A MENTE FREDDA - Juve brutta, sporca, ma di nuovo vincente
La Juve riassapora il gusto del successo in campionato dopo oltre 40 giorni, ma restano tanti dubbi sotto il profilo della prestazione. Per carità, servono eccome anche le cosiddette vittorie, così però si profila una stagione molto complicata, sotto il profilo dell'obiettivo minimo, alias qualificazione in Champions League. La squadra di Motta è difficilmente decifrabile, senza un'identità e spesso priva di anima. Così soffre anche contro il Monza ultimo in classifica, battuto grazie a due palle inattive. Si fatica a vedere trame di gioco riconoscibili, definite e soprattutto, si continua a produrre poco in fase offensiva, rispetto al possesso palla, come sempre superiore a quello dell'avversario. Qualcosian in più si è visto con lo schieramento delle cosiddette cinque stelle: Koopmeiners, Conceicao, Nico Gonzalez, Yildiz e ovviamente Vlahovic. Alla fine i tiri in porta sono 16, di cui 9 in porta, gol attesi 1,81, 4 le grandi occasioni da rete. Comunque sia, contro un avversario oggettiavemnte mediocre, bisognerebbe mettere il risultato nel congelatore già nella prima frazione di gioco.
La Juve invece non dà certezze. E l'ulteriore notizia negativa è legata alla fragilità difensiva: nelle ulite tre gare sono stati incassati 5 gol, si giocava contro Bologna, Venezia e, appunto, Monza. Così diventa difficile sperare in un cambio di rotta, anzi l'involuzione è palese. Rispetto ai singoli, fortunatamente si è visto un ottimo NIco Gonzalez, migliore in campo e tra i pochi bianconeri veramente incisivi e non solo per la rete decisiva, seconda consecutiva dopo la perla contro il Cagliari in Coppa Italia. Il resto è rivedibile. Koopmeniners nel centrocampo a meglio rispetto al ruolo di sotto punta, bravo a salvare due volte su tiri degli avversari. Dall'olandese però ci si aspetta molto di più, sicuramente qualcosa di diverso. Lui dovrebbe essere la chiave fatica, l'uomo in grado di fare la differenza. Non a caso è stato pagato 60 milioni. Poi Yildiz. Schierato a sinistra, in particolare troppo vicino alla linea laterale, rende poco. Nella ripresa infatti più accentrato ha creato qualche problema alla retroguardia avversaria. Singoli a parte, la Juve deve trovare una sua identità, in modo da imporre veramente il gioco. Ormai nessuno ha più paura dei bianconeri, per dirla alla Del Piero.