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AGNELLI NON SPARIRÀ

di Massimo Pavan

Dispiace per coloro che lo odiano ma Andrea Agnelli non sparirà. L'ex presidente bianconero non è ancora stato messo alla porta e nella giornata di ieri era a bordocampo e parlava con giocatori e staff dirigenziale.

SENSO DI RESPONSABILITÀ - la presenza di Andrea Agnelli può voler dire tutto come voler dire niente, ma appare come un gesto di responsabilità esattamente come lo erano state le dimissioni di fronte alle difficoltà del bilancio. In questo caso la responsabilità consiste nel non voler lasciare sola la squadra in un momento delicato in cui gli attacchi arrivano da tutte le parti. Il colloquio con Federico Chiesa a bordocampo può assolutamente non voler dire nulla ma dalla parte opposta mostra il corretto atteggiamento di vicinanza che bisogna avere ora con la squadra che più che mai deve reagire al momento di difficoltà e liberare sul campo tutte le reazioni possibili ai voli attacchi subiti. 

VOGLIA DI DIFESA - allo stesso modo Andrea Agnelli ha voglia di difendersi, non si nasconde e sembra essere prontissimo alla battaglia. Del resto, gli argomenti per difendersi e spiegare l'accaduto ci sono tutti, le intercettazioni sono stralci di conversazioni che creano un quadro piuttosto parziale e assolutamente poco veritiero.

La Juventus non è una società di sprovveduti e farà valere le sue ragioni. 

PICCOLO SEGNALE - nel frattempo vale la pena di evidenziale che la Procura di Torino ha rinunciato alle misure verso la Juventus, sia per quanto concerne la società, che per le persone fisiche. L'udienza era fissata per il 21 dicembre, ma da parte della Procura è arrivata la rinuncia all'appello che avrebbe previsto anche il sequestro preventivo nei confronti della Juventus di circa 437mila euro. Questo appare come un piccolo segnale positivo che poi andrà confermato nelle prossime settimane. 

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