LEONI PER...AGNELLI – Il vero valore di Chiesa e il bellissimo messaggio a fine partita. Il campionato della Juventus comincia da San Siro, un passo alla volta verso il 10...e lode
Questa volta comincio dalle parole di Federico Chiesa che, a fine gara, spiega quando e come ha imparato a usare il sinistro come il destro, e calciare come in occasione del gol del 2-1: “Quando finiamo gli allenamenti, ci dividiamo in squadre e facciamo il gioco delle sfide, in una di queste mi sono cimentato nel tiro con l' “altro piede” insieme a Ronaldo, Dybala, e Kulusevski e alla fine mi è riuscito anche in partita. Durante queste sfide, i gregari del gruppo mi hanno insegnato che anche quando non segni devi essere importante per la squadra. Soltanto così i gol arriveranno e non sarai ossessionato dal cercarli, giocando con e per la squadra. E la squadra giocherà per te”.
Queste parole dell'ex attaccante della Fiorentina raccontano tutto. Raccontano come e dove nasce la Juventus e perché non muore (letteralmente) mai, e perché commette peccato capitale chi la crede morta. E, soprattutto, da dove nascono 9 anni di trionfi di fila e come ci si arriva a tale record.
Può sembrare una cosa ovvia, in fondo in tutte le squadre ci sono i gregari, i giocatori più esperti e i campioni che possono insegnarti qualcosa. Quando però i campioni sono quelli citati da Federico Chiesa, ti rendi conto che se già sei un grande talento, accanto a certi campioni puoi davvero fare un salto di qualità decisivo e farlo fare alla Juventus tutta. È questo il grande concetto di squadra che c'è nel club bianconero. Unus pro omnibus, omnes pro uno.
Chiedo doverosamente scusa a Chiesa, e non perché non pensassi non fosse all'altezza della Juventus, ma perché ero convinto che il suo investimento andava dirottato altrove, quei (tanti) soldi spesi ritenevo servissero di più per un centrocampista di qualità che per l'ennesimo esterno offensivo. Ma stasera ritengo giusto e doveroso fare un “mea culpa”; e non per le due reti segnate a San Siro contro il Milan in una delle gare più importanti della stagione, ma per la decisività, la voglia di Juventus e di dimostrare di essere meritevole di questa maglia. Per la capacità di riconoscere le leadeship del gruppo, e la grandissima (non scontata) intelligenza di capire di dover apprendere da tutti questi campioni per attuare un suo percorso di crescita. Ecco perché ritengo giusto, da parte mia, chiedere scusa a Federico Chiesa e, di rimando, anche a Fabio Paratici: perché questo è stato davvero un grande acquisto, uno splendido calciatore che ha margini di crescita grandissimi e che in pochi mesi di Juve ha già dimostrato quanto può ancora sbocciare. Bravo anche Pirlo a puntare su di lui, ad aiutarlo ad inserirsi e a dirottarlo, dopo qualche esperimento, sulla destra. Nessuno se n'è accorto ma questa sera Chiesa ha d'un tratto fatto dimenticare che la Juventus, perso Morata per infortunio, era rimasta senza attaccanti; dimostrato che questa squadra può non essere Ronaldo-dipendente e può permettersi di aspettare il miglior Dybala.
Contro il Milan la Juventus era chiamata a diverse sfide: dimostrare che il protocollo funziona, dando un pesante schiaffo morale al Napoli e al Coni; dimostrare che il Covid non deve essere un alibi, che se vuoi vincere devi saperlo fare in qualsiasi condizione; dimostrare di essere ancora la più forte in Italia e quindi di poter battere l'attuale capolista a casa sua e, soprattutto, dimostrare che il campionato non è finito. Anzi, si può dire che per i bianconeri è appena cominciato. Partita dopo partita bisogna distogliere lo sguardo dalla classifica portando a casa il massimo, inanellando più vittorie possibili, perché questa squadra, se ci mette testa, voglia e cattiveria è senza dubbio la più forte di tutte. E adesso, dopo aver profanato San Siro con Chiesa, la Juventus è tornata a far venire un atroce dubbio a tutti: ma non è che alla fine arriva il decimo di fila? Presto per dirlo, tanto lavoro ancora da fare, ma se sarà, viste le condizioni, vista l'aria che tira, questo non solo sarà lo scudetto di fila numero 10, sarà uno scudetto da 10 e lode...
Unus pro omnibus, omnes pro uno.
Vincenzo Marangio – Radio Bianconera
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