Barillà a RBN: "L'allenatore è centrale, non determinante in un grande club. Motta deve arrivare a dei compromessi"
C'è aria di "guerriglia" tra i tifosi della Juventus, delusi dalla prova registrata ieri a Brugge dalla squadra, in quella che doveva essere l'occasione per avvicinarsi significativamente al passaggio agli ottavi di Champions. L'obiettivo delle critiche è ovviamente Thiago Motta, da sempre messo in discussione, ora più che mai, a causa delle difficoltà nel mantenere costanti le prestazioni, per i cambi nella formazione titolare dopo la bella prova col Milan, per come sta gestendo alcuni giocatori patrimonio della società bianconera. Per cercare un pò di equilibrio nei giudizi, questa mattina è intervenuto nella trasmissione RBN Cafè su Radiobianconera, Antonio Barillà, de La Stampa.
"Essere stufi adesso di Thiago Motta mi sembra eccessivo. E' un allenatore che ha iniziato un percorso ed è giusto lasciargli spazio e tempo per trapiantare le sue idee nella Juventus. Con la stessa serenità però è anche chiaro dire che in questo percorso si trovino dei compromessi e non con se stesso, ma con il suo modo di lavorare adattandolo alla nuova realtà.
Lui conosce benissimo cosa vuol dire stare in un grande club (da calciatore), anche se da allenatore non ha avuto esperienze corposissime. Deve trovare dei compromessi tattici, l'allenatore è centrale ma non determinante in un grande club. Le idee vanno messe a servizio delle qualità dei giocatori, senza dimenticare che le partite vinte in maniera sporca, proprio nei grandi club, servono tantissimo e fanno la differenza. Allegri, Sarri e Conte hanno collezionato successi per 1-0 che sono serviti poi a vincere scudetti e collezionare record" ha detto.
Ascolta nel podcast l'intero intervento