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ESCLUSIVA TJ - Roberto Baronio: "Pepe, che progressi da quando eravamo a Udine! Pirlo, un fratello. Il migliore insieme a Xavi"

di Gaetano Mocciaro
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In esclusiva per TuttoJuve.com Roberto Baronio ci introduce nella sfida Juventus-Chievo e ci racconta delle esperienze comuni con i giocatori della Juve d'oggi, molti dei quali ex compagni di squadra del centrocampista.

Roberto Baronio, che Juventus-Chievo sarà?

“Sarà una partita difficile soprattutto per il Chievo. Ma la Juventus deve stare attenta, perché se trova una squadra chiusa sarà dura. Se invece se la giocano a viso aperto per la Juve non ci saranno problemi”.

Pensi che i veleni dell’ultima settimana possano condizionare l’arbitraggio di domani?

“Spero di no. Vorrei che gli arbitri fossero abbastanza grandi e maturi perché non succeda questo, perciò non penso ci saranno ripercussioni”.

L’allenatore del Chievo è Di Carlo, che è stato tuo compagno di squadra ai tempi del Vicenza. Cosa ci puoi dire di lui?

“Ricordo che arrivai al Vicenza giovanissimo mentre lui era il veterano della squadra e per il ruolo e le caratteristiche che aveva dava già l’impressione di poter diventare un allenatore e anche di un certo spessore. Lui ha scelto questa nuova professione svolgendola nel migliore dei modi e ha portato a casa anche bei risultati. Il fatto che il Chievo stia facendo così bene trova in Mimmo grande merito”.

Anche con diversi giocatori della Juventus hai condiviso la carriera. Su tutti Pirlo, col quale ti facesti notare ai tempi di Brescia

“Ne conosco davvero parecchi: Pirlo, Buffon, Lichtsteiner, Pepe, Barzagli. Poi Matri, che è un amico e facciamo insieme le vacanze. Riguardo Andrea Pirlo posso dire che per me è come un fratello, siamo cresciuti insieme al Brescia e sono felicissimo di quello che sta facendo alla Juve. Ricordo che lo sentii proprio quando stava trattando il finale col Milan e lo sentivo molto carico. Non mi stupisce affatto il suo rendimento e credo che nel suo ruolo sia ancora oggi il migliore al mondo insieme a Xavi”.

Un altro tuo ex compagno, Barzagli, è fra i migliori centrali del campionato. Come ti spieghi che sia stato valutato così poco dal Wolfsburg lo scorso gennaio?

“Ci sono momenti in una carriera dove puoi fare bene o meno bene. Barzagli è arrivato dal Wolfsburg dove era reduce da un campionato così così. In questo momento è il difensore più forte che abbiamo e sta facendo molto bene. Se lo merita perché è un ragazzo eccezionale”.

C’è qualcuno che invece ti ha stupito per la sua crescita?

“Se devo fare un nome dico Simone Pepe. Siamo stati compagni di squadra all’Udinese dove ebbe un periodo sfortunato, caratterizzato da un infortunio uno dopo l’altro. Poi è andato a Cagliari e dopo la parentesi sarda è tornato in Friuli, dove ha ritrovato una forma accettabile, diventando un giocatore che nemmeno io non pensavo. È stato sicuramente bravo a migliorarsi e intelligente nello sfruttare le occasioni che gli sono state date”. 

Nella tua carriera hai giocato due anni al Chievo. Come ti sei trovato?

“Molto bene. Chi sta al Chievo sta bene perché è come una famiglia. È una realtà più piccola di altre ma ha alle spalle una Società eccezionale, che ha dalla sua una grande organizzazione. Sono contento di aver giocato due anni a Verona”.

Dopo l’esperienza all’Atletico Roma quando ti rivedremo in campo? Si parlava di Stati Uniti

“Ho avuto in estate contatti con Montreal, Salt Lake e Los Angeles Galaxy, però avevo declinato perché loro erano nel pieno della stagione agonistica e io avrei avuto bisogno di tempo per acuisire una forma fisica accettabile, perciò non ho voluto rischiare figuracce. A gennaio dagli Stati Uniti non è arrivato più nulla, mentre non sono mancate offerte dalla Lega Pro ma, con tutto il rispetto, dopo aver fatto già un anno in quella categoria ho preferito lasciar perdere. Adesso vedremo, di certo mi piacerebbe valutare un’esperienza all’estero”.


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