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A MENTE FREDDA - Quante conferme per la Juve di Motta

di Quintiliano Giampietro

La Juve di Motta cresce, resta imbattuta in campionato e registra diverse conferme. Intanto il risultato, addirittura simile a quello di Udine. In un solo colpo continuità nella vittoria e porta inviolata per la nona volta in 12 gare di Serie A, 15 totali compresa la Champions. Niente male. Unico appunto non chiudere prima la partita. Comunque sia, zero rischi contro un Toro oggettivamente nullo. Thiago non replica la formazione titolare di Lilla, ma cambia poco e in maniera logica. Forse il tecnico sta pian piano creando la spina dorsale. Inevitabile per qualsiasi squadra ambiziosa. “Solidi seri e concreti. Il collettivo davanti a tutti”.

Messaggio chiaro di Motta, ma il collettivo è fatto singoli. E proprio da alcuni di loro sono arrivate le altre conferme. Su tutti Cambiaso. Ai limiti dell'indefinibile. Scontato jolly, offensivo tuttofare. In realtà è top in qualsiasi cosa faccia. Esterno, regista, percussore. Inarrestabile in occasione dell'1-0. “Posso ancora migliorare” dice Andrea. Ecco, la fame è probabilmente la benzina nel suo motore. Ormai non fa più notizia. Come del resto Locatelli. L'ex Sassuolo è un filtro umano a centrocampo, ma condisce la sua prestazione con un paio di aperture di livello. Rigenerato dalla cura Motta, al suo fianco cresce Thuram. Poi Koopmeiners. Non ancora al meglio, l'olandese si muove con un'intelligenza fuori dal comune, abile come raccordo trai reparti. Uomo ovunque, supporto all'attacco e all'occorrenza interditore. Insomma un equilibratore cui manca solo il gol. Altro uomo rigenerato da Thiago è Weah, mai aveva segnato in carriera quattro gol in una stagione. A proposito di gol, il tuffo di testa alla Bettega di Yildiz è da applausi. E un regalo per il cinquantesimo compleanno del suo idolo Del Piero


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