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Bosco sulla Juve: "Veliero con le vele al vento non ancora solido, recrimino per i punti tolti da errori arbitrali. Prenderei Palestra e Goretzka a gennaio, su parole Dupont..."

di Mirko Di Natale

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il collega che ha lavorato per le più importanti testate italiane (dal Corriere alla Gazzetta fino ad arrivare alla Rai) e nostro editorialista con la rubrica "L'Imboscata", Andrea Bosco, per affrontare insieme i temi di attualità di casa Juventus e non solo:

A Pisa è arrivata la vittoria che ha chiuso bene l'anno, la settima delle ultime otto partite. Spalletti sembra aver finalmente raddrizzato una squadra in difficoltà come quella bianconera.

"Il veliero Juventus si è messo in rotta di navigazione con le vele al vento, questo non significa che l'imbarcazione sia solidissima. Strada facendo sono state rattoppate alcune cose, ma sono sempre rattoppi. Bisognerà vedere come si porrà la Juventus nelle prossime gare di campionato che sono sulla carta abbordabili, ma le sfide più semplici sono sempre le più insidiose a livello di motivazioni".

Restando su Spalletti, nelle ultime settimane sembra aver trovato una continuità anche nelle scelte in attacco.

"La Juventus non ha centravanti adeguati, non stiamo qui a girarci intorno: non lo è David, non lo è Openda, non lo è nemmeno Vlahovic. Sì è sempre andato in doppia cifra, ma non è quell'attaccante in grado di fare reparto da solo. Non è Ronaldo, Tevez, Vieri o uno così, potevamo avere in rosa Haaland ma non mi far parlare di quanto accaduto anni e anni fa".

Ti sento fiducioso per questo 2026 che verrà, mi par di capire.

"La Juventus, nelle prossime quattro partite, può fare bottino pieno. Dovesse avvenire ciò, con qualche battuta d'arresto delle altre, saresti lì a giocartela. Questo ragionamento è ovviamente per il piazzamento Champions, non credo sinceramente allo scudetto. La Juve ha un sacco di limiti strutturali, tecnici ed è stata costruita male. Spalletti sta facendo il massimo con il materiale a sua disposizione in questo momento. Poi vedo l'Inter giocare e vincere le partite, noi purtroppo un Lautaro così non lo abbiamo".

Entro in gamba tesa, ma quante volte la Juventus ha vinto partite su errori e disastri altrui? Perché il gol di Lautaro arriva per merito di un retropassaggio sciagurato di Djimsiti, con Samardzic che poi cestina un'occasione d'oro per il pareggio.

"L'errore dell'Atalanta è stato clamoroso, ma la cosa su cui recriminerei sono quei 3 o 4 punti che ci sono stati tolti per gli errori arbitrali. Poi allargo il discorso e mi soffermo sul Var che è da rifondare completamente, a partire dal giudizio della partita che ormai è diventata l'inquisizione. Il protocollo redatto è assurdo e ogni intervento diventa una caccia alle streghe, si sa poi che arrivano gli errori e le società si arrabbiano con i tifosi. Questo non è più calcio. Un tempo parlavamo dei falli in area di rigore, oggi invece ci sono gli step on foot, la volontarietà e la traiettoria. Diamoci una regolata".

Parlando di mercato, quali potrebbero essere i profili che più di tutti vorresti alla Juve in questa finestra di gennaio?

"I giocatori di qualità costano, quindi a gennaio andrei a prendermi subito Palestra. Anticiperei questo tipo di investimento, perché è un giovane di sicuro avvenire e migliorerebbe gli attuali problemi della Juve. Io mi riprenderei Muharemovic, c'è bisogno di un altro centrale e puoi riprenderlo sfruttando la percentuale di rivendita. Non è un fenomeno, ma è affidabile. Se fossi nella dirigenza farei un mucchio di chiamate per il centrocampista euclideo, qui serve un profilo di geometrie e che sappia tener la palla. Ti manca l'organizzatore di gioco".

Organizzatore di gioco che non è Frattesi, però.

"Vero, ma capisco l'interesse per Frattesi se dovesse andar via McKennie. Ma per principio non farei operazioni con l'Inter, non gli darei nemmeno un centesimo. Poi che ruolo ha? Non sa ne di carne ne di pesce: non è un trequartista, una mezz'ala o un centrale, è un giocatore di inserimento che è bravo a farsi trovare in zona gol. Non so, a prescindere della stitichezza in zona offensiva, quanto possa servire a questa Juve. Io mi affiderei a Goretzka, mi fido più di quelli che arrivano dalla Germania e non dall'Inghilterra. Nemmeno di Tonali, che è italiano, mi fiderei. No a Chiesa, come scriveva stamattina la Gazzetta, punterei infine su un mestierante in attacco anche non bello da vedere in grado di far gol".

Saresti favorevole all'uscita di Perin?

"Sinceramente no, per l'esperienza e il ruolo che ricopre. Se dovesse andar via, mi piacerebbe che la società decidesse di acquistare un estremo difensore di prospettiva e di affidabilità come Caprile. Parliamoci chiaro, Di Gregorio sta facendo il suo ma ha dei difetti che vanno limati. In alcune circostanze, purtroppo, ha fatto degli errori che ci sono costati".

Hai letto l'intervista dell'Avv. Dupont al "Giornale" di qualche giorno fa?

"Ho letto l'ultima intervista rilasciata da Dupont, molto simile a quella rilasciata in ottobre a TuttoJuve, in cui si evincono due cose: primo il risarcimento economico richiesto da Giraudo allo stato italiano, poi saranno cavoli di Gravina visto che si rivarranno su di lui. Ricordiamo che la giustizia ordinaria si è sempre rifiutata di accettare i ricorsi, dando la possibilità alla giustizia sportiva (inappellabile) di essere sopra i giudizi. E questo va sottolineato visto come sono stati trattati i casi relativi alla Juventus, che non sono mai stati discussi ed è surreale visto come opera la giustizia europea".

E secondo?

"Dupont chiederà dei soldi alle federazioni, Coni compreso, e ai singoli soggetti come Abete, Gravina, Malagò, Petrucci che dovranno metter mano personalmente dal punto di vista economico. Se questo dovesse esser vero, nessuno potrà fare orecchie da mercante su questa situazione. Il Tribunale di Strasburgo ti mette poi in mora, qui si parla di tantissimi soldi e non bruscolini. Un manager di alta qualità come Giraudo non percepiva meno di un milione, questo va moltiplicato per vent'anni più gli interessi. Insomma, chi è causa del suo mal pianga se stesso".

Si ringrazia Andrea Bosco per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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