Ci risiamo. A meno di un anno - come ogni anno verrebbe voglia di aggiungere, a dire il vero - i tifosi della Fiorentina non hanno perso occasione di farsi riconoscere, raggiungendo a un certo punto, senza offesa, l'apice della vigliaccheria e della follia. In occasione della partita Fiorentina - Parma, ad un certo punto della gara sono infatti partiti dei farneticanti cori inneggianti alla strage dello stadio Heysel e contro le povere vittime juventine di quella tragedia. Questo "malcostume", chiamiamolo così, tutto fiorentino, inteso come sostenitori della squadra gigliata, viene portato avanti da anni senza che nessuno abbia mai trovato giusto prendere provvedimenti contro questo intollerabile atto di crudeltà. E il "fenomeno" riguarda tutto il Franchi, non solo una frangia di ultras come qualcuno poi vorrebbe far credere. Tutto lo stadio sente e tanti anche in tribuna cantano. Basti ricordare nel lontano 1989, a pochi mesi dalla morte tragica e terrificante del povero Gaetano Scirea, i deliranti striscioni esposti nella curva fiorentina con scritto "Brucia, Gai, brucia", ripresi all'epoca anche dai fotografi e da alcuni quotidiani sportivi.
Tra gli applausi, pare secondo le cronache del tempo, di mezzo stadio. O i cori beceri dello scorso anno a Torino, quando i soliti noti di cui sopra si presentarono al Comunale, fra un'offesa e l'altra verbale, anche con delle maglie rosse "celebrative" con su scritto "- 39", riferendosi ovviamente sempre alle vittime dell'Heysel. In fondo è facile prendersela, a parole si intende, contro dei poveri cristi morti tragicamente, coperti dal silenzio tombale dei soliti media menefreghisti. E in un Paese come il nostro pieno di "rambi da tastiera", che si fanno forti dietro a un computer, nell'anonimato della loro camera, o dietro una folla di loro simili, pronti a spalleggiarli. Quello di mercoledì scorso non è quindi un episodio isolato, insomma, e non è più tollerabile. Specie poi quando addirittura qualcuno di questi "signori" trova pure la brillante idea di vantarsi di quanto fatto sui principali siti di video-sharing mondiale, come per esempio Youtube, dove è apparso un video ripreso proprio allo stadio Franchi con la gente felice a cantare i sopraccitati cori, prontamente poi rimosso dallo stesso "cuor di leone" che lo aveva inserito, evidentemente timoroso poi di subire qualche denuncia. Ma la cosa che dà profondamente fastidio, che irrita e disgusta più dei cori di questo tipo è, come accennato sopra, il silenzio complice dei media nazionali e locali, della RAI, di Mediaset e di Sky. In un mondo in cui ci sono decine di telecamere, microfoni e inviati, pronti a riprendere e registrare ogni soffio di vento, nessuno guarda caso sente mai questi cori. Ma è pronto a riportare un coro contro Balotelli, un goffo tentativo di scappellotto a Di Vaio o uno starnuto di Marotta. Nessuno parla invece di questa vicenda, come non ne parlarono lo scorso anno, né in televisione né sui giornali o sui siti dei principali quotidiani nazionali. Nessuno come sempre ha visto niente, in un clima di omertà e connivenza degna delle peggiori storie di mafia. Le tv e i politici italioti, evidentemente, sentono e vedono solo quel che gli conviene, soprattutto se serve a gettare fango contro una sola squadra, la Juventus, e i suoi tifosi. Tutto il resto non conta, tutto il resto è lecito e sacrosanto. Anche prendersela coi morti. Ma noi non ci stiamo ed è arrivato il momento che qualcuno prenda delle decisioni serie e severe, e la smetta di nascondersi dietro a un dito, come da abitudine. La Juventus, i suoi milioni di tifosi, le famiglie delle vittime di quella immane tragedia che fu l'Heysel meritano rispetto e tutela da parte di TUTTI! A partire proprio da quelle istituzioni troppo spesso abituate a fare solo il gioco e gli interessi di certi presidenti in odore di santità, che vivono in zona Milano. Come se gli altri non esistessero. Altre tifoserie, per molto meno, si sono visti infliggere severe punizioni.Cosa dirà ora il sindaco di Firenze, Renzi? E le autorità fiorentine e nazionali? Noi azzardiamo una risposta, scontata: niente!E se qualcuno gli domanderà qualcosa inizieranno i soliti giri di parole, le solite scuse, le solite arrampicate sugli specchi per giustificare ciò che non può essere giustificato. Ciò che andrebbe condannato senza distinzioni di sorta, indipendentemente dal tifo, dalla città o dalle vittime di questa autentica follia. Ma non accadrà. Come sempre. In fondo, e lo dimostrano tutte le domeniche i media e gli arbitraggi, alla Juve e agli juventini si può fare di tutto, anche le cose più becere.