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LEONI PER..AGNELLI – Ma la Juventus è davvero compatibile con il gioco spettacolare? Sarri ora pensi ai risultati e ridare un'anima alla squadra. Il piano B potrebbe essere un Allegri-bis..

di Redazione TuttoJuve

Non riconosco più una Juventus che subisce 23 reti in 23 partite di campionato. E non l'avrei riconosciuta neanche se, in compenso, ne avesse fatte 60, sarebbe significato che stavamo assistendo ad un cambio di filosofia, ma non è così.

L'Atalanta ne ha segnati 61 di gol la Juventus appena 44.

Non riconosco più una squadra che si fa gol praticamente da sola, errori da dilettanti allo sbaraglio figli di che cosa? Scarsa concentrazione? Motivazione? Qualunque sia la risposta non è la Juventus che abbiamo visto costruire un ciclo meraviglioso, e pazienza se non era sufficientemente spettacolare, ma era spettacolare vederla vincere con la forza dei propri nervi, con la sua famelica cattiveria e la sua solidità.

Non paragoniamo, per carità, questo tentativo di Juventus di Sarri a quella naufragata di Gigi Maifredi, però la domanda comincia ad essere lecita: ma la Juventus, per concezione può sposare davvero la filosofia del famoso “bel gioco” e soprattutto, per un cambio così delicato e rivoluzionario, Sarri è davvero l'uomo adatto?

Io comincio ad avere qualche dubbio. La prima considerazione che faccio riguarda i campioni presenti in rosa, all'inizio si sono messi tutti a totale disposizione del nuovo tecnico, quasi non vedevano l'ora di cominciare e all'inizio c'era entusiasmo nell'apprendere, poi qualcosa si è inceppato. Posto che al Ronaldo della situazione lo segui, non gli insegni nulla e non gli chiedi nulla, semplicemente lo mandi in campo e gli dici di giocare, ma da tutti gli altri campioni della Juventus Sarri può davvero pretendere la stessa costante applicazione e ripetizione di esercizi per mettere su un impianto di gioco preciso che funziona esclusivamente con l'applicazione da parte di tutti, come gli ingranaggi di un orologio? E soprattutto, a prescindere da come questa rosa si sposi con il suddetto progetto tattico, può Sarri liberamente schierare la squadra che vuole senza scontentare nessuno? Credo proprio di no, come credo che il tempo per gli esperimenti sia finito e fallito, almeno per ora, perché la Juventus, intesa come club, non può permettersi di non raggiungere gli obiettivi stagionali (almeno 2 su tre) e di fallire il cammino in Champions League; è una questione matematica economica oltre che di brand.

Dunque, senza essere troppo catastrofisti, Sarri ha poco tempo per trovare una strada da seguire, che possa portare soprattutto ai risultati che sono imprescindibili per l'azienda e l'ambiente Juve, dopodiché, se sarà bravo, è evidente che il prossimo calciomercato terrà conto delle necessità tecniche di Sarri, ma se non dovesse essere bravo, Agnelli si sentirebbe costretto ad intervenire prima che sia troppo tardi richiamando il già contrattualizzato e suo amico Allegri, per un Allegri-bis che verrebbe accolto in maniera diversa, in questo momento storico, dalla tifoseria bianconera. A quel punto si tornerebbe alle origini e lo scossone sarebbe forte. Forse la Juventus, per concezione, per ideologia stessa “vincere è l'unica cosa che conta”, non si sposa con sperimentazioni e calcio spettacolare, a meno che l'allenatore a cui affidare questo delicato compito non sia un tecnico di levatura internazionale, profili alla Guardiola o Klopp, non si sfugge.

Vincenzo Marangio – Radio Bianconera

Twitter - @enzomarangio


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