al posto di Sissoko. Chamakh chiude la partita: 2-0.

La Juventus doveva vincere, hanno vinto i francesi. Bisognava cercare di imporre il gioco: è accaduto il contrario. Si continua a discutere di "rombi" o "trapezi" a centrocampo, ma il tempo passa e non sempre le sconfitte possono essere rimediate con successive vittorie. Lo stesso dubbio amletico lo si denota anche nel corso della partita appena giocata: dopo una prima mezz’ora con il trapezio, si passa al rombo. Poi, una serie di spostamenti inconcludenti dei "tre" a ridosso dell’unica punta. Vince il Bayern Monaco contro il Maccabi Haifa: ora, nell’ultimo incontro che si disputerà all’Olimpico, basterà anche un pareggio. Ma senza gioco non si va da nessuna parte…


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