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Ancora uno zero a zero. Ma davvero la Juve non vuole una punta?

di Andrea Losapio

Alla Juventus sono sicuri: rientrerà Milik e non ci sarà bisogno di una punta a gennaio. Al netto del fatto che il polacco è fermo da giugno e doveva rientrare prima a metà agosto, poi a settembre, poi ottobre, poi inizio novembre, ora forse lo farà a metà dicembre. Certi del fatto che non sia un problema doloso, è sicuramente doloroso, perché legarsi mani e piedi a Vlahovic senza nessuna alternativa se non adattare qualcuno non è stata una grande strategia, per usare un eufemismo. Ieri non c'è stata nemmeno l'idea di chiamare un giovane, anche perché la Next Gen sembra spolpata rispetto agli anni passati e, di fatto, non c'è nemmeno un centravanti da prendere in considerazione, nonostante i soldi spesi per Mancini (rotto) e Di Biase (rientrato da un infortunio al crociato e inserito piano piano in C).

La realtà è che una squadra con 60 partite non può assolutamente rimanere senza una prima punta. Nessuno può prendere il posto di Vlahovic, mentre quello di Kalulu, per dirne uno, sì. Perché nel corso delle stagioni all'AZ, Koopmeiners è stato anche difensore centrale. Douglas Luiz può tranquillamente essere messo in quella posizione. Poi, certo, il castello di Motta è stato creato per essere impenetrabile, visto che ha preso gol solamente in tre partite su dodici in Serie A. E anche in Champions è arrivato un altro clean sheet, il primo dopo PSV, Lipsia, Stoccarda, Lille e Aston Villa.

La prossima è contro il Manchester City, poi ci sarà la pausa. Alle volte sarebbe il caso di cambiare le cose in rotta, anche senza farsi prendere dall'agitazione del momento. Però la Juventus, per cinque volte, ha chiuso la partita con uno 0-0. Una sola sconfitta finora, è vero, ma con i tre punti solo le vittorie a creare la classifica che, in questo momento, in A vede i bianconeri al sesto posto, in Champions al diciannovesimo.


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