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A MENTE FREDDA - Allarme attacco, ma non è solo colpa di Vlahovic: Motta corri ai ripari

di Quintiliano Giampietro

Nemmeno il tempo di festeggiare i tre gol al PSV che la Juve torna quella “italiana” e colleziona il terzo match a reti bianche in campionato, ma non dipende solo da Vlahovic. Napoli ovviamente più forte di Roma ed Empoli, la sostanza però è la stessa: tanto possesso palla ((65%) e un solo tiro in porta, peraltro senza tante pretese. E' di 0,4 la xG (la probabilità che un tiro si traduca in gol). Male. I problemi di tutta la fase offensiva sono evidenti. Se poi nelle rare occasioni vere da gol, l'attaccante sbaglia (non contro il Napoli), inevitabile restare a mani vuote. La squadra di Motta necessità di un piano alternativo, soprattutto quando incontra squadre che non le permettono di fare il suo gioco, complice un atteggiamento difensivo, o un centrocampo denso, oppure un'aggressione volta a bloccare sul nascere la costruzione della manovra.

E' stata palese la bocciatura di Vlahovic, sostituito dopo un primo tempo incolore. In generale l'attaccante serbo deve essere più cinico quando ha 2/3 occasioni (non ieri), ma se circoscriviamo il problema solo a lui, commettiamo un grosso errore. Qui si tratta di produrre più azioni da rete, altrimenti il possesso palla è sterile, non produttivo, sostanzialmente inutile. Thiago dovrà lavorare molto su questo aspetto. Peraltro con Milik ancora i box e non affidabile sotto il profilo della tenuta fisica, bisogna acquistare un vice Vlahovic. Falso nove? Lecito, ma Weah probabilmente è il meno indicato tra gli uomini a disposizione del tecnico. Esperimento fallito. Il contraltare della penuria in fase realizzativa è una difesa ormai invalicabile, in cui spicca un Bremer gigantesco. Il brasiliano annulla Lukaku. Kalulu si conferma bravo anche come centrale, Savona ha risposto presente dopo qualche panchina, segno di maturità. Cambiaso ormai non fa più notizia, si divide tra terzino sinistro e interno. Capitolo arbitrale: clamoroso l'abbaglio di Doveri che non punisce il retropassaggio di Olivera. Durante il minuto di silenzio riprovevole l'oltraggio al nome di Schillaci di parte del settore ospiti. 


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