LEONI PER...AGNELLI – L'impressionante Kulusevski, la puntualità di Morata. Le sorprese Dragusin e Rafia, le note dolenti Bentancur e Rabiot di un centrocampo che stona. Alti e bassi di una stagione da step by step
Mettetevi l'anima in pace, quest'anno va così. Ci sarà da soffrire contro tutto e tutti, si vivrà costantemente come su di un'altalena impazzita, in mezzo a mille imprevisti e con l'impossibilità di programmare o prevedere. Si vivrà alla giornata. Partita dopo partita. Passo dopo passo. Step by step. E, sia chiaro, l'anima in pace non se la devono mettere soltanto i tifosi della Juventus, ma quelli di tutte o quasi le squadre di serie A e non solo. Il Milan è l'unica squadra che sta avendo un passo più costante, almeno dal punto di vista dei risultati, perché per il resto, neanche i tifosi del Milan vivono sonni tranquilli. Quindi, prima di passare alle giuste e lucide analisi, fissiamo il presupposto: questa è un stagione anomala, fatta di gare ogni tre giorni, con infortuni, senza pre campionato e con il fattore C, che non è inteso come fortuna, ma come Covid, il grande nemico. Nemico in campo, visto che tutti, a giro, si trovano a dover fare i conti con questo virus che in maniera estremamente democratica sta danneggiando, chi prima chi dopo, tutti; nemico sugli spalti, azzerando il fattore campo e squlificando a tempo indeterminato il famoso dodicesimo uomo, costretto a guardare tutte le gare da casa; nemico in società, condizionando e complicando pesantemente i conti delle società e quindi le relative possibilità di intervenire sul mercato.
Partendo da questo dovuto e legittimo presupposto, e soffermandoci esclusivamente sulla Juventus, andiamo ad analizzare, prima in estrema sintesi e poi nel dettaglio, la notte degli Ottavi di Coppa Italia della Juventus contro il Genoa.
In campo senza Alex Sandro, Cuadrado e De Ligt (non esattamente tre di passaggio) causa nemico Covid e senza Dybala, McKennie e Chiesa, usciti malconci dalla gara contro il Sassuolo; il tutto con la necessità di far riposare Ronaldo, Bonucci, Danilo e Ramsey. Ora provateli a mettere insieme e aggiungeteci Szczesny che lascia il posto a Buffon e viene fuori che la Juventus aveva undici undicesimi non disponibili per diversi motivi. In campo, sia pure con il Genoa e all'Allianz, si scende con una formazione a dir poco sperimentale visto che in campo ci vanno contemporaneamente Dragusin, Wesley, Portanova e Rafia (quest'ultimo entrato per ultimo e risultato devisivo) oltre al redivivo Chiellini e al ritrovato Morata. Premesse dovute che spiegano già da sole la confusione e la sofferenza registrata durante il secondo tempo della gara col Genoa.
Perfetto l'inizio di gara, fin troppo incoraggiante. Con Dragusin sicuro, Wesley sfrontato, Kulusevski devastante e Morata puntuale, oltre che con un ritrovato Chiellini, un confortante Portanova e l'impeccabile Arthur; inizio gara talmente incoraggiante da proiettare la squadra avanti 2-0 con merito e facilità dopo appena ventitrè minuti.
Troppo bello per essere vero...
E infatti poi accade che Wesley si trasforma da sfrontato in acerbo e che il centrocampo, ancora una volta, regala le redini agli avversari: troppo basso e isolato Arthur, troppo distratto e incostante Bentancur con l'assistenza relativa di Portanova e inutile di Bernardeschi (velo pietoso su Rabiot). Funziona a meraviglia solo la coppia Kulu-Alvaro che confezionano un gol e un assist a testa. In particolare lo svedese si trova a fare cose impressionanti con una facilità disarmante e una corsa devastante. Morata è la solita garanzia che però finisce la benzina molto prima che Pirlo se ne renda conto, ma nonostante tutto, con la spia della riserva accesa già da un po', lo spagnolo risulta determinante nell'assist per Rafua abile a trovare il gol più pesante possibile all'esordio in maglia bianconera.
Luci ed ombre, dunque, equamente divise nell'ennesima notte degli alti e bassi di un'altalena impazzita che regala una qualificazione importante, altro obiettivo centrato di questa anomala stagione.
Mettetevi l'anima in pace. Quest'anno bisogna ragionare così: step by step.
Vincenzo Marangio – Radio Bianconera