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LEONI PER..AGNELLI – Una Juventus troppo brutta per essere vera. Ancora peggio le dichiarazioni di Sarri a fine gara. Nessun processo anticipato, ma i numeri parlano chiaro

di Redazione TuttoJuve

La sconfitta di Napoli non può passare inosservata e non lo farà. Abbiamo assistito ad una delle peggiori Juventus mai viste e lo dicono i numeri, non le opinioni. E visto che per Sarri contano i numeri, ecco quelli del primo tempo contro il Napoli: parate Meret, 0; occasioni create, 0; calci d'angolo battuti, 0; tiri nello specchio della porta, 0; palloni persi, 53; cross effettuati, 6; cross riusciti, 2. E siamo alla seconda giornata di ritorno. Siamo a gennaio inoltrato. Questi sono i numeri prodotti da una squadra che aveva contemporaneamente in campo: Cuadrado, Alex Sandro, Pjanic, Ronaldo, Higuain e Dybala. Che qualcosa non funzioni è evidente, quello che è davvero poco convincente e sentirsi dare come risposta che quella della Juve è stata una “prova blanda” da parte di una squadra che deve “ritrovare motivazioni” operazione “difficile per chi ha vinto tanto”. Eppure Sarri è consapevole di essere stato chiamato proprio per rinnovare le motivazioni di una squadra che ha vinto quasi tutto quello che c'era da vincere in 8 splendidi anni. La verità è che soltanto a tratti, e in pochissime partite, si è vista la sua mano; i numeri racconteranno sicuramente di una Juventus più alta e propositiva, ma i numeri parlano anche di una squadra passata ad essere miglior difesa e secondo\terzo attacco a quarto miglior attacco e terza migliore difesa (solo un gol in meno subito rispetto al Verona). D'accordo, Sarri ha bisogno di tempo, ma il tempo ad oggi non sembra aver prodotto così tanto, è vero che la Juventus è agli ottavi di Champions e prima in classifica come ho scritto anche in precedenza, ma comincio a credere che la maggior parte dei meriti sia ascrivibile ai valori dei singoli: quante castagne dal fuoco hanno tirato via Higuain, Ronaldo e Dybala? Eppure la Juventus è il quarto attacco...

No, qualcosa non quadra e non convince neanche la lettura a gara in corso da parte di Sarri, che cambia gli uomini ma mai schema, mai idea e non si adatta mai agli avversari, devono essere gli altri ad adattarsi alla Juventus e se lo fanno e i singoli non emergono è...scacco alla Madama.

È vero, eravamo abituati ad Allegri che cambiava vestito tattico in continuazione durante le partite, il più camaleontico degli allenatori, ma anche il più bistrattato perché “non giocava bene”. Ma cos'è il bel gioco? Perché visto che siamo tutti consapevoli che quello proposto dal Napoli di Sarri, per una miriade di motivi, non lo vedremo mai alla Juventus, allora mettiamoci d'accordo e cerchiamo di capire che direzione ha preso la squadra e la società. E soprattutto deve (naturalmente) capirlo Sarri. Ieri, sul 2-0 per il Napoli, a pochi minuti dalla fine sono entrati Bernardeschi per Matuidi e Douglas Costa per Dybala, con Douglas che in 10 minuti è passato da esterno destro a centrale per finire a esterno sinistro. Nessuna idea, nessun “tutto per tutto”, semplicemente un cambio di uomini con rispetto delle consegne. Se tridente deve essere, e speriamo che tridente sia, bisogna dargli continuità e costruire alle spalle una squadra adeguata, serve un'identità precisa a questa squadra serve che si comincino a creare quei meccanismi che sono alla base delle logiche tattiche di Sarri. Poi sicuramente la coperta dei terzini è corta, e non l'allunghi con Kurzawa; qualche dinamica interna non la conosciamo e la gestione di una squadra come quella della Juventus, per un allenatore non abituato ad avere una rosa così ampia non è facile. Del resto questa è una delle tante cose che si davano per scontate ad Allegri quando si diceva “e ma con una squadra così è facile”. No, non lo era. Ma lo può diventare se ci si adegua ai giocatori a disposizione e non se i giocatori devono adattarsi ad un'idea non avendone le caratteristiche.

Ma la cosa che ferisce di più sono le dichiarazioni a fine gara di Sarri che si è detto “contento per i ragazzi a cui è e rimarrà legato per sempre, e se proprio deve perdere perlomeno siano contenti i ragazzi perché deve tanto al gruppo..”. Sarri, per quanto mi riguarda, deve molto soltanto alla Juventus che gli ha dato l'occasione della vita. Il passato deve stare chiuso in un cassetto. Ora testa alta e ripartire facendo tesoro di una lezione dolorosa ma importante.

Vincenzo Marangio – Radio Bianconera

Twitter - @enzomarangio


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