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LEONI PER..AGNELLI – Le incertezze difensive non sono soltanto colpa di De Ligt. La crescita di Dybala e Higuain cambia i piani di Sarri. CR7 fa la differenza anche quando cammina. Ci sono errori non esistono Palazzi..

di Redazione TuttoJuve

Cominciamo dalle polemiche di questa giornata di campionato. Quando in un Paese come il nostro, in cui la cultura sportiva è totalmente assente, basta una serata nera dal punto di vista arbitrale per scatenare inutili e dannose sommosse popolari, con il solito finale: “è tutto già deciso il Palazzo vuole far vincere la Juventus”. Scempiaggini. Cosa c'entra con la Juventus l'errore di valutazione di Giacomelli sul contatto Kjaer-Llorente? Fino a prova contraria la terza in classifica era l'Atalanta e non il Napoli. Se vuoi favorire la Juventus non danneggi i partenopei, semmai i bergamaschi. La rabbia è giusta e comprensibile, l'errore è grave. Come grave fu la simulazione di Mertens a Firenze che regalò due punti al Napoli. Lì nessuna sommossa popolare. Nessuna rivoluzione annunciata, nessuna causa civile. Perché in certe realtà l'equazione è molto semplice: se capita a me, me lo tengo. Se mi capita contro, ti faccio la guerra. Cultura sportiva: 0. L'errore fa parte del gioco, abbandonare il campo, dare vita a class action non porta a nulla, le soluzioni si devono trovare perché si sta facendo troppa confusione, ma ridurre il tutto a guerra tra Nord e Sud, poteri forti e povertà, una sorta di guerra santa è veramente inutile e ridicolo. Quasi comico. E che c'entrano le polemiche sul Juventus-Genoa? L'ammonizione (valsa l'espulsione) per Cassata era francamente severa, ma non scandalosa. Il gol di Ronaldo era da annullare, fatto. Il rigore era netto: Sanabria colpisce ingenuamente lo stinco di CR7 che finisce giù. La verità è che dopo i fatti del San Paolo, tutti erano pronti a cercare l'errore arbitrale pro-Juve nella gara del'Allianz Stadium, ma la caccia alle streghe, anche se è la notte di Halloween, non solo non ridurrà il gap tra le altre e la Juventus, ma è esattamente ciò che ha creato questo divario: da una parte una società e una squadra che non accettano alibi e dai fatti di calciopoli si sono ripromessi di creare le basi per un dominio decennale, dall'altra le rivali che per giustificare questa incapacità ad interrompere il dominio bianconero, ne attribuiscono colpe e meriti ad una misteriosa teoria complottistica voluta da chissà quale Palazzo. E più continuano così, più la Juventus in Italia sarà incontrastata regina.

Archiviate le polemiche, va detto che le partite contro Lokomotiv, Lecce e Genoa hanno mostrato una preoccupante involuzione nel gioco della Juventus di Sarri che prima poteva anche palesare una certa fragilità difensiva, ma almeno in fase di costruzione spesso era parsa spettacolare. Da tre partite invece la manovra si è involuta, si affida ai guizzi dei singoli (su tutti Dybala, Pjanic e Cuadrado) e sembra la sbiadita e fragile copia della Juventus di Allegri. E, attenzione, la fragilità difensiva non è soltanto colpa degli errori di De Ligt, è tutta l'impostazione che non garantisce quella sensazione di impermeabilità di allegriana memoria. E andrebbe anche bene accettare una insolita fragilità, purché la proposizione offensiva sia molto alta e produttiva e invece, al momento, non è così. E un errore difensivo può costare sempre molto caro. Le certezze difensive si chiamano Bonucci-De Ligt, al netto degli errori difensivi dell'olandese che è parecchio più determinante di Demiral e del Rugani visto ieri.

In attacco, lo stato di forma di Dybala e l'imprescindibile Higuain hanno portato Sarri a modificare i suoi piani iniziali: nonostante il rientro di Douglas Costa, non si tornerà al 4-3-3, ma si resterà al 4-3-1-2 che valorizza sia il pipita che la Joya. Senza contare che anche lo stesso Costa può fare il trequartista alternandosi a Ramsey (e magari a Dybala) e permettendo di “liberare” Bernardeschi da un ruolo che proprio non gli si cuce addosso.

Chiusura dedicata a Ronaldo. Anche quando riposa è fondamentale che almeno sia in panchina, contro il Genoa ha giochicchiato passeggiando per il campo (evidentemente gestendo le sue forze) per 88' minuti, salvo poi decidere letteralmente la partita. Ecco perché, anche partendo dalla panchina, a Lecce sarebbe tornato molto utile..

Vincenzo Marangio – Radio Bianconera

Twitter @enzomarangio


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