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LEONI PER..AGNELLI – Quella comprensibile frustrazione di chi vede la Juventus vincere grazie alle mille risorse in panchina. La rinascita di Costa, proprio mentre Conte e Ancelotti danno i numeri. Ma tanto la colpa è degli arbitri...

di Redazione TuttoJuve

Dopo lo sfogo incomprensibile di Conte in seguito alla sconfitta della sua Inter contro il Dortmund, non riesco a non pensare ad Allegri e a quei (tanti) tifosi della Juventus che accolsero il tecnico livornese con fischi e ortaggi, e che nonostante 5 anni di vittorie (5 scudetti, 4 coppe Italia, 2 Supercoppe) quasi non vedevano l'ora di “liberarsi” di Max per riabbracciare Conte. Riabbracciare, cioè, un allenatore che, se da un lato ha avuto l'enorme merito di restituire dignità alla Juventus dopo averla rappresentata alla grande in campo con tanto di fascia da capitano, dall'altro l'ha abbandonata nel modo peggiore: nel bel mezzo della preparazione estiva, con un mercato già chiuso. Sedotta e abbandonata. Per non parlare delle mortificazioni verbali “con dieci euro non si mangia in un ristorante da 100”. Fatto sta che il Signor Massimiliano Allegri, quelle dieci euro ha saputo ottimizzarle, permettendo alla sua Juventus non solo di entrare nei ristoranti da 100 euro saziandosi, ma di poterseli col tempo, con la pazienza (la halma) e il lavoro, anche comprare. Fino all'era Ronaldo. Quindi da una parte l'uomo della ricostruzione, Conte, che ad un certo punto voleva tutto e subito senza passare per i necessari step, dall'altra un autentico Re Mida, Allegri, che ha trasformato in oro quello che aveva, ha portato da 3 a 8 gli scudetti consecutivi, aggiungendo qua e là qualche coppa Italia, e regalando due finali Champions in 5 anni ai tifosi bianconeri. A qualcuno (tutti sappiamo chi) questo non è bastato, allora Allegri ha accettato (dopo aver rifiutato il Real Madrid per la Juventus), ringraziato tutti e salutato. Un conte vero. Il Conte nerazzurro, invece, pur trovandosi ad un solo punto dai bianconeri, già è andato in escandescenze accusando pubblicamente i massimi dirigenti dell'Inter di non avergli dato una squadra all'altezza. Eppure sono arrivati Lukaku, Sensi e Barella (esplicitamente richiesti dal tecnico leccese) e al posto di Dzeko è arrivato Sanchez. Non si aspettava mica che Suning in un'estate avrebbe colmato anni di costruzione juventina? Quando si dice che la Juventus è dieci anni avanti, non è un modo di dire ma significa che: mentre gli altri pensavano all'ipotesi stadio, la Juventus ce l'aveva già e progettava la cittadella; mentre altrove si alternavano dirigenti e allenatori alla ricerca del nome giusto, la Juventus si affidava alla continuità rilanciando nel frattempo il marchio per aumentare gli introiti, e colmare il gap con le big europee. Mentre altrove si parlava di complotti e palazzi, la Juventus pianificava il colpo del secolo: CR7, e una volta preso, altrove parlavano di investimento inutile e fallimentare. Et voilà: la Juventus è la terza squadra al mondo più seguita sui social, e il decimo club al mondo per maglie vendute (1.315.000), un vero “fallimento”. Insomma, gli altri parlano, la Juventus agisce.

Intanto mentre Conte attacca la propria dirigenza e Ancelotti litiga con De Laurentiis e medita un futuro lontano da Napoli, Sarri che, bisogna ammettere, è ancora lontano dal suo obiettivo di bel gioco con la Juventus (ma ci sta lavorando) ritrova Douglas Costa in un momento cruciale della stagione e anche qui viene in mente l'intuizione di Allegri: sicuri che il brasiliano non sia il tipico giocatore di talento da inserire a gara in corso per spaccare le partite piuttosto che “sciuparlo” dall'inizio con sgasate che vengono spesso vanificate? Da trequartista, da esterno, da punta, in qualsiasi ruolo si voglia, Douglas Costa può essere un Jolly preziosissimo per la Juventus. Così come Dybala, così come Ramsey. Si, se ci pensate bene, in fondo è comprensibile la frustrazione di Conte: tra Juventus e Inter c'è una distanza abissale.

Pensate quando comincerà lo show di Sarri...

Vincenzo Marangio – Radio Bianconera

Twitter - @enzomarangio


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