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LEONI PER...AGNELLI – Nevrotici in campo ma anche fuori... Allegri deve capire quanto il calcio sia cambiato in due anni. La società deve ridare qualità tecnica ad una Juventus povera

di Redazione TuttoJuve

Nevrotici in campo e fuori dal campo. La Signora è, a tutti i livelli, alle presi con una vera e propria crisi di nervi. E francamente era anche logica che arrivasse. Stressata negli anni dal desiderio forzato da parte di qualcuno di voler cambiare pelle, dalla fretta nel dover far coinciliare cambiamento con vittoria, alla lunaticità di un tifo spaccato al suo interno da correnti di pensiero diverse e quasi mai unite da un unico amore per la squadra.

Assenza di amore per la squadra che, va detto, manca anche in tanti degli interpreti degli ultimi anni. L'arrivo di Ronaldo è stato come il passaggio di una potentissima stella cometa che ha abbagliato, accecato e infine portato fuori strada invece che sulla vetta dell'Eldorado.

Inutile guardarsi per l'ennesima volta indietro, gli errori, da parte di tutti, sono chiari, un po' meno chiara è la strada per uscirne.

Non mi accoderò a tutti gli anti-allegriani (che per inciso per me sono anti-Juve, e non s'offendano) saltati fuori dall'ombra alla prima occasione, quasi non vedessero l'ora di uno stop del genere per rivendicare le proprie ragioni che ormai da tempo hanno soverchiato l'amore (o presunto tale) per la  Juventus.

Non farò la voce del coro stonato, anche per non aggiungere alla nevrosi della squadra e quella della tifoseria, anche la nevrosi di un giudizio fatto di pancia e non di testa.

Userò la testa. E la testa dice che ci sono colpe da parte di tutti compreso, ovviamente, Allegri.

Non scopriamo adesso che la squadra manca di un centrocampista di qualità, fisicità e personalità e un attaccante che possa trascinare la squadra quando, fisiologicamente, ne avrà bisogno. E non lo scopre adesso neppure Allegri, ma da aziendalista non può farlo notare pubblicamente e quindi dirà che la fase offensiva non è un problema e che Morata segnerà gol importanti. E invece è ben consapevole che nel momento stesso in cui lo dice, mente.

Ma tutto quello che di ottimo Allegri ha fatto nei suoi primi, splendidi, cinque anni, adesso non può più bastare. Il calcio in due anni è cambiato tantissimo e non solo nel regolamento (le 5 sostituzioni bisogna saperle fare altrimenti diventano un'arma inutilizzata) ma anche e soprattutto nel ritmo e nella qualità. E se è vero che a questa Juventus manca tanta qualità rispetto a chi la precede, è altrettanto vero che ne ha certamente di più rispetto a Sassuolo ed Empoli che hanno pasteggiato all'Allianz Stadium. Quindi no, non può più bastare soltanto la solidità parzialmente ritrovata, serve qualcosa di diverso, soprattutto nel proporre gioco (bello o brutto che sia) visto soprattutto che manca un attaccante. A proposito, a chi fa notare la differenza di punti tra questa Juventus e le ultime due, basta far notare che ora non c'è più Ronaldo che, dopo le prime dieci di campionato, con Sarri aveva già segnato 6 gol e con Pirlo 10. Il capocannoniere della Juventus ad oggi chi è? Dybala con 3 gol.

Ma se è vero che manca l'attaccante da doppia cifra, è altrettanto vero che manca anche una manovra nuova che possa fabbricare gol in altri modi e con altri uomini.

Serve una mano dal tecnico e una dalla società sul mercato per non trasformare questa stagione in un altro anno girato a vuoto....

Vincenzo Marangio – Radio Bianconera


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