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LEONI PER...AGNELLI – La Juventus risponde sempre sul campo, unico giudice che non cambia le regole in corso. La parola d'ordine da oggi è equilibrio. Per tutti.

di Redazione TuttoJuve

Partiamo dal presupposto che dobbiamo (tutti) smetterla di passare dalle stalle alle stelle e dalle stelle alle stalle come se stessimo facendo un giro infinito sulle montagne russe. La parola d'ordine in casa Juventus, a tutti i livelli, deve essere una sola: equilibrio.

Equilibrio in campo. Equilibrio nei giudizi. Equilibrio nei proclami. 

Parto dal primo, il più importante: l'equilibrio in campo. 

Adesso, a maggior ragione dopo aver vinto il primo trofeo stagionale, possiamo permetterci di spendere due parole sulle assenze senza passare per piangini che accampano alibi da perdenti. Noi, e sottolineo NOI, non parleremo di arbitri, campi disastrosi, possibile maltempo o nebbie, o riscritture improbabili dell'impresa dei mille di garibaldiana memoria. Noi valutiamo onestamente quello che funziona e che non funziona, con onestà di giudizio e profondo spirito di autocritica, ecco perché non ci sentirete mai accampare alibi, ecco perché ora, e soltanto ora, possiamo permetterci, davanti ad una vittoria, lo slancio di onestà intellettuale di ribadire che non si possono regalare agli avversari giocatori come: Cuadrado, De Ligt, Alex Sandro e Dybala, che in qualsiasi squadra, non soltanto da noi, varrebbero un buon 70%; quindi ogni giudizio su ciò che non ha funzionato contro l'Inter e anche, in parte, stasera, non può prescindere da questa considerazione. Non è un caso che il ritorno in extremis di Cuadrado abbia dato alla Juventus un importantissimo quid in più: spinta sulla destra, possibilità di traghettare Danilo sulla sinistra; una doppia fase perfetta, consistenza tecnica e atletica. In una parola: equilibrio. Appunto. Cuadrado è uno dei giocatori che ti consente di avere equilibrio. Arthur è un centrocampista che ti può dare equilibrio, De Ligt e il ritrovato Chiellini sono giocatori che possono dare alla Juventus equilibrio e migliorare sensibilmente le prestazioni stesse di Bonucci, liberandolo da compiti di marcatura. Questa sera non sono stati cancellati i problemi venuti fuori in questa prima parte di stagione: il centrocampo resta quello meno forte qualitativamente degli ultimi dieci anni; in attacco manca un attaccante e, al netto del recupero di Chiellini e Cuadrado e, quando sarà di Alex Sandro, la coperta è corta. Ma al netto di tutti e in condizione, questa resta senza dubbio la squadra più forte ancora in Italia. Perché si trova a – 10 dal Milan (battuto agevolmente a San Siro)? Proprio per queste due ultime considerazioni: coperta corta che, davanti ad assenze importanti, fa perdere equilibrio a tutta la squadra. Aggiungiamoci che Pirlo, per il quale mi vanto di essere uno degli imperterriti difensori, sicuramente non ha alcuna esperienza e, privato anche di un minimo di precampionato, sta accelerando il suo personale percorso di crescita e quello della squadra a furia di esperimenti più o meno riusciti. La stagione è lunga e io porto ancora avanti il mio hashtag: #stepbystep.

Altrettanto importante è l'equilibrio nei proclami. 

E qui mi riferisco soprattutto alla dirigenza. Va bene voler far quadrato attorno al proprio lavoro e alla società, va bene voler valorizzare il gruppo di lavoro, va bene voler evitare scossoni in borsa, ma dire che questa rosa è già competitiva così è un' evidente bugia. Basterebbe ammettere che il momento storico è difficile, che si sta lavorando per trovare, in attesa della riapertura degli stadi, una fonte economica di ricavo altrove, che ci sono ancora giocatori inutilizzati come Khedira che pesano a bilancio e che impediscono alla dirigenza di allungare una rosa competitiva, si, ma al tempo stesso corta per poter puntare a tutti gli obiettivi stagionali considerando il nuovo nemico dei calciatori: il Covid. Dopodiché gli errori li commettono tutti, l'importante è non vendere una bugia. 

In ultimo l'equilibrio nei giudizi. 

E qui ci caschiamo tutti. Compreso il sottoscritto che spesso ne ha avuto verso Danilo, Chiesa e Bernardeschi. Danilo mi ha totalmente sorpreso e sconfessato, dell'ex viola non ho mai dubitato dal punto di vista tecnico, mi lasciava perplesso il costo dell'operazione al netto dell'esigenza di portare a casa un centrocampista che ci manca; Bernardeschi, almeno nella notte di Supercoppa, mi ha dato un sonoro schiaffo morale. Sono fiero di battergli le mani. Ma quanti di voi, dopo appena 18 partite, hanno avuto la condanna facile: verso Arthur, verso McKennie, verso Pirlo, verso Dybala e addirittura verso Ronaldo (e via via verso tutti gli altri)? Rendiamoci conto che sono uomini e non macchine. Che questa squadra regala al popolo della Juventus trionfi da 9 anni, lasciando le briciole in Italia. La critica è giusta, anzi, aiuta a crescere e siate certi che tramite i network di informazione (radio, giornali, tv, siti), la vostra voce arriva forte e chiara alla società e ai calciatori. Ma serve equilibrio nei giudizi. Non portiamola alle stelle un giorno per massacrarla il giorno dopo. Guardiamo una partita per volta senza giudizi trancianti. Step by step. 

Ma ora godiamoci una notte che ci siamo meritati. Perché siamo stati offesi da chi non si è presentato a Torino passando come salvatore del mondo che anche noi avremmo dovuto ringraziare perché sarebbero venuti all'Allianz a vincere. Ci siamo sentiti difesi solo parzialmente da due gradi di giudizi sportivi e poi umiliati e calpestati dal Collegio di Garanzia del Coni. Siamo stati accusati dall'opinione pubblica, aizzata da condotta discutibile d'indagini, di irregolarità sportiva per un giocatore che neanche abbiamo comprato. Sempre zitti. E più i tifosi e noi giornalisti chiedevamo rappresentanza pubblica e più aumentava il silenzio perché la verità è che la Juventus ama parlare sul campo.

E allora ora godiamoci questa notte e facciamola durare per un po', gustiamola e ringraziamo chi conosce il modo esatto per difenderci e difendersi. Vincendo. 

L'unica cosa che conta.

Vincenzo Marangio – Radio Bianconera

Twitter - @enzomarangio


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