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A MENTE FREDDA - Scatta l'allarme, così la Juve di Motta non va lontano

di Quintiliano Giampietro

Il rimpianto a caldo per la Juve di Motta allo Stadio Via del Mare in quel di Lecce, senza dubbio è il modo con cui matura il pareggio del Lecce. A mente fredda, però, serve una riflessione a più ampio raggio. La X ormai è un marchio di fabbrica. Preoccupante se conseguito in 14 giornate e per quattro volte senza segnare. Inevitabile accendere la luce rossa su questo cammino. La vetta torna a -6 e attenzione anche alla zona Champions League. Tutt'altro che scontata se il trend continua. Eppure nei primi venti minuti la squadra aveva dato segnali importanti con un gol divorato da Thuram e un palo di Conceicao. In realtà sembrava ci fosse anche un calcio di rigore per un fallo di mano netto di Gaspar in area, ma gli esperti definiscono giusta la decisione di Rapuano di non concederlo perché trattati si "palla inaspetatta". Episodi a parte, dalla squadra di Motta ci sia aspettava una crescita importante sotto il profilo della fase offensiva. Invece, dopo le fiammate di cui sopra, solito copione di un film in cui essa latita. Soprattutto nella ripresa, durante la quale è la truppa di Giampaolo a rendersi pericolosa in più occasioni. Nemmeno le tante assenze possono giustificare l'atteggiamento dei bianconeri, fermo restando l'inammissibilità di una squadra importante come quella bianconera con soli 13 giocatori di movimento e tanti baby in panchina.  

Il problema della Juve di Motta è strutturale per quanto riguarda la fase offensiva. Non a caso i tiri nella porta avversaria in questa prima parte di stagione salgono a 170, pochi se consideriamo che sono tre in meno proprio del Lecce, squadra in lotta per la salvezza. La truppa bainconera invece dovrebbe essere una di quelle in lotta per lo scudetto. Se continua questo trend sarà dura, anzi occhio anche alla zona Champions. Ad oggi sono cinque le squadre italiane, ma se il ranking Uefa dovesse peggiorare sarà una in meno. Ormai non c'è più alcun dubbio: Motta deve trovare un'alternativa a questo assetto tattico, 4-2-3-1 o 4-1-4-1 che sia. Comunque è necessario servire meglio il centravanti (quando c'è) e in ogni caso portare più uomini vicino all'area avversaria. Conceicao sicuramente meglio di Yildiz come ala, ma forse è arrivato il momento che il diciannovenne turco abbia meno compiti in fase di non possesso. Una zolla più a ridosso dell'area avversaria gli darebbe sicuramente più possibilità dialogare con i compagni di reparto, o andare direttamente a rete. ne ha le capacità. La nota più dolente è Koopmeiners. Le aspettative sull'olandese sono elevate, quindi le sue prestazioni vanno inevitabilmente sotto i riflettori più delle altre. Che fine ha fatto il giocatore che fino a qualche gara fa era diventato l'equilibratore della squadra, il vigile urbano in grado di dirigere il traffico? Aspettiamo una risposta. Già a partire dalla prossima sfida contro il Bologna. 


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