LEONI PER...AGNELLI – Sicuri che Conte stia facendo meglio di Sarri? Più che essere condizionata da Ronaldo, la squadra è condizionata dal tipo di gioco, si spiegano così i pochi tiri a partita. L'infortunio di Pjanic un'opportunità
Partendo dal presupposto che anche contro il Brescia non abbiamo visto una Juventus convincente, anzi non abbiamo visto proprio una Juventus, e che i tre pesantissimi punti arrivano grazie alle giocate dei singoli, voglio partire con un quesito: ma siamo sicuri che quel Conte che molti volevano al posto di Massimiliano Allegri e persino più di Sarri stia facendo meglio? Prima di Sarri è riuscito a dare un'impronta all'Inter ma semplicemente perché non si è inventato nulla di particolare, ha “semplicemente” trapiantato la cultura del lavoro e della professionalità della Juventus in un ambiente molto discontinuo sotto questo punto di vista, ha dato una grande preparazione atletica e fisica con il lavoro di Pintus ai giocatori chiedendo di dare sempre il 100%, poi ha passato il tempo a scaricare le sue responsabilità sul rendimento della squadra e sulla qualità della rosa, e ora, dopo essere stato accontentato (e rinforzato) nella finestra invernale di mercato, perde un match decisivo contro la Lazio, facendosi scavalcare e scivolando a -3 dalla Juventus e dice candidamente davanti alle telecamere che l'Inter insieme alla Lazio è l'outsider della lotta scudetto.. Come direbbe lui: agghiacciante. Sunning ha scelto Marotta per vincere subito, non per partecipare; ha scelto Conte per vincere subito, non per essere l'outsider; Sunning ha investito tanti soldi sul mercato anche di gennaio per vincere proprio quest'anno lo scudetto, provarci fino alla fine, non per “dare fastidio lì in vetta”. E soprattutto Sunning ha comprato Eriksen per farlo giocare non per vederlo in panchina. Conte invece quando vince si prende i meriti, quando perde si nasconde, all'occorrenza si lamenta per la rosa e in campo cosa si è inventato? Sinceramente nulla.
Guardare in casa degli altri prima di sparare in casa propria. I problemi sono dovunque, specie in un ambiente saturo di vittorie come quello bianconero in cui, peraltro, si sta cercando di attuare un cambiamento filosofico molto delicato, passando dal vincere a tutti i costi al vincere “giocando bene”. Chi potrebbe essere tanto ingenuo da pensare che un passaggio del genere possa essere facile, immediato e affatto traumatico, al netto di una rosa praticamente uguale a quella di Allegri? Oggi ho letto tanti commenti alle parole di Sarri quando dice “Questa è una squadra con certe caratteristiche, non giocherà mai come le mie squadre del passato. Mi devo adattare, nel passato non avrei mai dato la libertà offensiva che ho dato a Dybala oggi”; tutti a decantare con studiato disfattismo “Sarri si è arreso. Non ci sarà mai il sarrismo”, ma basterebbe avere un minimo (ma davvero minimo) di memoria per ricordarsi che il tecnico della Juve ha rimarcato un concetto già ampiamente espresso e spiegato alla sua presentazione il 20 giugno scorso quando disse “Il mio gioco? È chiaro che potrei dire che mi piacerebbe vedere Pjanic giocare 150 palloni, ma vediamo. Ogni squadra è come un figlio: solitamente lascio libertà negli ultimi 30 metri. Vediamo tutto”. Dunque qual è il cambio di rotta? Sarri non ha mai pensato di poter far giocare questa Juventus come quel suo Napoli, e ha sempre detto che negli ultimi metri, dato il potenziale tecnico della Juventus, darà libertà massima. Il problema, semmai, sono i limiti imposti al centrocampo, e passi per i 150 palloni che il tecnico vorrebbe potesse toccare Pjanic, ma a giudicare dalla manovra espressa dalla squadra che tira veramente poco in porta, si può fare una considerazione: ma non è che più che essere condizionata dalla presenza di Ronaldo in campo (avercene di campioni così..) i giocatori si sentano condizionati da Sarri? Dalla necessità di costruire trame di gioco così fitte di passaggi per aumentare la spettacolarizzazione del gioco a discapito di qualche verticalizzazione in più o di qualche tiro di più dalla distanza? Ma non è che l'idea di gioco di Sarri, al netto degli uomini a disposizione, non si sposi con una squadra come la Juventus al cospetto della quale, soprattutto in Italia, si schierano squadre ultra coperte che vanificano questa fitta rete di passaggi senza velocità? Quante volte vi siete domandati, magari dopo aver visto qualche conclusione di Bentancur, “ma perché non cerchiamo più il tiro dalla distanza?”, la risposta potrebbe essere proprio nel condizionamento al gioco da dover mettere in pratica, come la cucitura di un vestito che magari sarà bellissimo ma ad ora non ha una forma.
Nel frattempo si è fermato Pjanic, nulla di preoccupante, gli esami hanno evidenziato un affaticamento muscolare, possibile che il bosniaco salti Spal e andata col Lione, questo è un problema o un'opportunità? Può essere occasione da parte di Sarri di ridisegnare un centrocampo che preveda logicamente Pjanic ma magari in vesti diverse?
Tutto può essere in regime di lavori in corso, ma ora bisogna affrettarsi nel dare forma al vestito...
Vincenzo Marangio – Radio Bianconera
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